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"Genova in fiamme denunciati 4 operai comunali bruciavano pezzi di bare"
fonte La repubblica, G. Filetto / Rischio incendio
09/09/2009 - GENOVA - L'amministrazione comunale è chiamata in causa, seppure indirettamente, per uno dei vasti incendi che da tre giorni divorano le colline di Genova. A provocarlo, infatti, sarebbero stati quattro operai comunali, addetti ai servizi cimiteriali, che sabato avrebbero bruciato sterpaglie, rami di alberi, fiori secchi e pezzi di bare dissotterrate durante le riesumazioni. Nelle intenzioni dovevano ripulire il piccolo camposanto di Nervi, a levante della città, ma il vento ha spinto le fiamme verso il bosco, provocando il disastro. Gli operai negano di avere acceso il focolaio e il sindaco Marta Vincenzi ha aperto un procedimento disciplinare interno. Se, però, fossero confermate le ipotesi di incendio colposo (non c'è dolo) mosse dal Nucleo investigativo antincendio boschivo del Corpo forestale, l'ente pubblico sarebbe chiamato a risarcire milioni di euro di danni. Si valuta che 800 ettari di bosco e macchia mediterranea siano stati divorati dalle fiamme, con spese sostenute per l'impiego di centinaia di vigili del fuoco, guardie forestali, volontari antincendio e decine di mezzi, tra cui cinque Canadair e sei elicotteri: un'ora di volo di un aereo costa ben 7.500 euro. L'indagine della Procura della Repubblica di Genova è aperta anche nei confronti di un contadino che venerdì ha acceso il fuoco nel suo uliveto, poi le fiamme si sono propagate nella boscaglia. Si indaga soprattutto sui piromani, mentre la città continua a essere accerchiata dai diversi fronti di fuoco. Gli agenti della Forestale hanno rinvenuto due inneschi per accendere le fiamme. Ieri i Canadair e gli elicotteri della Regione hanno lavorato per l'intera mattinata, bonificando i focolai. Nel pomeriggio l'opera è continuata con gli uomini e i mezzi a terra, con i rinforzi arrivati dalle regioni vicine. Tuttavia, sono continuate le segnalazioni di nuovi incendi: sulle alture di Recco, di Chiavari e Sestri Levante, a Corniglia, nel Parco delle Cinque Terre, ad Albisola Superiore (nel Savonese). Al tramonto sono ripartiti gli allarmi sulle alture del ponente genovese, dove gli incendiari sono tornati ad agire e seminare paura. Sebbene a sera il prefetto, Anna Maria Cancellieri, assicuri che «la situazione di emergenza è quasi rientrata, comunque è sotto controllo e non è stato necessario evacuare alcun edificio, anche se rimane in allerta ». Sempre ieri la Protezione civile ha dirottato la flotta aerea a Monte Sant'Angelo, sull'area protetta del Vesuvio aggredita da un incendio poi circoscritto, e a Lipari, dove le fiamme hanno lambito alcune case. Roghi preoccupanti, alimentati dal forte vento, si sono innescati a Fuscaldo, nel Tirreno Cosentino, e in un parco a nord di Roma. Un fronte di fuoco si è aperto dopo le 20 tra Calci ed Uliveto, nella provincia di Pisa, dove sono state evacuate alcune abitazioni. A sera il Corpo forestale ha contato 101 incendi, con nove vaste zone interessate solo ieri. Legambiente è tornata a denunciare «l'intenzione di colpire soprattutto i parchi protetti».
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