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"Norme tecniche delle costruzioni, il rinvio non vale per tutte le opere"

di Italia Oggi, F.Biasuzzi / Edilizia

11/03/2009 - Nel recente provvedimento Milleproroghe il Parlamento ha provveduto a prorogare al 30 giugno 2010 la possibilità di utilizzare, per alcune specifiche opere, le vecchie disposizioni relative alla realizzazione di costruzioni al posto delle nuove Norme Tecniche già in vigore dal 2008. Siamo di fronte a una scelta quanto mai discutibile e per molti versi rischiosa. Non si capisce il motivo per cui, almeno per la qualificazione dei materiali da costruzione, non possano essere applicate fin da subito a tutte le opere edili gli stessi criteri che assicurano più alti livelli di sicurezza e di durabilità delle opere pubbliche. Le nuove Norme Tecniche, introducendo l’obbligo di prescrivere la durabilità dei materiali e delle opere, vanno, infatti, in questa direzione e pongono con forza al centro del modo di costruire la qualificazione dei prodotti e dei materiali. Un approccio che assume. un valore particolare in una fase congiunturale come l’attuale, caratterizzata da riduzione delle risorse e dalla necessità di aumentare l’attenzione ad aspetti quali il costo della manutenzione. Garantire la durabilità vuol dire pertanto garantire livelli qualitativi e di conservazione nel tempo delle opere riducendo drasticamente gli interventi di manutenzione e il ripristino di strutture ammalorate. Ciò è particolarmente rilevante per quanto riguarda l’impiego del calcestruzzo, che caratterizza nel nostro Paese la stragrande maggioranza delle nuove costruzioni. Si tratta di un terna non sempre tenuto in adeguata considerazione dai progettisti dalle pubbliche amministrazioni e dalla stessa pubblica opinione. Si tratta di un problema enorme la cui rilevanza pesa tremendamente sui bilanci pubblici e che di fatto rappresenta un freno verso la realizzazione di quelle opere infrastrutturali di cui il paese ha così tanto bisogno. Per questo l’Atecap si è così fortemente impegnata nel segnalare la necessità di non procedere alla proroga delle Norme Tecniche e le sue imprese hanno addirittura anticipato, rispetto ai termini di legge, l’obbligatorietà del possesso del certificato Fpc per i propri impianti, assicurando una produzione con caratteristiche industriali ovvero sottoposta a una serie di verifiche e controlli.

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