06/07/2009 - BARI — Sono ore di apprensione a Ceglie del Campo. Ancora sabato 13 residenti sono dovuti ricorrere alle cure dei medici del Di Venere: tutti presentavano i sintomi dell’intossi­cazione causata dalla contaminazio­ne dell’acqua. Un inquinamento pro­vocato dalla rottura della condotta idrica e dal sovraccarico della fogna. Ma il timore dei residenti che hanno ingerito l’acqua fetida è di aver con­tratto il tifo o l’epatite A. Tra venti giorni, chi si è fatto curare in ospe­dale dovrà tornare al Di Venere per sottoporsi ad un’ulteriore visita e ri­tirare il responso degli esami da la­boratorio. «L’intossicazione - spiega il diret­tore sanitario dell’Asl Bari, Alessan­dro Calasso - fortunatamente è stata lieve. Tuttavia, non possiamo esclu­dere con certezza che qualcuno pos­sa essere stato infettato dal virus del tifo o dell’epatite A. L’unico respon­so è che nessuno ha contratto la sal­monella, per le altre due infezioni il periodo di incubazione è più lun­go ».

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