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"Scoperti due depositi abusivi di rifiuti nei comuni di Civitella e Marciano"

fonte arezzoweb.it / Ambiente

27/06/2007 - AREZZO - Nelle prime due settimane di giugno si sono conclusi alcuni interventi di controllo del territorio condotti dalla Polizia Amministrativa Ambientale del Wwf di Arezzo, finalizzati alla repressione dei reati relativi alla normativa sullo smaltimento dei rifiuti.
Scoperti nei comuni di Civitella e Marciano della chiana, due depositi abusivi di rifiuti con presenza in quello di Marciano di un notevole quantitativo di "eternit", le onduline che contengono le pericolose fibre di amianto.
Due persone denunciate alla magistratura per il reato di deposito abusivo di rifiuti, si tratta di due imprenditori edili residenti nel comune di Monte San Savino, titolari di un'impresa di movimentazione edile e stradale, e proprietari di un terreno ubicato nei pressi dell'abitato di Tegoleto, dove gli agenti del Wwf hanno riscontrato la presenza di numerosi cumuli di inerti, per alcune decine di metri cubi, provenienti da attività di demolizione edile e li scaricati illegalmente. Le indagini condotte hanno permesso di appurare il collegamento tra i rifiuti presenti e l'impresa edile appartenente agli stessi proprietari del terreno. Di conseguenza è stata trasmessa una dettagliata denuncia alla procura della repubblica nei loro confronti, per violazione al testo unico ambientale mediante realizzazione di un deposito illegale di rifiuti, reato che prevede una pena fino a 1 anno di arresto e 26.000 euro di ammenda.
A Badicorte, nel comune di Marciano della Chiana, nelle immediate vicinanze di un noto complesso ricreativo, gli agenti del Wwf hanno invece rinvenuto un cospicuo deposito di rifiuti speciali e speciali pericolosi, in particolare onduline in eternit contenenti fibre di amianto, batterie auto, taniche vuote per solventi chimici contenenti piccoli residui degli stessi, a cui si aggiungono pannelli in cartongesso, carcasse di congelatori, inerti e altro ancora.
Il quantitativo di amianto rinvenuto è decisamente consistente, costituito da numerosi pannelli in eternit in evidenti condizioni di frantumazione e deterioramento, tali da poter rappresentare potenziale rischio per la salute e l'ambiente circostante.
È stato richiesto al Sindaco di Marciano di adottare urgenti provvedimenti per la rimozione dei pericolosi rifiuti e la messa in sicurezza dell'area. Vi sono però anche ulteriori sviluppi in sede penale, infatti, il nostro nucleo aveva segnalato al primo cittadino di Marciano la presenza del deposito di rifiuti già nel mese di ottobre dello scorso anno; all'epoca il deposito abusivo era più modesto e anche di rifiuti pericolosi non c'era quasi traccia, solo un paio di batterie. Purtroppo in tutto questo arco di tempo nulla è stato fatto per prevenire o impedire che nell'area venissero effettuati ulteriori scarichi abusivi e il non aver provveduto a rimuovere quei rifiuti bonificando l'area e mettendo in atto misure che impedissero ulteriori scarichi, ha certamente contribuito a favorire ulteriori abbandoni di rifiuti, tra cui quello consistente di eternit. Un materiale, l'amianto, la cui pericolosità aumenta in proporzione allo stato di deterioramento in cui si trova. Lasciare l'eternit alla mercè degli agenti atmosferici, significa aumentare concretamente la possibilità che le fibre di amianto si diffondano nell'aria e nell'acqua costituendo un maggior pericolo per l'ambiente e l'igiene pubblica e tenuto conto dell'ubicazione a poca distanza da un luogo molto frequentato, non è una condizione che può protrarsi ulteriormente.
Il Wwf, prosegue negli accertamenti per risalire agli autori materiali dello scarico al momento rimasti ignoti, auspica però che si giunga ad una rapida rimozione dei rifiuti, richiesta questa già sollecitata al Comune di Marciano. Nel frattempo però, il nostro nucleo ha presentato una dettagliata denuncia contro ignoti alla procura della repubblica, chiedendo altresì alla magistratura di verificare eventuali responsabilità in seno all'amministrazione comunale, per quanto riguarda il mancato adempimento di obblighi che la legge impone ai comuni per quanto riguarda la rimozione dei rifiuti da luoghi e siti non autorizzati. Di norma infatti, quando il comune riceve una segnalazione di un deposito abusivo di rifiuti, la procedura prevede l'emissione di una ordinanza ingiunzione, che intima al responsabile dell'illecito di provvedere alla rimozione e al conferimento dei rifiuti presso siti opportunamente individuati e autorizzati. Qualora non si riesca a risalire ai responsabili, il comune, ai fini della tutela della salute dei cittadini e per la salvaguardia dell'ambiente è comunque tenuto a mettere in atto tutti i provvedimenti necessari per la rimozione e il ripristino dello stato dei luoghi. Il Wwf chiede che sia fatta chiarezza sul perché tutto ciò non sia avvenuto, nonostante siano trascorsi otto mesi dalla prima segnalazione inviata al comune

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