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"La sicurezza sul lavoro e l’errore umano"
fonte www.puntosicuro.it / Valutazione dei Rischi
18/03/2016 -
Per far conoscere il modello di sistema di gestione della sicurezza (SGS) per le
Aziende Sanitarie, elaborato e applicato nelle aziende sanitarie venete,
è nato un sito dal titolo “ Tutelare la salute dei lavoratori delle Aziende
Sanitarie”.
Presentiamo oggi un documento
tratto dal sito e a cura di Antonio Zuliani sul tema dell’errore umano.
Errore umano
Tra le azioni che mettono a repentaglio
la sicurezza sul lavoro l’ errore umano
è al primo posto, e sono da considerarsi azioni non intenzionali.
E’ chiaro che l’errore umano non
può essere del tutto eliminato, perché l’errore latente è sempre in agguato.
Nonostante questo, si possono fare degli sforzi per individuarlo e
minimizzarlo.
Un esempio che mostra ed
esemplifica quanto detto è il Bancomat. Vi siete mai chiesti perché il Bancomat
restituisca prima la tessera e poi elargisca il denaro? Questo non avveniva
quando i Bancomat hanno cominciato a diffondersi: allora i Bancomat prima
dispensavano il denaro e poi restituivano la tessera. Ne risultava che
moltissime persone dimenticavano la tessera, perché una volta preso il denaro
sentivano esaudito il loro bisogno (cioè avevano raggiunto lo scopo prefissato:
prelevare liquidi) e quindi se ne andavano lasciando la tessera nel Bancomat.
Un’analisi attenta degli errori ha permesso agli istituti bancari di risolvere
il problema semplicemente invertendo l’ordine di erogazione. Nessuno che va al
Bancomat a ritirare i soldi li dimenticherà di certo!
Volendo fornire delle prime
indicazioni sulla classificazione dell’errore umano, possiamo vederli sia in
riferimento ai limiti cognitivi insiti in ognuno di noi, sia al livello
prestazionale atteso.
I limiti cognitivi che
favoriscono l’errore umano possono essere:
-capacità di lavoro
limitata;
-incapacità di
mantenere l’attenzione per periodi lunghi;
-facilità di scivolare
in modalità schematiche di ragionamento, in cui la realtà viene adattata alle
convinzioni;
-difficoltà di
elaborare grande quantità di dati.
Quelli relativi al livello
prestazionale atteso possono essere legati alle abilità (Skill-Based). Con il
temine abilità intendiamo i compiti abitudinari e gli automatismi, che per loro
stessa definizione producono azioni non ragionate e del tutto inconsapevoli.
Un’azione divenuta abitudinaria comporta un basso livello di attenzione e si
corre il rischio di commettere un errore di esecuzione (Slip, Lapse).. In
questo caso la pianificazione ed il ragionamento che sottendono i compiti da
svolgere sono corretti, ma le azioni messe in atto per compierli non lo sono.
Vi sono però errori di
pianificazione causati sia dalle regole (Rule-Based) sia dalle conoscenze
(Knowledge-Based, che definiscono gli obiettivi e pianificano le azioni).
Quando l’errore è causato dalle
regole si manifesta come l’applicazione di norme che sembrano corrette, ma non
risultano efficaci o non aderiscono in maniera ottimale alla situazione.
L’errore che si manifesta a causa
delle conoscenze, o per meglio dire di “non-conoscenze”, è causato da un
utilizzo del sapere che non è il più idoneo e corretto per la specifica
situazione, anche se lo potrebbe sembrare.
Come si può vedere l’errore umano
si sposta dall’area dell’inconsapevolezza a quella di una sempre maggiore
consapevolezza.
Proprio la consapevolezza della
molteplicità dei fattori che possono indurre all’errore chiede di lavorare sul
miglioramento di alcune abilità non tecniche ed in primo luogo sulla
consapevolezza situazionale, ovvero sulla capacità di vedere le cose e di non
limitarsi a guardarle.
I ragionamenti sviluppati
potrebbero essere utili nell’analisi di infortuni e incidenti perché possono
essere adottate misure di prevenzione dell’ errore umano.
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