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"Federmanager e Confapi, accordo per la sicurezza"

di Italia Oggi sette, GIORGIO AMBROGIONI presidente Federmanager / Sicurezza sul lavoro

27/07/2009 - Il 20 luglio scorso Federmanager e Confapi hanno sottoscritto un importante accordo in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro e di responsabilità amministrativa. L'attuazione dei contenuti dell'intesa è stata affidata alla Fondazioni Idi (Istituto dirigenti italiani) al Fondo dirigenti pmi, due organismi bilaterali di federmanager e Confapi finalizzati ai temi della formazione e della cultura manageriale. Presso la Fondazione Idi saranno operativi il Comitato paritetico nazionale (che ha tra i suoi compiti l'elaborazione delle linee guida e il coordinamento delle risorse del fondo) e il Comitato tecnico scientifico che svolgerà compiti di validazione dei modelli organizzativi previsti dal dlgs n. 231/01 in materia di responsabilità amministrativa delle imprese. In pratica quest'ultimo, su richiesta delle aziende, fornirà attestazione dell'adozione dei modelli di organizzazione e gestione e vigilerà sull'effettiva efficacia attuazione di questi. Nuove funzioni quindi, che si aggiungono alla tradizionale attività della Fondazione, rivolta alla formazione dei dirigenti e dei quadri direttivi. In parallelo è stato istituito il Fondo sviluppo sicurezza che, alimentato da risorse pubbliche e private, avrà il compito di finanziare le attività previste dall'accordo. Gli Enti bilaterali hanno anche il compito di organizzare un servizio di assistenza tecnica finalizzata alla realizzazione di modelli organizzativi standard tarati sulle diverse tipologie di imprese, di piccole e medie dimensioni, operanti nei vari comparti produttivi. È un impegno assai delicato che Federmanager e Confapi monitoreranno con attenzione e che, attraverso uno specifico avviso comune, coinvolgerà anche l'Inail. Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna sono le regioni da cui questo progetto prenderà le mosse. Ma l'intesa sottoscritta con Confapi, che ha mostrato grande sensibilità ed apertura verso un modello di relazioni industriali veramente innovativo, ha un significato che va oltre i pur importanti contenuti della stessa, è l'inizio di una collaborazione a tutto campo che vuol valorizzare il ruolo della dirigenza nelle pmi, dimostrare come l'interazione, nel rispetto dei ruoli, tra dirigente e piccolo ma lungimirante imprenditore sia la soluzione ottimale per far crescere l'impresa e per modernizzarne i sistemi di governance. Occorre rendere le. pmi più adeguate rispetto alle nuove sfide competitive, più attrattive agli occhi dei giovani talenti che dal lavoro si attendono anche percorsi formativi, sistemi retributivi moderni, trasparenti e coinvolgenti, cercano realtà aziendali in cui la meritocrazia non sia una semplice parola ma un valore effettivo. La sfida, in sostanza, è quella di lavorare assieme per affermare un capitalismo familiare più evoluto e dai connotati nuovi; riteniamo fondamentale porlo in condizione di essere protagonista in un sistema di competizione globale che impone innovazione continua e competenze strategiche. Per quanto riguarda i dirigenti impegnarsi a fondo sui temi della sicurezza, della trasparenza e della responsabilità sociale è un modo ulteriore per legittimare il loro ruolo, rafforzare la loro identità ed esprimere la loro etica del lavoro. Esigenza non nuova ma divenuta critica in una fase storica che vede tutti i dirigenti accomunati in un giudizio sociale negativo: le colpe di pochi top manager, soprattutto nel finanziario, si sono riverberate su una intera categoria che invece, responsabilmente, tutti i giorni, continua a fare il proprio lavoro.

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