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"Svelata una pummarola connection "

fonte Italia Oggi / Sicurezza alimentare

12/02/2009 - Prosegue l’attività di contrasto alla frodi alimentari che il Mipaaf sta portando avanti con decisione a tutela di produttori e consumatori: grazie all’azione congiunta di Guardia di Finanza, Ispettorato Centrale Controllo Qualità (ICQ) e Agenzia delle Dogane, nel porto di Napoli sono state sequestrate 142 tonnellate di pomodori pelati con falsa denominazione San Marzano e 1600 bottiglie di olio extravergine di oliva con irregolarità sulle etichette destinate probabilmente agli Stati Uniti. «Sono orgoglioso, ha detto il ministro alle politiche agricole Luca Zaia presentando l’operazione «San Marzano”, perché questa operazione dimostra come prosegua il nostro impegno per la talleranza zero, inaugurato in questi mesi a difesa del Made in Italy. Il pomodoro è uno dei biglietti da visita del settore agroalimentare italiano, un vero e proprio apripista», ha proseguito Zaia esprimendo soddisfazione per i risultati del sequestro e ricordando la rilevanza del settore del pomodoro. Secondo quanto illustrato dal Generale della Guardia di Finanza Giovanni Mainolfi in una prima fase il sequestro ha riguardato due container con 12.000 barattoli di pomodoro, pari a 36.000 kg e, poi, sono state individuate altre 130.000 confezioni, tutte con la scritta “Vero San Marza no”, mentre dagli accertamenti effettuati il pomodoro era di provenienza pugliese. Motivo per cui, ha affermato Mainolfi, «sono stati sottoposti a sequestro penale con l’aggravante (art. 517 c.p.) in quanto la frode ha ad oggetto alimentari la cui denominazione di origine e’ protetta». Per quanto riguarda i 4 mila litri d’olio, invece, il sequestro per ora è solo di tipo amministrativo perché la violazione riguarda la mancanza in etichetta della sede del confezionatore e l’indicazione “Product of Italy”, ma sono in corso ulteriori accertamenti sulle caratteristiche organolettiche. Mainolfi ha inoltre spiegato che l’operazione è scattata in seguito ai sospetti, derivati dall’avvio, da parte della società produttrice, delle procedure per il reingresso nel territorio nazionale, dopo che i container erano stati introdotti nel porto per esportarli. I finanzieri avevano già condotto una azione simile il 20 gennaio nei confronti della stessa società che, proprio per questo, cercava di rimettere nel mercato interno quanto non era riuscita ad esportare. Il Direttore dell’Agenzia delle Dogane della Campania, Alberto Libeccio ha sottolineato come sia necessaria una «soglia di attenzione molto alta per portare avanti le azioni di contrasto a questi tipi di illeciti che producono danni devastanti all’immagine dell’italia».

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