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"I rischi nelle attività di pizzaiolo e di produzione di pasta ripiena"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Movimentazione dei Carichi
09/06/2015 -
![](http://www.puntosicuro.it/_resources/images/articoli/pizzaiolo1.jpg)
Dalla recente pubblicazione della
CONTARP dell’ INAIL provengono conferme agli studi presenti in letteratura, che
sono stati oggetto di specifiche newsletter INCA.
In particolare per quanto
riguarda l’ attività
di pizzaiolo nella newsletter 14 del 2011 venivano riportati i risultati in
merito al rischio insito in questa mansione derivante dall’applicazione di una
metodologia semplificata quale la “mini-checklist OCRA”. Orbene l’indagine
CONTARP che ha utilizzato invece la metodologia della check-list OCRA perviene
a risultati, in termini di quantificazione del rischio, esattamente sovrapponibili
a quelli presentati nel 2011.
Come è noto la check-list OCRA
(Occupational Ripetitive Actions) è stata messa a punto dopo aver verificato
che l’indice OCRA è abbastanza complesso da utilizzare e che esso richiede del
tempo per la sua applicazione. Questa check-list più semplice da utilizzare permette
una analisi iniziale dei posti di lavoro con compiti
ripetitivi mentre l’indice rimane lo strumento da utilizzare per una
analisi approfondita di questi posti di lavoro anche in vista di una
riprogettazione degli stessi.
Secondo gli autori della
metodologia l’utilizzo della lista di controllo non sostituisce la valutazione
del rischio attraverso l’Indice OCRA ma è tuttavia fondamentale nelle prima fase
valutativa dei rischi.
La check-list permette di
valutare uno score OCRA sommando gli scores parziali funzione della frequenza
delle azioni tecniche, delle forze impiegate, dei periodi di recupero, delle
posizioni delle spalle, gomiti, polsi e mani, della ripetitività e della presenza
di fattori aggiuntivi (freddo, guanti, ecc..).
Lo score finale è ottenuto
moltiplicando per il fattore “durata del lavoro”.
Score OCRA = (Frequenza + Forza + Recupero + Posizione + Ripetitività +
Altri) x Durata del lavoro
Questa metodologia valutativa
richiede di valutare da una parte l’intensità delle forze nel corso delle
azioni tecniche sulla base della Scala di Borg e, dall’altra parte, di valutare
la durata del tempo di lavoro nei diversi livelli di intensità, pervenendo a
definire cinque diverse classi di rischio.
Scheda 83: pizzaiolo:
preparazione di una pizza
L’attività esaminata è quella di
un lavoratore dipendente in un pubblico esercizio aperto sia a pranzo che a
cena. In particolare la mansione di pizzaiolo è una mansione “che richiede una
elevata specializzazione per cui in generale l’operatore vi è adibito in via esclusiva”
con un ritmo di lavoro che è “strettamente legato alle richieste della
clientela”, con difficoltà in alcune fasce orarie a gestire correttamente le
pause lavorative.
In questa attività l’operatore
“stende un po’ di farina sul piano di lavoro, prende un panetto di pasta
lievitata da una cesta e comincia a stenderlo allargandolo con le mani dal
centro verso l’esterno e contemporaneamente ruotando la pizza. L’operatore
ripete le diverse operazioni più volte aggiungendo farina e capovolgendo la
pizza fino a quando questa non ha raggiunto le dimensioni desiderate. Dopo aver
aggiunto i diversi ingredienti dispone la pizza su una pala e la inforna,
rigirandola più volte fino alla cottura completa”.
Come ciclo di lavoro è stato
considerato l’insieme delle operazioni necessarie per la preparazione completa
di una pizza (circa 200 secondi).
La mansione presuppone l’effettuazione
di “movimenti rapidi e costanti (azioni tecniche dinamiche) con entrambi gli
arti con stereotipia elevata”. L’uso di forza di grado moderato per circa 1/3
del tempo e posture incongrue per quasi tutto il tempo del ciclo.
Quello che ne risulta è un
rischio elevato per l’arto destro e sinistro a partire da attività di 6 ore (e
medio a partire già da 4 ore).
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Scheda 24: preparazione manuale
di pasta ripiena
Nell’ambito di un esercizio
commerciale di produzione e commercializzazione di pasta fresca, l’operatore
provvede anche alla preparazione della sfoglia a partire dall’impasto.
La stesura della sfoglia avviene
con una macchina sfogliatrice nella quale la sfoglia viene introdotta con una
leggera pressione. L’operazione viene ripetuta più volte (circa una decina per
sfoglia).
Vi può essere molta variabilità
nelle diverse giornate lavorative, come ad esempio in prossimità
di giorni festivi, per far fronte
ad una richiesta più elevata di pasta fresca.
Il compito analizzato riguarda la
preparazione di “pansoti” (cappelletti o altre denominazioni a seconda delle
dizioni regionali).
L’operatore predispone la sfoglia
sul piano di lavoro, la taglia in piccoli quadrati con una rotella, posiziona
il ripieno sui quadrati e chiude a triangolo la sfoglia sul ripieno. La particolarità
di questa lavorazione consiste nella fase finale della preparazione, che
richiede, una volta richiuso il pezzo, l’avvolgimento delle due estremità sul
lato opposto, per dare la caratteristica forma panciuta.
Il ciclo è stato individuato
nella realizzazione di “pansoti” a partire da una sfoglia intera. Il tempo
impiegato è di circa 10 minuti.
Fattori di rischio
- Frequenza: entrambi gli arti
mantengono frequenze elevatissime; l’esperienza nella mansione fa sì che il
compito venga eseguito molto velocemente.
- Forza: la forza necessaria per
realizzare la pasta ripiena è minimale.
- Posture: entrambi le mani sono
impegnate per più di metà del tempo di ciclo in una presa in pinch per tenere
la sfoglia; entrambi i polsi devono assumere posture incongrue, anche se non
estreme, per la realizzazione del prodotto, per circa 1/3 del tempo di ciclo.
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Newsletter medico legale INCA
CIGIL Numero 10/2013 - I rischi nelle attività di pizzaiolo e di produzione di pasta
ripiena – A cura di Marco Bottazzi
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