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"Morti bianche, no delle Regioni alle nuove norme del governo "

fonte La Repubblica, R. Mania / Sicurezza sul lavoro

30/04/2009 - Le Regioni bocciano il decreto Sacconi sulla sicurezza sul lavoro. Il no a maggioranza è arrivato ieri dalla Conferenza delle Regioni. Durante la riunione solo la Lombardia si è espressa a favore del provvedimento. In un secondo momento, però, la pattuglia del “sì” si è rafforzata con il Veneto, l’Abruzzo e il Molise. Tutte Regioni governate dai partiti del centrodestra. Così che la bocciatura è diventata anche un caso politico. Cavalcato dal titolare del Lavoro, Maurizio Sacconi: «È una posizione più politica che di merito. Rispecchia la posizione delle Regioni di centrosinistra contrapposta a quelle di centrodestra. Noi andiamo avanti». Il parere delle Regioni non è vincolante per l’approvazione del decreto delegato, ma ha un rilievo evidente, non solo politico. Le ragioni del “no” sono state spiegate dal presidente della Conferenza, Vasco Errani (Emilia Romagna). «Questioni di merito — ha detto — non posizioni politiche. In quel decreto ci sono profili di illegittimità». Due i rilievi critici delle Regioni: l’invasione nelle competenze regionali con l’attribuzione di un ruolo centrale agli enti bilaterali (costituiti da sindacati e imprese) con il rischio di trasferire loro responsabilità pubbliche in materia di prevenzione e di controllo; e poi la norma ribattezzata “salva manager” che finisce per alleggerire le responsabilità dirette dei vertici aziendali in caso di incidenti. Sacconi ha già detto che è pronto a riscrivere la norma dopo la bufera sollevata dalla Fiom e, soprattutto, dopo l’intervento del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Tuttavia la riscrittura dovrà tenere conto anche delle osservazioni delle Regioni che hanno competenza diretta in materia di prevenzione degli incidenti.

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