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"Il Sistri resuscita, ma da febbraio"

di Italia Oggi - Vincenzo Dragani / Normativa

06/09/2011 - Obbligatorietà del Sistri a partire dal febbraio 2012, con deroghe per gestori di rifiuti non pericolosi a bassa criticità ambientale e semplificazioni per operatori che conferiscono coattivamente i beni a fine vita a consorzi di recupero. Il tutto previa verifica tecnica del sotteso sistema informatico e sua eventuale modifica. Ad aprire la strada per il ripristino del sistema di tracciamento telematico dei rifiuti cancellato il precedente 13 agosto alla vigilia del suo esordio dal Dl 138/2011 è un emendamento allo stesso decreto d’urgenza approvato all’unanimità dalla Commissione bilancio del Senato il 5 settembre 2011 in sede d’esame (referente) nell’iter di conversione del provvedimento.
Il ripristino del Sistri. La richiesta della Commissione permanente, accolta con soddisfazione nella stessa giornata dal ministro dell’ambiente, fissa nella secca data del 9 febbraio 2012 l’inizio dell’operatività del sistema di tracciamento dei rifiuti, prevedendo così un unico termine iniziale per tutti gli’operatori coinvolti, e ciò in luogo delle precedenti (ed abrogate) norme Sistri che ne diluivano invece la partenza tra il 1 settembre ed il 2 gennaio 2012.
Le deroghe e le semplificazioni Parallelamente alla reviviscenza del sistema, l’emendamento della Commissione del Senato prevede un (doppio) ammorbidimento delle regole Sistri. In primo luogo la proposta di modifica al Dl 138/2011 impegna il MinAmbiente ad individuare con proprio decreto specifiche tipologie di rifiuti alle quali, in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale potranno essere applicate le procedure (Sistri) previste per i rifiuti speciali non pericolosi; con ciò chiedendo (in sostanza) di rendere per gli operatori che gestiscono tali rifiuti facoltativa e non obbligatoria l’adozione del sistema di tracciamento telematico. In secondo luogo, l’emendamento della Commissione prevede per gli operatori che producono esclusivamente rifiuti soggetti a ritiro obbligatorio da parte di sistemi di filiera ex lege la possibilità di delegare ai consorzi di recupero (secondo le modalità previste per le associazioni di categoria) i propri adempimenti Sistri.
L’implementazione del sistema. A corredo dei ripristino del Sistri e dell’alleggerimento delle relative regole la Commissione Bilancio prevede infine anche un «check» tecnico delle componenti hardware e software necessarie al funzionamento del sistema, obbligando il dicastero dell’Ambiente ad un test di funzionamento da effettuare in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative. Il tutto (anche) per una eventuale semplificazione tecnologica delle procedure informatiche che gli operatori dovranno osservare per il tracciamento dei rifiuti.
L’iter dell’emendamento «pro Sistri». Le richieste della Commissione del Senato dovranno trovare accoglimento in sede di Assemblea plenaria sia dell’una che dell’altra Camera entro il prossimo 12 ottobre 2011 (deadline per la conversione del decreto d’urgenza) ma dovranno soprattutto essere tradotte in una formulazione tecnica che permetta di ripristinare giuridicamente l’ablazione operata dal dl 138/2011 di tutte le principali norme «di sistema» del Sistri. Il provvedimento in questione ha infatti dallo scorso 13 agosto 2011 stabilito l’abrogazione delle seguenti disposizioni: comma 2, lettera a), dell’articolo 188-bis, articoli 188-ter e 260-bis del digs 152/2006 (cd. Codice ambientale.); dm Ambiente 17 dicembre 2009 (primo provvedimento regolamentare Sistri); Dm Ambiente 18 febbraio 2011 n. 52 (cd. «testo unico Sistri). Fino al futuro e nuovo assetto del Dl 138/2011, lo ricordiamo, continueranno ad applicarsi le (tradizionali) norme sulla gestione dei rifiuti previste dall’ordinamento giuridico nella loro versione «pre Sistri», obbligando dunque gli operatori a tenuta dei registri di carico e scarico, formulario di identificazione del trasporto dei beni a fine vita, denudcia Mud.

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