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"Agncoltura, intesa su dazi e prezzi "
fonte La Repubblica, R. Sala / Agroalimentare
21/04/2009 - Il vertice si è chiuso con l'impegno, si legge nel documento finale, «ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per ridurre gli effetti negativi dell'attuale crisi finanziaria sulla povertà e la fame, a rafforzare e incoraggiare una produzione alimentare sostenibile, aumentare gli investimenti in agricoltura e nella ricerca». Ma il più soddisfatto è il padrone di casa: «L'Italia - sostiene Zaia - ha portato a casa due risultati importantissimi». Il primo è un fermo agli effetti negativi che la speculazione finanziaria produce sui mercati, «affamando i popoli e i produttori», aggiunge il ministro leghista. Il secondo, molto più controverso, riguarda il sostanziale via libera a «regole certe che impediscano la concorrenza sleale» da parte di alcuni Paesi che riescono a immettere nei mercati occidentali prodotti a bassissimo costo, perché i loro lavoratori sono meno protetti, e spesso a discapito della qualità e della sicurezza. E l'antica questione dei dazi che riemerge anche in questo GB dell'agricoltura. Questione interessante, non foss'altro perché al summit, oltre ai ministri degli otto Grandi, partecipano anche quelli di paesi come l'India e la Cina, che certo non gioiscono per l'imposizione di dazi su alcuni loro prodotti agricoli, a cominciare dal riso, ma si dicono comunque soddisfatti, dagli esiti di questa tre giorni.
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