News
"La sicurezza nella manutenzione delle macchine"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
12/06/2015 - Sono molti gli infortuni gravi che avvengono annualmente in
attività di manutenzione delle macchine. E, come ricordato dall’Agenzia Europea per la sicurezza e Salute sul Lavoro nella campagna dedicata alla manutenzione sicura,
malgrado i rischi per i lavoratori dei macchinari industriali non siano
nuovi, le macchine continuano a provocare infortuni mortali. Infortuni
che il nostro giornale ha più volte descritto nella sua rubrica “ Imparare dagli errori”.
Proprio per migliorare la prevenzione di questi infortuni presentiamo un intervento relativo al convegno “ Sicurezza e qualificazione nelle attività di manutenzione” che si è tenuto a Imola il 19 novembre 2014 nell’ambito delle Settimane della Sicurezza 2014 organizzate dall' Associazione Tavolo 81 Imola.
Nell’intervento “
La manutenzione delle macchine. Aspetti di
sicurezza”, a cura dell’Ing. Ernesto Cappelletti, vengono
fornite diverse informazioni sulla
manutenzione
ordinaria e straordinaria.
Ad esempio si indica che il fabbricante
della macchina “deve indicare chiaramente nelle istruzioni per l'uso quali sono
gli interventi di manutenzione che l'utilizzatore deve fare per mantenere
efficiente la macchina; tali interventi prendono normalmente il nome di ‘
manutenzione ordinaria’”. E
normalmente, “gli interventi che non rientrano nella ‘manutenzione ordinaria’ -
ovvero gli interventi che vengono solitamente chiamati di ‘
manutenzione straordinaria’ - vengono eseguiti direttamente dal
fabbricante della macchina o da personale che opera su suo mandato (per esempio,
centri di assistenza locali)”.
Per facilitare la prevenzione
degli incidenti è in ogni caso opportuno che “le
istruzioni per l'uso vietino all'utilizzatore di eseguire interventi di
manutenzione diversi da quelli previsti, in quanto, non avendo indicazioni
dettagliate sulle loro modalità di esecuzione, gli operatori potrebbero
trovarsi in situazioni pericolose”.
Il relatore riprende poi diverse parti
della Direttiva
2006/42/CE del 17 maggio 2006 (la cosiddetta “nuova direttiva macchine”)
arricchendoli di approfondimenti tratti dalla normativa tecnica o da altri
documenti esplicativi.
Ad esempio la nuova direttiva macchine
(punto 1.6.1) in relazione alla
manutenzione
indica che:
- “i punti di regolazione e di
manutenzione devono essere situati fuori dalle zone pericolose;
- gli interventi di regolazione,
di manutenzione, di riparazione e di pulitura della macchina devono poter
essere eseguiti sulla macchina ferma;
- se per motivi tecnici non è
possibile soddisfare una delle precedenti condizioni, devono essere prese disposizioni
per garantire che dette operazioni possano essere eseguite in condizioni di
sicurezza”.
E il relatore riporta, tratte
dalla
norma ISO/DIS 14120, alcune
indicazioni sulla
scelta dei tipi di
ripari.
In particolare i ripari “dovrebbero
essere scelti (sulla base del numero e della localizzazione dei pericoli) con
il seguente ordine di priorità:
- ripari locali che segregano
singole zone pericolose se il numero di zone da proteggere è basso; con un
rischio residuo accettabile, si permette l’accesso alle parti di macchina non
pericolose per manutenzione, regolazione, ecc.;
- riparo che segrega tutte le
zone pericolose se il numero o le dimensioni delle zone pericolose sono
elevati; in questo caso,
le postazioni
di messa a punto e manutenzione dovrebbero essere posizionate al di fuori
dell’area segregata;
- barriera distanziatrice
parziale se l’utilizzo di un riparo a segregazione totale non è possibile ed il
numero di zone pericolose da proteggere è basso;
- barriera distanziatrice intorno
all’intero perimetro se l’utilizzo di un riparo a segregazione totale non è
possibile ed il numero o le dimensioni delle zone pericolose sono elevati”.
Un altro aspetto su cui si ferma
la relazione è l’
accesso ai posti di
lavoro e ai punti d'intervento utilizzati per la manutenzione.
Infatti secondo la direttiva
2006/42/CE la macchina (1.6.2) “deve essere progettata e costruita in modo da
permettere l'accesso in condizioni di sicurezza a tutte le zone in cui è
necessario intervenire durante il funzionamento, la regolazione e la
manutenzione della macchina”.
E la “ Guida
all’applicazione della direttiva macchine 2006/42/CE” (2° edizione, giugno
2010) indica che “il requisito di cui al
punto 1.6.2 deve essere considerato quando si posizionano i posti di lavoro e
quelli d'intervento per la manutenzione. Posizionare i posti di lavoro e quelli
d'intervento per la manutenzione in zone facilmente accessibili, ad esempio al
piano terra, può evitare l'esigenza di dotare la macchina di speciali mezzi di
accesso. Qualora siano previsti tali mezzi speciali di accesso, i posti di
lavoro e quelli d'intervento per la manutenzione cui è necessario accedere
frequentemente devono essere posizionati in modo tale da poter essere
facilmente raggiungibili tramite un adeguato mezzo di accesso. Come gli stessi
punti di regolazione e manutenzione, I mezzi di accesso devono trovarsi al di
fuori delle zone pericolose […]”. E inoltre il fabbricante della macchina “ha
la responsabilità di fornire la macchina dotata dei mezzi necessari per l'accesso
in sicurezza, anche nel caso in cui la costruzione della macchina sia
completata presso i locali dell'utilizzatore. In tal caso, il fabbricante della
macchina può tener conto dei mezzi di accesso già esistenti nei locali
dell'utilizzatore, che dovranno essere specificati nel fascicolo tecnico. I
mezzi di accesso ai posti d'intervento per la manutenzione devono essere
progettati tenendo conto degli utensili e delle attrezzature necessarie per la
manutenzione della macchina. I mezzi speciali per l'accesso straordinario
quali, ad esempio, per eseguire delle riparazioni straordinarie, possono essere
descritti nelle istruzioni del fabbricante […]. Le specifiche per la scelta e
la progettazione di mezzi permanenti di accesso alla macchina sono fornite dalle
norme della serie
EN ISO 14122”.
Norma su cui si sofferma ampiamente il relatore, con particolare riferimento
all’utilizzo di scale, piattaforme e passerelle.
Concludiamo tuttavia questa
presentazione dell’intervento, che vi invitiamo a visionare integralmente, soffermandoci
sulla
pulitura delle parti interne delle
macchine.
La Direttiva indica che (1.6,5):
- “la macchina deve essere
progettata e costruita in modo che la pulitura delle parti interne della
macchina che ha contenuto sostanze o preparazioni pericolose sia possibile
senza penetrare in tali parti interne; lo stesso dicasi per l'eventuale
svuotamento completo, che deve poter essere fatto dall'esterno;
- se è impossibile evitare di
penetrarvi, la macchina deve essere progettata e costruita in modo da
consentire di effettuare la pulitura in condizioni di sicurezza”.
A questo proposito il relatore
ricorda che la pulitura delle parti interne della macchina può essere
un'operazione estremamente rischiosa, “soprattutto se l'operatore deve entrare
nella macchina per eseguirle, qualora tali parti abbiano contenuto sostanze
pericolose”. E per questo “le istruzioni per l'uso devono fornire tutte le
indicazioni necessarie per l'esecuzione di tali operazioni in condizioni di
sicurezza. Il fabbricante della macchina può anche prevedere mezzi che
provvedano a ricambiare in modo sufficiente l'aria all'interno della macchina
e/o sensori che individuino la presenza di atmosfere potenzialmente pericolose
nelle parti in cui l'operatore deve entrare (per esempio, sensori di concentrazione
di ossigeno nell'aria). Associati a queste misure di sicurezza, possono
essere previsti dispositivi (per esempio, meccanismi di blocco delle porte di
accesso) che impediscano all'operatore di entrare nella macchina finché
l'atmosfera in essa presente non è sicura”.
Il relatore si sofferma anche su
altri due aspetti:
- “attenzione deve anche essere
posta alla possibilità che sostanze pericolose vengano generate da reazioni
chimiche tra la rimanenza di quanto contenuto in precedenza dalla macchina e i
prodotti usati per la pulizia, per esempio i detergenti; a questo proposito, le
istruzioni per l'uso devono contenere, se del caso, tutte le avvertenze
necessarie a evitare che una situazione di questo genere possa verificarsi;
- attenzione deve essere pure
posta a eventuali impianti antincendio presenti sulla macchina - per esempio,
presenti su macchine che lavorano materiali potenzialmente infiammabili, quale
la carta - che, al loro azionamento, possono creare situazioni potenzialmente
pericolose, soprattutto in zone chiuse della macchina (si pensi, per esempio, a
impianti antincendio ad anidride carbonica)”.
Ricordiamo, infine, che la
relazione si sofferma anche su:
- selezione del modo di comando o
di funzionamento;
- Isolamento dalle fonti di
alimentazione di energia;
- istruzioni per l'uso.
“ La manutenzione delle macchine. Aspetti di sicurezza”, a cura
dell’Ing. Ernesto Cappelletti, intervento al convegno “Sicurezza e
qualificazione nelle attività di manutenzione” che si è tenuto a Imola
nell’ambito delle Settimane della Sicurezza 2014 (formato PDF, 3.73 MB).
RTM
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1213 volte.
Pubblicità