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"Vino biologico, illustrato regolamento europeo"
fonte Agi.it / Agroalimentare
23/02/2009 - Muffe, lieviti, batteri. E, soprattutto, percentuale di anidride solforosa. Ma anche tecniche di cantina. È su questi "punti" caldi che il confronto sarà più accesso a Bruxelles. Il regolamento dell'Unione Europea sulle modalità condivise per produrre vino da uve biologiche, la cui entrata in vigore è attesa per la vendemmia 2009 o 2010, è stato illustrato in anteprima il 6 febbraio alla Fortezza Medicea di Siena, sede di Enoteca Italiana, in occasione del convegno "Il vino biologico italiano all'arrivo del regolamento europeo sulla vinificazione biologica", organizzato in collaborazione con Aiab e Arsia. I risultati scientifici del progetto "Orwine", sui quali la Commissione permanente agricoltura biologica della Commissione europea (Scof), inizierà a discutere da marzo 2009, hanno coinvolto 900 aziende "pilota" di vino "bio" di tutta Europa, circa il 25% della popolazione di riferimento.
Dall'indagine, ha spiegato Cristina Micheloni, coordinatrice scientifica dell'Aiab, è emerso "un generale accordo di limitare anche i processi di vinificazione e non solo gli additivi", finora ammessi per i vini convenzionali, e "purché non derivino da Ogm".
In particolare, per l'anidride solforosa (solfiti) si mira ad una riduzione del 20% rispetto ai vini convenzionali ed in prospettiva l'obiettivo è di scendere, in tempi più lunghi, fino ad una riduzione del 40 %.
Dall'indagine, ha spiegato Cristina Micheloni, coordinatrice scientifica dell'Aiab, è emerso "un generale accordo di limitare anche i processi di vinificazione e non solo gli additivi", finora ammessi per i vini convenzionali, e "purché non derivino da Ogm".
In particolare, per l'anidride solforosa (solfiti) si mira ad una riduzione del 20% rispetto ai vini convenzionali ed in prospettiva l'obiettivo è di scendere, in tempi più lunghi, fino ad una riduzione del 40 %.
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