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"Olio, assente il decreto su etichetta d’origine"

fonte redazione alimenti&bevande / Sicurezza alimentare

15/07/2009 - Il 1° luglio è entrato in vigore l’obbligo dell’ Unione Europea di indicare in etichetta l’origine dell’olio di oliva extravergine e vergine (regolamento CE 182/2009), ma in Italia manca ancora il decreto applicativo nazionale il cui esame, cancellata la conferenza Stato-Regioni dello scorso 2 luglio, è slittato all’ultima conferenza utile prima dell’estate, prevista a fine luglio. Dopo il vaglio degli assessori poi il provvedimento dovrà essere pubblicato in Gazzetta ufficiale e dopo la pubblicazione occorrerà attendere due settimane perché il decreto diventi operativo. Il ritardo nell’emanazione di un decreto ministeriale normativo dell’obbligo Ue è da attribuire al fatto che in un primo momento si voleva far riferimento alle disposizioni del decreto ministeriale del 4 giugno 2004, relativo all’utilizzo facoltativo della menzione “prodotto italiano”, che si basava sull’attribuzione di un codice alfanumerico rilasciato dalla Regione, sulla tenuta di un complesso di registri e scritture e su uno specifico regime sanzionatorio. Secondo il settimanale Agrisole, il nuovo decreto prevederà che “per ottemperare all’obbligo di indicazione dell’origine, gli operatori non dovranno più richiedere il codice alfanumerico alla Regione competente, ma dovranno registrarsi in un apposito elenco nell’ambito del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian). Gli operatori, inoltre, sarebbero obbligati a comunicare al Sian l’inizio e la cessazione dell’attività di confezionamento. Le imprese riconosciute ai sensi del reg. Ce 1019/2002, in quanto confezionatrici e utilizzatrici della menzione facoltativa riferita all’olio italiano, alla data di entrata in vigore del decreto confluirebbero automaticamente nell’elenco del Sian. Il decreto, infine, stabilirebbe che i vari registri di movimentazione degli oli alla rinfusa e imbottigliati, dovranno essere tenuti con modalità telematiche nell’ambito, sempre, dei servizi del Sian, secondo le disposizioni che saranno stabilite dall’Istituto per il controllo della qualità, d’intesa con Agea”.

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