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"Imparare dagli errori: incidenti nei magazzini con i transpallet"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
28/01/2016 - Un’attrezzatura di movimentazione e sollevamento carichi molto diffusa nei luoghi di lavoro è il
carrello a conduzione manuale, un’attrezzatura usata ad esempio per la movimentazione manuale di merci su bancali e che viene spesso chiamata “
transpallet”.
Se generalmente i carrelli a conduzione manuale vengono guidati a
piedi attraverso una sorta di “timone”, ricordiamo che esistono anche
transpallet elettrici, transpallet che hanno una postazione per
l’operatore e transpallet trasversali.
Tutte queste tipologie di attrezzature di lavoro, come abbiamo visto già in una puntata di “ Imparare dagli errori”,
presentano diversi rischi per gli operatori, rischi che possono essere
aumentati da diversi fattori – procedure errate, carenza degli aspetti
organizzativi, carenze delle attrezzature,... – e che possono portare a
infortuni, più o meno gravi.
Su alcune tipologie di questi infortuni ci soffermeremo nelle
prossime puntate di “Imparare dagli errori” cercando, tra i materiali
disponibili in rete e tra i moltissimi articoli che PuntoSicuro ha
dedicato in questi anni ai carrelli elevatori, spunti e indicazioni per
migliorare la prevenzione e ridurre il numero di infortuni nelle
aziende.
Le dinamiche infortunistiche che presentiamo sono tratte dall’archivio di
INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al dal sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi,
strumento che, a causa di persistenti disfunzioni dello spazio web
dell’area ricerca dell’Inail, non è ancora consultabile pubblicamente.
I casi
Ci occupiamo di un infortunio
avvenuto nel
reparto magazzino del
montaggio di un’azienda metalmeccanica.
Nel reparto un lavoratore svolge
l'attività di controllo della qualità dei prodotti. Ha il compito di prelevare
dei campioni di materiale da alcune casse metalliche contenenti minuterie
metalliche che sono depositate nel reparto montaggio. Ogni cassa ha dimensioni
di 80 cm di larghezza, 60 cm di profondità e 70 cm di altezza, con un peso di
circa 600 kg. Nel magazzino le casse sono sistemate in modo da formare delle
pile; ogni pila è costituita da tre casse sovrapposte che raggiungono
un'altezza superiore ai 2 m. Sotto ogni cassa di legno sono montati 6 piedini
di legno, di forma cubica; tre piedini si trovano in linea su un lato e gli
altri tre sull'altro lato. Un'assicella di legno dello spessore di 2 cm collega
i tre piedini di ogni lato, come per i bancali di legno usati normalmente. Per
lo spostamento delle casse dal magazzino al reparto controllo sono disponibili
in azienda un carrello elevatore e un transpallet.
Il lavoratore sceglie di
utilizzare un
transpallet del tipo con
posto di guida trasversale alle direzioni di marcia e dotato di ruote
motrici posizionate sotto il posto di guida mentre altre ruote piccole sono posizionate
alle estremità di due longheroni sopra i quali appoggiano le forche di
sollevamento; l'altezza massima delle forche raggiunge 21 cm.
A questo punto il lavoratore
solleva una pila di casse infilando le forche tra i piedini delle casse e le
assicelle di collegamento dei piedini stessi. Le ruote piccole pertanto hanno scavalcato
le assicelle; e forse per la posizione delle casse e gli spazi disponibili, non
è possibile inforcare le casse nell'altro lato sprovvisto di assicelle.
Le forche non vengono sollevate
all'altezza massima di 21 cm. Di fatto la cassa risulta sollevata dal pavimento
di circa 2-3 cm. L'altezza delle casse è superiore a 2 m, mentre l'altezza del
transpallet, senza protezione del posto di guida, è di 1,2 m.
Durante il trasporto del carico
il transpallet procede in
retromarcia.
Dopo un tratto di circa 10 m
raggiunge un piccolo dosso, con dislivello massimo di 2,5 cm, presente nella
zona di congiunzione dei pavimenti dei due reparti adiacenti.
A causa del passaggio sul dosso
l'assicella di legno della cassa inferiore urta contro il pavimento e si
impunta, mentre le forche si sfilano parzialmente; il carico subisce un arresto
brusco ma per inerzia le casse si inclinavano verso il transpallet.
La cassa più in alto cade verso
il posto di guida investendo il lavoratore, facendolo cadere a terra e
successivamente colpendogli la testa e schiacciandogli il torace.
Benché il lavoratore riesca a
chiedere aiuto e a venire soccorso dai colleghi di lavoro, il decesso avviene durante
il trasporto all'ospedale.
L'infortunio è causato dall'
errato utilizzo del transpallet in quanto non adatto al trasporto di carichi
alti; inoltre le forche erano tenute troppo basse.
Questi in breve i
fattori causali dell’incidente rilevati
dalla scheda:
- piccolo dosso presente nel
pavimento;
- utilizzo di transpallet non
idoneo per sollevamento e trasporto carichi alti.
I fattori di rischio
Diamo alcune informazioni generali
sui rischi correlati all’uso di questa tipologia variegata di carrelli facendo riferimento
ad un documento prodotto per il comparto
metalmeccanico e realizzato dall’ Inail in collaborazione con Enfea (Ente Nazionale per la
Formazione e l’Ambiente): “ Labor
Tutor - Un percorso formativo sulla prevenzione dei fattori di rischio tipici
del settore metalmeccanico”.
Riguardo al tema dei
carrelli porta pallet a conduzione manuale,
con riferimento
al
rischio di caduta del materiale (mancata
imbracatura del carico o preparazione inidonea dei bancali; manovre errate e
uso improprio come apparecchio di sollevamento; eccesso del carico trasportato;
sistema di magazzinaggio non idoneo) si segnala che la stabilità
del carico “è condizione essenziale per effettuare sollevamenti e trasporti
in sicurezza. Un carico mal posizionato o non adeguatamente imbracato, così
come il mancato utilizzo di contenitori idonei in caso di materiali minuti,
possono comportare la caduta dello stesso, con pericolo sia per il conducente
del carrello, che per i lavoratori che operano nelle adiacenze”. E anche in
questo caso, “le manovre errate o spericolate influiscono significativamente sul
rischio di caduta dei carichi come, del resto, il trasporto del carico con le
forche alzate. Si evidenzia, infine, l’importanza della progettazione del
sistema di immagazzinamento che deve essere compatibile con i carrelli
utilizzati per la movimentazione dei materiali (scaffali con bancali,
accessibilità delle forche o di altre attrezzature, spazi di manovra, altezza
degli stoccaggi, ecc.)”.
Oltre a queste indicazioni
relative alla stabilità del carico, già ricordate in una precedente puntata di
“Imparare dagli errori”, il documento dell’Inail riporta anche indicazioni per
la
prevenzione degli incidenti.
Premesso che i carrelli “devono
rispettare tutte le disposizioni di sicurezza riportate nelle normative
specifiche”, sono evidenziate le modalità comportamentali che devono essere
attivate per eliminare o ridurre alcuni dei rischi per gli operatori:
- “adeguata formazione per il personale
addetto;
- conduzione attenta e responsabile del carrello;
- buona organizzazione della segnaletica
orizzontale/verticale;
- segnalazione acustica in prossimità di curve, in luoghi
dove transitano altri mezzi, in ambienti angusti;
- carico verso monte durante le discese di dislivelli;
- posa e presa del carico corrette”.
Si ricorda infatti che la guida
dei carrelli “deve sempre avvenire nel rispetto delle istruzioni e della
formazione acquisita. Non devono mai essere eseguite manovre potenzialmente
pericolose e non previste. La conduzione deve avvenire nel massimo rispetto
della segnaletica orizzontale e/o verticale, mantenendo una velocità coerente
con gli ambienti e gli spazi dove avvengono le manovre”.
Inoltre “in prossimità di curve o
di passaggi che non consentono la perfetta visibilità, si deve procedere molto
lentamente attivando, se necessario, gli avvisatori acustici (carrelli
elettrici). Contrariamente a quanto
indicato per i carrelli con uomo a bordo, i carrelli a mano (meno stabili) non
devono mai essere trainati, in quanto, in caso di ribaltamento del mezzo o del
carico, l’operatore rischia di essere investito”.
I carichi devono essere
trasportati “con le forche abbassate, per evitare che il baricentro dell’insieme
sia elevato e facilmente sbilanciabile.
Il baricentro può sbilanciarsi anche durante la presa o la posa di un
carico”.
Segnaliamo infine che il
documento presenta altre indicazioni, che riprenderemo nelle prossime puntate
della rubrica, per la prevenzione del rischio di investimento.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato la scheda numero
208a (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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