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"La rianimazione cardiopolmonare e la catena della sopravvivenza"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
02/05/2016 - Benché in Europa siano circa 500.000 le persone che ogni anno hanno un
arresto cardiaco e
la rianimazione cardiopolmonare (RCP) aumenti il tasso di sopravvivenza
di 2-3 volte, soltanto in un arresto cardiaco extraospedaliero su
cinque la
rianimazione cardiopolmonare viene praticata. Un sensibile aumento di questa percentuale potrebbe salvare in Europa più di 100.000 vite ogni anno.
Per poter raggiungere questo obiettivo il 15 ottobre 2015 sono state pubblicate dall’ European Resuscitation Council (ERC) le nuove
Linee guida 2015 sulla RCP, di cui PuntoSicuro ha dato puntuale informazione in un precedente articolo; linee guida che aggiornano l' ultima revisione pubblicata nel 2010.
Nei mesi scorsi è stata poi finalmente
pubblicata sul sito dell’ Italian
Resuscitation Council (IRC) – il gruppo italiano per la rianimazione
cardiopolmonare, nato nel 1994, che persegue la diffusione della cultura e
l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare – la
traduzione integrale, con il patrocinio del Senato e del Ministero
della Salute, delle Linee
Guida ERC 2015.
Nelle nuove linee guida oltre
alla sottolineatura dell’importanza di compressioni toraciche di buona qualità
e all’accesso ai defibrillatori
automatici esterni (DAE), vi è una forte attenzione alla formazione al
supporto vitale di base (BLS), con o senza l'uso di un DAE.
In ogni caso le linee guida
consigliano vivamente l'uso dei DAE, che sono semplici da usare perché guidano
l'utente con semplici messaggi vocali nel processo di defibrillazione.
Le linee guida – che “non
descrivono in maniera assoluta l’unica modalità attraverso la quale è possibile
eseguire una rianimazione”, ma che “riportano in generale una visione
ampiamente condivisa ed accettata su come una rianimazione dovrebbe essere
intrapresa in modo sicuro ed efficace” - sottolineano l’importanza delle
compressioni immediate e profonde, della
defibrillazione precoce, della gestione delle vie aeree e del controllo della
temperatura post-rianimazione.
La prima parte delle linee guida
riporta una
sintesi delle novità rispetto
alle linee guida del 2010.
Ad esempio riguardo al
supporto vitale di base per adulti e all’
utilizzo di defibrillatori automatici
esterni le Linee Guida 2015 sottolineano l’importanza fondamentale “dell’interazione
tra gli operatori di centrale operativa e gli astanti che eseguono la RCP ed il
recupero tempestivo di un defibrillatore
automatico esterno (DAE)”. Infatti “una risposta efficace e coordinata da
parte della comunità che riunisca questi elementi rappresenta la chiave per
migliorare la sopravvivenza da arresto cardiaco extraospedaliero”.
Riportiamo alcune elementi delle
linee guida:
- “gli operatori di centrale
operativa svolgono un ruolo importante nel riconoscimento precoce dell’arresto
cardiaco, nell’esecuzione di una RCP assistita dalla centrale operativa (anche
nota come RCP guidata via telefono), e nella localizzazione ed invio di un DAE;
- l’astante che sia addestrato e
capace dovrebbe valutare rapidamente la vittima collassata per determinare se
non risponde e se non respira normalmente e quindi allertare immediatamente i
servizi di emergenza;
- la vittima che non risponde e
non respira normalmente è in arresto cardiaco e necessita di una RCP. Gli
astanti e gli operatori di centrale operativa dovrebbero sospettare un arresto
cardiaco in tutti i pazienti con convulsioni e valutare attentamente se la
vittima respira normalmente;
- tutti i soccorritori dovrebbero
praticare le compressioni toraciche a tutte le vittime di arresto cardiaco. I
soccorritori addestrati e in grado di eseguire le ventilazioni dovrebbero
effettuare sia le compressioni toraciche che le ventilazioni. La nostra fiducia
riguardo all’equivalenza tra la RCP con sole compressioni e la RCP standard non
è sufficiente a modificare la prassi attuale;
- una rianimazione
cardiopolmonare di alta qualità è essenziale per migliorare la prognosi. I
soccorritori dovrebbero garantire compressioni toraciche di adeguata profondità
(circa 5 cm ma non più di 6 cm in un adulto di media corporatura) con una
frequenza di 100-120 compressioni al minuto. Si deve permettere la completa
riespansione del torace dopo ogni compressione e ridurre al minimo le
interruzioni nelle compressioni. Si deve dare ciascuna ventilazione di soccorso
in circa un secondo con un volume tale da far sollevare visibilmente il torace
della vittima. Il rapporto compressioni:ventilazioni rimane di 30:2. Non si
devono interrompere le compressioni toraciche per più di 10 secondi per
effettuare le ventilazioni;
- defibrillare entro 3-5 minuti
dall’inizio dell’arresto cardiaco può aumentare la sopravvivenza fino al
50-70%. La defibrillazione precoce può essere ottenuta dai soccorritori
mediante l’utilizzo di defibrillatori (DAE) di accesso pubblico o presenti in
loco. I programmi di accesso pubblico alla defibrillazione (public access
defibrillation – PAD) dovrebbero essere attivamente implementati nei luoghi
pubblici con una elevata densità di persone;
- la sequenza RCP nell’adulto può
essere utilizzata senza rischio nei bambini che non rispondono e non respirano
normalmente. La profondità delle compressioni toraciche nei bambini dovrebbe
essere almeno un terzo della profondità del torace (per il lattante 4 cm, per i
bambini 5 cm);
- un corpo estraneo che causa una
ostruzione grave delle vie aree è un’emergenza medica. Essa si verifica quasi
sempre mentre la vittima sta mangiando o bevendo e richiede un trattamento
immediato con colpi alla schiena e, in caso di mancata disostruzione, con
compressioni addominali. Se la vittima non risponde, si deve iniziare la RCP
immediatamente mentre viene chiamato aiuto”.
Riprendiamo i concetti espressi
nella guida con riferimento alla
catena
della sopravvivenza, che riassume i passaggi essenziali per una
rianimazione efficace:
-
riconoscimento precoce e chiamata d’aiuto: “riconoscere l’origine
cardiaca del dolore toracico e chiamare il servizio di emergenza sanitaria
prima che la vittima perda coscienza, permette l’arrivo più tempestivo
dell’ambulanza, possibilmente prima che il paziente degeneri in arresto cardiaco, e
consentendo così una sopravvivenza migliore. Non appena si presenta l’arresto
cardiaco, il riconoscimento precoce è di critica importanza per consentire la
rapida attivazione del servizio di emergenza sanitaria e l’immediato inizio
della RCP da parte degli astanti. Le osservazioni chiave per il riconoscimento
di un arresto cardiaco sono: la vittima non risponde e non respira
normalmente”;
-
RCP precoce effettuata dagli astanti: una RCP immediata può
raddoppiare o quadruplicare la sopravvivenza dall’arresto cardiaco. I
soccorritori addestrati, se in grado, dovrebbero effettuare le compressioni
toraciche insieme alle ventilazioni. Quando chi chiama la centrale operativa
non è addestrato alla RCP, l’operatore di centrale dovrebbe guidarlo
nell’esecuzione della RCP con le sole compressioni toraciche in attesa
dell’arrivo del soccorso professionale;
-
defibrillazione precoce: la defibrillazione entro i primi 3-5
minuti dal collasso può fare aumentare la sopravvivenza fino al 50-70%. Questo
risultato può essere raggiunto grazie all’accesso pubblico e alla presenza dei DAE
in loco;
-
supporto vitale avanzato precoce e trattamento post-rianimatorio
standardizzato: il supporto vitale avanzato con la gestione delle vie
aeree, la somministrazione di farmaci e la correzioni dei fattori causali può
essere necessario se i tentativi iniziali di rianimazione non hanno avuto
successo”.
![](http://www.puntosicuro.it/_resources/images/articoli/Rianimazione_foto%20articolo_26apr16.jpg)
Rimandando ad una lettura
integrale delle linee guida ERC 2015, ricche di immagini e di indicazioni anche
sulla formazione, concludiamo riportando l’
indice
del documento:
1. Riassunto esecutivo
2. Supporto vitale di base per adulti
e utilizzo di defibrillatori esterni automatici
3. Supporto avanzato delle
funzioni vitali nell’adulto
4. Arresto cardiaco in
circostanze speciali
5. European Resuscitation Council
e European Society of Intensive Care Medicine, Linee Guida per il trattamento
post-rianimatorio
6. Supporto delle funzioni vitali
in età pediatrica
7. Rianimazione e transizione
assistita dei neonati alla nascita
8. Gestione iniziale delle
sindromi coronariche acute
9. Primo soccorso
10. Formazione e implementazione
della rianimazione
11. Etica della Rianimazione
Cardiopolmonare e delle decisioni di fine vita
Linee
Guida ERC 2015: Riassunto dei principali cambiamenti (formato PDF, 413 kB).
Linee
Guida ERC 2015 - Traduzione integrale in lingua italiana (formato PDF, 9.55
MB).
RTM
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