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"Morti bianche, Giorgio Napolitano: «Raggiunto un limite intollerabile»"

fonte www.unita.it / Sicurezza sul lavoro

16/03/2007 -

Un problema «aperto e doloroso», che ha raggiunto «limiti intollerabili». Ancora una volta le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita a Bologna, sono una riflessione sul fenomeno delle morti bianche e sul tema della sicurezza sul lavoro. Un dramma sempre più attuale, e la conferma non tarda ad arrivare con la notizia, nella mattinata di venerdì, dell´ennesimo incidente mortale, questa volta a Gradolo, in provincia di Trento, dove un operaio polacco di cinquantatre anni ha perso la vita per il crollo di una gru.

Secondo una prima ricostruzione, l´uomo era impegnato nello spostare la macchina, che era stata agganciato al rimorchio di un camion. Improvvisamente, forse a causa di un cedimento, la catena si è staccata e ha colpito con un effetto fionda l´operaio, mentre la struttura è piombata a terra dalla parte opposta. A nulla è servito l´intervento dei soccorritori: l´operaio è morto sul colpo.

Una tragica coincidenza, che rilancia tutta l´attualità di un tema che il capo dello Stato non ha mai cessato di sottolineare. Anche in occasione della sua visita alla Ducati di Borgo Panigale, riconosciuta dallo stesso Napolitano come una vera e propria azienda modello, un «punto di eccellenza» dal quale trarre un insegnamento per tutto il sistema Paese. Ma, prima del suo discorso, il capo dello Stato ha ascoltato un rappresentante dei sindacati interni, che ha ricordato come i lavoratori, anche in realtà positive come la Ducati, «pretendano dall´azienda la responsabilità sociale». E Napolitano, nella sua risposta, ha ricordato come «la realtà del lavoro, i suoi problemi, anche la sua configurazione umana» siano stati «una parte importante» della sua vita, e ha sottolineato come quella della sicurezza sul lavoro sia una vera e propria emergenza, davanti alla quale «non serve solo il controllo dello Stato, ma anche la responsabilità delle aziende».

Intanto, con l´approvazione, lo scorso febbraio, del disegno di legge delega sulla sicurezza del lavoro, il governo si è impegnato a studiare entro un anno una riforma del testo unico che si basa su «tre punti qualificanti»: l´estensione della normativa sulla sicurezza a tutti i lavoratori e alle lavoratrici in tutti i settori, indipendentemente dalla natura del rapporto di lavoro, la revisione dell´apparato sanzionatorio, e il maggiore coordinamento delle ispezioni.

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