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"I movimenti ripetuti nelle attività di igiene urbana"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Movimentazione dei Carichi
28/04/2015 -
Pubblichiamo un articolo tratto dagli atti dell’8°
Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp “Dalla valutazione
alla gestione del rischio. Strategie per la salute e la sicurezza sul lavoro”
che si è svolto a Roma a novembre 2013.
Studio dei movimenti ripetuti nelle attività di igiene urbana nelle
aziende dei servizi ambientali e territoriali
A. Guercio, D. Sarto, N. Todaro,
G. Dagnino, S. Campeol
La task force prevista
dall’accordo stipulato tra Inail e Federambiente nel 2010, e costituita all’uopo,
ha puntato l’attenzione sulle attività di raccolta rifiuti e
spazzamento stradale, riassumibili con il termine di “igiene urbana”. L’analisi
statistica del settore ha evidenziato chegli infortuni da sforzo, e le
relative conseguenze, rappresentano un fenomeno infortunistico quantitativamente
rilevante; il gruppo di lavoro ha così stabilito di effettuare un
approfondimento in situ presso Amiu, Azienda Municipalizzata per l’Igiene
Urbana e la raccolta e gestione di rifiuti di Genova, facente fin dall’inizio
parte del tavolo di lavoro Inail - Federambiente. L’analisi si è focalizzata
sull’individuazione di rischi da movimenti ripetuti connessi all’attività di
spazzamento manuale, caratterizzata da azioni ripetitive, movimentazione di
carichi e spostamenti a piedi anche in zone con pavimentazioni sconnesse o
ingombrate da mezzi di trasporto o residui sfusi.
1. INTRODUZIONE
L’analisi statistica degli eventi
infortunistici occorsi a lavoratori del settore igiene urbana che si occupano
di raccolta e spazzamento stradale in Italia, prendendo in esame solo per
quelli da “sforzo fisico a carico del sistema muscolo-scheletrico”, evidenziati
dal codice 71 della variabile ESAW/3 “contatto”, evidenzia, per il triennio
2008-2010, circa 700 casi indennizzati dall’Inail.
Si tratta quindi di un fenomeno
considerevole, che necessita attenzione per quanto riguarda lo studio dei
fattori di rischio e, soprattutto, gli interventi di prevenzione (Guercio, Santucciu,
2009). L’analisi del rischio si è focalizzata sull’individuazione di rischi
da movimenti ripetuti connessi all’attività di spazzamento manuale; le
attività sono state studiate presso Amiu, che ha messo a disposizione il
proprio personale e i propri mezzi.
2. DESCRIZIONE DELLO STUDIO
Lo studio è stato articolato in
più fasi, di seguito descritte.
2.1 Analisi delle caratteristiche
dei percorsi
La città di Genova è
caratterizzata da una struttura urbanistica fortemente influenzata dalla presenza
di rilievi a distanza ravvicinata dal mare. Pochissime sono le strade di grande
comunicazione, poche strade a viabilità veloce, quindi di dimensioni
medio-grandi, molte invece le strade di medie e piccole dimensioni. I percorsi,
data la conformazione del territorio,
molto spesso presentano pendenze
anche significative. I percorsi non asfaltati (lastricati, con pavè, mattoni,
ciottoli,..) costituiscono più del 50% dei percorsi di ampiezza ridotta, mentre
percorsi ampi sono in maggior parte asfaltati (circa 80%). Sono presenti
numerose scalinate, di dimensioni variabili, che costituiscono circa il 5% dei
percorsi totali. Le strade in cui sono presenti parcheggi risultano il 23% del
totale.
2.2 Metodologia di valutazione
del rischio utilizzata
Per poter quantificare il rischio
presente nell’attività di spazzamento è stato utilizzato il metodo
“OCRA Index” nella sua versione
semplificata “OCRA Checklist”. La metodologia “OCRA Index” è indicata quale
metodica preferita nella norma tecnica ISO 11228-3, che è il riferimento internazionale
per il rischio esaminato, ed è espressamente citata dal d.lgs. 81/08.
La Checklist OCRA è uno strumento
adatto per effettuare analisi di complessità intermedia e si adatta bene ad un
tipo di attività caratterizzata da ripetitività dei cicli ma anche da molta variabilità
nei tempi e nei modi operativi, come quella in esame.
Il valore di rischio risultante
può variare da 0 a valori superiori a 22. Il giudizio sul rischio viene
attribuito in base al valore calcolato, suddiviso in fasce di rischio, alle
quali corrispondono relativi interventi prevenzionali, come illustrato nella
Tabella 1.
Tabella 1
Fasce di rischio della Checklist OCRA

La Checklist OCRA permette
inoltre di analizzare compiti ripetitivi diversi che si alternano nel corso
della giornata lavorativa o anche della settimana (analisi multitask).
Lo spazzamento di ciascuna
tipologia di percorso, ai fini dell’analisi OCRA, è definito un “compito”; per
ciascun compito sono state effettuate delle riprese filmate in condizioni
ordinarie di attività.
2.3 Percorsi e compiti analizzati
I percorsi lungo i quali è stata
effettuata l’analisi del sovraccarico biomeccanico a carico degli arti
superiori sono stati individuati, con la collaborazione di AMIU, in base alla
tipologia, alla rappresentatività sul territorio e alla frequenza di
spazzamento. Per ogni compito scelto sono stati realizzati vari filmati, in
presenza di operatori diversi, sia uomini che donne.
Tutti gli operatori valutati sono
destrimani.
I compiti con caratteristiche di
ripetitività analizzati, differenziati per tipo di percorso, sono i seguenti:
1. spazzamento su scalinata in
mattoni
2. spazzamento su scalinata in
ciottoli (creuza)
3. spazzamento su scalinate con
presenza di foglie
4. spazzamento su lastricato
5. spazzamento su mattonato con
presenza di foglie
6. spazzamento su pavimentazione
liscia
7. spazzamento su porticati
8. spazzamento su marciapiede
asfaltato con presenza di aghi di pino
9. spazzamento su risseau
10. spazzamento su sampietrini
11. pulizia con scopa tra i
motorini in sosta
12. pulizia con scopino su
asfalto
13. pulizia con scopino tra i
motorini in sosta
14. svuotamento contenitori a
spalla (“bulacchi”)
15. svuotamento bidoni con
rotelle (80 litri)
2.4 Questionari relativi alla
forza muscolare richiesta
Lo sforzo muscolare che ciascun
compito richiede è stato valutato attraverso la “Scala di Borg” CR-10 (Borg G.,
1990), che rappresenta con un valore da 1 a 10 lo sforzo percepito dal
lavoratore, rapportando il valore alla descrizione data, come indicato nella
Figura 1.

Figura 1 - Scala di Borg
Con la collaborazione
dell’azienda è stato individuato un campione rappresentativo di lavoratori sulla
base di differenti caratteristiche di sesso, età anagrafica, anzianità
lavorativa, anzianità nella mansione e territorio di competenza, a cui è stato
somministrato un questionario predisposto ad hoc per la valutazione della forza
percepita.
Dai questionari è emerso che
globalmente l’attività di spazzamento nel suo complesso richiede uno sforzo
giudicato dalla maggioranza degli operatori “moderato”. Mediamente, come
atteso, le donne hanno dichiarato una forza percepita leggermente superiore rispetto
ai colleghi uomini. I compiti percepiti in generale come più faticosi sono lo
spazzamento su creuze, su ciottolato e in presenza di aghi di pino e foglie,
sia per uomini che donne, mentre quello più leggero è lo spazzamento su
superfici lisce, tra cui la condizione migliore è il marmo sotto i portici.
2.5 Valutazione del rischio da
movimenti ripetuti nelle attività di spazzamento
Per ogni compito scelto e filmato
è stata realizzata la valutazione tramite Checklist OCRA, metodo sviluppato
inizialmente da D. Colombini e E. Occhipinti e successivamente inserito nella
norma UNI ISO
11228:2009 parte 3, per la valutazione dei movimenti con carichi leggeri ad alta frequenza. Il metodo è
stato successivamente esteso dagli autori anche per la valutazione di attività
non omogenee nell’arco della giornata e della settimana lavorativa (Colombini
et al, 2011), per permettere la valutazione di attività con rotazioni sulle
mansioni.
2.5.1 Durata delle attività
La durata del turno giornaliero è
di 6 ore complessive. Al netto di pause e tempi utilizzati per attività non ripetitive, in
accordo con Amiu, è stato considerato che il tempo giornaliero di effettivo
spazzamento sia pari a 4 ore, tutte con adeguati periodi di riposo.
2.5.2 Frequenza
La frequenza dei movimenti in
generale è elevata: per quasi tutti i compiti è pari a 1 azione al secondo o
superiore.
2.5.3 Forza
I valori della scala di Borg
risultanti dai questionari (aggregati per distribuzione modale ed esaminati
separatamente per operatori uomini e donne) sono stati integrati con la durata
dello sforzo; il punteggio per ogni
compito è risultato variabile da un minimo di 0 sforzo molto leggero ma
prolungato fino ad un massimo di 16 sforzo medio-alto con alcuni picchi massimi per tempi relativamente brevi.
2.5.4 Posture
I distretti degli arti superiori
maggiormente coinvolti sono i polsi, sia destro che sinistro; in misura
leggermente inferiore i gomiti e, prevalentemente per l’arto destro, la spalla:
• spalla: l’attività di
spazzamento comporta il mantenimento prolungato in postura disergonomica dell’arto, all’altezza o
addirittura ad di sopra dell’altezza delle spalle;
• gomito: il gomito è impegnato
continuamente in flesso-estensioni, generalmente però di grado non elevato;
• polso: per quanto riguarda il
polso, le osservazioni sono state molto variabili soprattutto per le diverse abitudini
lavorative: da posizioni quasi neutre a posture estreme;
• mano: a carico della mano non
sono state notate particolari posture incongrue;
• stereotipia: lo spazzamento
manuale di qualsiasi tipo di superficie è caratterizzato da elevatastereotipia.
In generale non è stata rilevata
la presenza di fattori complementari a livelli significativi.
3. RISULTATI
Quasi tutti i compiti analizzati
hanno evidenziato una situazione di “rischio presente” per i lavoratori, come
si evidenzia dalla Tabella 2.
Facendo riferimento alle fasce di
rischio definite dal metodo, la maggior parte dei compiti rientra nella zona
rossa (rosso lieve o rosso pieno), quindi con necessità di mettere in atto azioni
volte al miglioramento ed alla prevenzione.
Il valore di rischio evidenziato
si riferisce al singolo compito, ipotizzando che questo sia svolto per tutte le
ore di durata del turno, cioè 6 ore in questo specifico caso, e con pause adeguate
presenti almeno ogni ora.
È bene tener presente che la
metodologia utilizzata prevede il turno lavorativo standard di 8 ore; in questo
caso, poiché la durata del turno è di 6 ore, su 6 giorni lavorativi, le
valutazioni sono rapportate a giornate di 6
ore; la metodologia è utilizzabile, ma risulta al momento non definita la
valutazione dell’influenza della 6a giornata lavorativa. Cautelativamente sarebbe
corretto ritenere che le valutazioni risultanti dalla nostra analisi
rappresentino il limite inferiore dell’intervallo di rischio per le attività
descritte.
Tabella 2
Valori della Checklist OCRA per i compiti analizzati

8°
Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp (formato PDF, kB).
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