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"Sistemi di ancoraggio: criticità e progetti normativi"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
28/08/2015 - In questi mesi PuntoSicuro ha pubblicato numerosi articoli, presentato interventi, segnalato circolari ministeriali, sulle problematiche inerenti i
sistemi di ancoraggio,
spesso anche in relazione al diverso significato che il termine
“ancoraggio” arriva ad assumere nei documenti e nell’uso comune.
Tuttavia partendo da questa problematica, che può avere una
ricaduta negativa sulle strategie di prevenzione degli incidenti
professionali, sono in discussione a livello europeo non solo nuove
proposte di regolamento, ma anche alcuni
progetti relativi a norme tecniche sugli ancoraggi.
A questi progetti fanno riferimento alcuni interventi al convegno “ Ancoraggi e sistemi di protezione individuale nei lavori di copertura” che si è tenuto a Bologna il 23 ottobre 2014 durante la manifestazione Ambiente Lavoro.
Nell’intervento “
Dispositivi di ancoraggio destinati
all'installazione permanente. Requisiti e metodi di prova”, a cura di
Stefano Galimberti (settore Certificazione dispositivi di protezione
individuale Italcert S.r.l. e Coordinatore del Gruppo di lavoro U500201
“Dispositivi di Protezione contro le cadute dall’alto”) viene innanzitutto
ricordata l’
evoluzione normativa con
riferimento a:
-
UNI EN 795:2012 (ratificata dal CEN nel luglio 2012, recepita
dall’UNI nel dicembre 2012) che “ha sostituito definitivamente la UNI EN
795:2002 [EN 795:1996 +A1:2000] e specifica i requisiti e metodi di prova per dispositivi
di ancoraggio destinati all’uso da una sola persona contemporaneamente”.
Principalmente “descrive i dispositivi di ancoraggio destinati ‘
ad essere rimossi dalla struttura’. Tali
dispositivi devono poter essere rimossi dalla struttura senza demolizioni anche
di minima entità (come la rimozione dello strato di isolamento)”;
-
UNI CEN/TS 16415:2013 (ratificata dal CEN nel gennaio 2013,
recepita dall’UNI nel marzo 2013) che “affianca la UNI EN 795:2012 e specifica
i requisiti e metodi di prova aggiuntivi
per dispositivi di ancoraggio
destinati all’uso da parte di più
persone contemporaneamente. Analogamente alla UNI EN 795:2012: descrive
i dispositivi di ancoraggio destinati ‘ad essere rimossi dalla struttura’. Tali
dispositivi devono poter essere rimossi dalla struttura senza demolizioni anche
di minima entità (come la rimozione dello strato di isolamento)”.
Entrambe le norme non solo “hanno
escluso dal campo di applicazione tutti i dispositivi ‘non smontabili’, che
sono rimasti senza una norma di riferimento”, ma hanno “introdotto una forte
ambiguità, poiché descrivono dispositivi destinati ad essere rimossi dalla struttura
ma non dicono quando”.
Dopo aver parlato della
valutazione di conformità degli ancoraggi (con riferimento ai DPI destinati ad essere
rimossi alla fine del lavoro in quota, ai dispositivi destinati
all’installazione permanente in particolari ambiti lavorativi e ai dispositivi
destinati all’installazione permanente nelle opere di costruzione, anche
smontabili), il documento si è soffermato sul
progetto U5002C120.
Infatti il Gruppo di lavoro UNI
U500201 ha “approvato un progetto di norma dedicato ai dispositivi di
ancoraggio destinati all’installazione permanente”, il progetto U5002C120 ‘
Dispositivi di ancoraggio destinati
all'installazione permanente - Requisiti e metodi di prova’ che “mira a
colmare la lacuna normativa introdotta dalle EN 795:2013 e CEN/TS 16415:2013
sui dispositivi destinati a rimanere permanentemente sulle coperture”.
Alcune informazioni sul progetto:
- “è relativo a tutti i
dispositivi destinati all’installazione permanente, siano essi smontabili
oppure no;
- incorpora i requisiti per uno
oppure più utilizzatori;
- mira a non creare pericolose
barriere commerciali integrando il più possibile i metodi di prova descritti
nelle EN 795:2012 e CEN/TS 16416:2013”.
Insieme con il progetto U5002B620
e con la revisione della norma UNI 11158, il progetto U5002C120 “mira a
costituire uno strumento a disposizione delle Amministrazioni per l’unificazione delle disposizioni legislative
locali”.
Per parlare del progetto
U5002B620 possiamo fare riferimento all’intervento “
Ancoraggi e sistemi di protezione individuale nei lavori su copertura. Sistemi
di ancoraggio permanenti in copertura - Guida per l’individuazione, la
configurazione, l’istallazione, l’uso e la manutenzione”, a cura dell’Ing. Paolo
Folloni (relatore del progetto di norma UNI U5002B620).
Il
Progetto UNI U5002B620 ‘
Sistemi
di ancoraggio permanenti in copertura - Guida per l'individuazione, la
configurazione, l'installazione, l'uso e la manutenzione’ non è
classificabile come «norma di prodotto», che nello specifico è il dispositivo
di ancoraggio, ma “è una guida per la gestione ai fini della sicurezza in
copertura, del dispositivo stesso nella ipotesi che, in quanto prodotto, sia
sicuro”.
Dopo aver riportato la struttura
del progetto di norma, il relatore si sofferma su alcuni punti specifici
presenti nel progetto.
Riguardo ad esempio alla “
Progettazione e realizzazione di un sistema
di ancoraggio permanente in copertura” (
punto 7) nel progetto si indica che per una corretta realizzazione
di sistemi di ancoraggio permanenti, si può fare riferimento a questa sequenza di
fasi:
a) “progetto della configurazione
del sistema di ancoraggio, effettuato dal progettista del sistema di ancoraggio
sulla base della valutazione del rischio;
b) esame del manuale di
istruzione ed installazione dei dispositivi scelti, in particolare, in
riferimento alle indicazioni generali di cui alle EN 365 e alle indicazioni per
definire i carichi trasferiti agli ancoraggi ed alle strutture di supporto;
c) intervento del progettista
strutturale per valutare e verificare il tipo di ancorante alla struttura di
supporto in funzione della tipologia del materiale della struttura, con
verifica statica e/o dichiarazione di idoneità statica della struttura di
supporto stessa;
d) installazione del sistema di
ancoraggio con riferimento al progetto di cui al punto 7(a), alle indicazioni
contenute nel manuale del fabbricante il sistema (punto 7 b), corredata dalla
documentazione del fabbricante relativa ai componenti e di aderenza al progetto
di cui ai punti 7 (a) e (c);
e) dichiarazione di corretta
istallazione da parte dell’installatore, a seguito dell'ispezione al montaggio
di cui al punto 9.2.1 e in funzione di quanto riportato al punto 7 (d);
f) archiviazione ordinata dal
committente e consultabile, da parte di soggetti interessati, di tutta la
documentazione relativa alle cinque fasi precedenti”.
Il
punto 5 del progetto di norma fa riferimento invece ai “
Requisiti dei sistemi di ancoraggio”.
I requisiti del sistema di
ancoraggio da installare, “si distinguono in:
- prestazionali;
- geometrici”.
E l’approccio corretto alla
progettazione di un sistema di ancoraggio in copertura “richiede inoltre una
preliminare valutazione del sistema di protezione
individuale dalle cadute da utilizzarsi in funzione dell'utilizzo previsto.
Lo scopo di un sistema di ancoraggio è quello di permettere il collegamento di
un sistema di protezione individuale dalle cadute in maniera tale che sia, come
obiettivo principale, impedita la caduta
dall’alto. Se questo non è possibile, e cioè se viene adottato un sistema
che arresta la caduta dall’alto, esso deve consentire di:
- arrestare il lavoratore nello
spazio disponibile;
- garantire l'incolumità del
lavoratore anche ove esposto al rischio dell'effetto pendolo”.
Nel documento agli atti relativo
all’intervento, che vi invitiamo a visionare integralmente, sono riportati i
requisiti prestazionali e geometrici.
Concludiamo segnalando che al
punto 9, relativo alla “
Ispezione e manutenzione dei sistemi di
ancoraggio”, si fa riferimento a:
- “ispezione al montaggio
(istallatore);
- ispezione prima dell’uso
(lavoratore);
- ispezione periodica (tecnico
competente): in ogni caso, l'intervallo tra due ispezioni periodiche non può
essere maggiore di 2 anni per i controlli relativi al sistema di ancoraggio e 4
anni per i controlli relativi alla struttura di supporto e agli ancoranti;
- ispezione straordinaria (se
rilevati difetti o a seguito di incidente - tecnico competente);
- manutenzione (dai risultati
della ispezione straordinaria);
- registrazione (a seguito di
ogni ispezione – registro conservato dal Committente)”.
“ Dispositivi di ancoraggio
destinati all'installazione permanente. Requisiti e metodi di prova”, a cura di
Stefano Galimberti (settore Certificazione dispositivi di protezione
individuale Italcert S.r.l. e Coordinatore del Gruppo di lavoro U500201
“Dispositivi di Protezione contro le cadute dall’alto”), intervento al convegno
"Ancoraggi e sistemi di protezione individuale nei lavori di copertura”
(formato PDF, 3.01 MB).
“ Ancoraggi e sistemi di
protezione individuale nei lavori su copertura. Sistemi di ancoraggio
permanenti in copertura - Guida per l’individuazione, la configurazione,
l’istallazione, l’uso e la manutenzione”, a cura dell’Ing. Paolo Folloni
(relatore del progetto di norma UNI U5002B620), intervento al convegno "Ancoraggi
e sistemi di protezione individuale nei lavori di copertura” (formato PDF, 3.79
MB).
RTM
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