"Coldiretti: decisione storica"
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO / Sicurezza alimentare
BARI. Una «decisione storica, che pone fine ai «boicottaggi» nei con fronti dell’olio extravergine d’oliva italiano (e pugliese in particolare) e agli «inganni ai danni dei consumatori» di tutto il mondo. Pietro Salcuni, presidente della Coldiretti Puglia, saluta con queste parole la decisione (assunta in sede Ue) di imporre (sulle bottiglie di olio) la stampigliatura dell’origine delle olive.
«Finalmente - spiega Salcuni - in Europa non sarà più possibile spacciare come “made in Italy” l’extra vergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine, senza alcuna informazione chiara e trasparente».
«L’estensione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle olive impiegate per produrre l’olio extra vergine di oliva in tutti i Paesi europei- aggiunge - è una risposta coerente alla necessità di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori comunitari e di combattere le truffe».
«La norma per l’indicazione di origine in etichetta - osserva il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - consente di verificare la reale origine delle olive impiegate e, quindi, anche di valorizzare gli oliveti italiani che possono contare su 250 milioni di piante, molte delle quali secolari o situate in zone dove contribuiscono ad arricchire il paesaggio rurale dell’ambiente».
«Il comparto olivicolo-oleario - spiega De Concilio - è uno dei settori più colpiti da frodi e sofisticazioni in Puglia (regione nella quale su una superficie di circa 370mila ettari ci sono oltre 6milioni di piante e quasi 150mila aziende - ndr)». Infatti - aggiunge - «nonostante il riconoscimento comunitario per cinque oli Dop (Denominazione d’origine protetta) al “Terra di Bari”, “Terra d’Otranto”, “Danno”, “Collina di Brindisi” e “Terre Tarentine” ed una produzione pari a circa 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, sono circa 500 i milioni di litri di olio di oliva importati ogni anno per essere miscelati con quello italiano ed in particolare con quello pugliese, dato che l’incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale è pari al 32% e al 12% su quella mondiale».
Importazioni - sottolinea in una nota la Coldiretti pugliese - che «nel 2008 hanno determinato un andamento da profondo rosso del prezzo dell’olio extravergine di oliva puglie se: ha sfiorato i 2,4 euro al chilogrammo».
«E ancora più drammatico - si legge ancora nella nota della Coldiretti Puglia - è il costo delle olive, sceso drasticamente fino a toccare i 80 centesimi di euro al chilogrammo. Di contro sono aumentate del 30% le importazioni di prodotto dall’estero, tanto che sugli scaffali dei super mercati è straniero l’olio di oliva contenuto in una bottiglia su due».
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