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"Coldiretti su voto ministri per stop moratoria OGM"
fonte La Repubblica.it / Ambiente
02/03/2009 - Roma, 2 mar - Il no dei ministri dell'Ambiente della Ue e dell'Italia alla fine dei divieti nazionali di coltivazione del mais Ogm in Austria e in Ungheria risponde alle preoccupazioni espresse dai cittadini italiani ed europei sulla diffusione di cibi transgenici. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare la bocciatura della proposta della Commissione Europea di costringere i due stati a revocare lo stop all'introduzione di due varietà di granturco della Monsanto.
Il 67 per cento dei cittadini italiani e il 63 per cento di quelli europei ritengono - sottolinea la Coldiretti - che i cibi con organismi geneticamente modificati siano meno salutari di quelli tradizionali e ciò rappresenta una ragione in più per rispettare il principio della precauzione nei confronti dei consumatori, anche alla luce di recenti studi condotti circa gli effetti degli organismi geneticamente modificati sul sistema immunitario degli animali.
Non va poi dimenticato che le coltivazioni Ogm nel mondo - continua la Coldiretti - non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall'estero di molti Paesi in via di Sviluppo.
E l'Italia, con i primati conquistati qualitativi e nella sicurezza alimentare nell'agroalimentare ha peraltro una ragione in più per invocare cautela sulle ipotesi di diffusione degli organismi geneticamente modificati.
Il no dei ministri dell'Ambiente alla proposta della Commissione - ricorda Coldiretti - segue lo stop giunto dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea al segreto sulla localizzazione dei terreni dove vengono realizzate coltivazioni ogm. Secondo il pronunciamento della Corte di Giustizia, gli Stati membri - conclude la Coldiretti - non possono invocare l'ordine pubblico per opporsi alla divulgazione del sito dell'emissione di organismi geneticamente modificati, a conferma del diritto di accesso del pubblico alle informazioni sulle emissioni di ogm.
Il 67 per cento dei cittadini italiani e il 63 per cento di quelli europei ritengono - sottolinea la Coldiretti - che i cibi con organismi geneticamente modificati siano meno salutari di quelli tradizionali e ciò rappresenta una ragione in più per rispettare il principio della precauzione nei confronti dei consumatori, anche alla luce di recenti studi condotti circa gli effetti degli organismi geneticamente modificati sul sistema immunitario degli animali.
Non va poi dimenticato che le coltivazioni Ogm nel mondo - continua la Coldiretti - non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall'estero di molti Paesi in via di Sviluppo.
E l'Italia, con i primati conquistati qualitativi e nella sicurezza alimentare nell'agroalimentare ha peraltro una ragione in più per invocare cautela sulle ipotesi di diffusione degli organismi geneticamente modificati.
Il no dei ministri dell'Ambiente alla proposta della Commissione - ricorda Coldiretti - segue lo stop giunto dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea al segreto sulla localizzazione dei terreni dove vengono realizzate coltivazioni ogm. Secondo il pronunciamento della Corte di Giustizia, gli Stati membri - conclude la Coldiretti - non possono invocare l'ordine pubblico per opporsi alla divulgazione del sito dell'emissione di organismi geneticamente modificati, a conferma del diritto di accesso del pubblico alle informazioni sulle emissioni di ogm.
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