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"«Ai bambini doppia dose di vaccino»"

fonte Il Corriere della sera, M. De Bac / Salute

10/11/2009 - ROMA - Sarà doppia la dose di vaccino per i bambini sotto i dieci anni che nelle prossime settimane vorranno usufruire della profilassi gratuita offerta dalle Asl. I dati scientifici infatti dimostrano che una sola puntura non è sufficiente per assicurare la protezione dal virus A H1N1. L'indicazione alla duplice soluzione viene dunque confermata. Il viceministro al Welfare Ferruccio Fazio, intervenuto ieri al convegno Meridiano Sanità di Cernobbio, ritiene che «molto verosimilmente le due dosi saranno sempre necessarie perché i più piccoli hanno un sistema immunitario non del tutto reattivo. Per il momento sono previste due dosi da adulti, ma non è escluso che almeno la seconda somministrazione, a distanza di tre settimane da quella iniziale, possa essere dimezzata e contenere la metà dell'antigene», cioè di parte del virus disattivato che provoca la risposta difensiva dell'organismo attraverso la produzione di anticorpi. Si calcola che con il vaccino inoculato una volta sola l'adulto sviluppa un'immunità di almeno l'80% che invece in un bambino si riduce al 60-65%. Inizialmente l'Organizzazione mondiale della Sanità e il Cdc di Atlanta, il centro americano per le malattie infettive, avevano raccomandato il farmaco doppio anche per gli adulti ma successivi studi hanno dimostrato che la risposta «anticorpale» si innesca già dopo la prima. LA SITUAZIONE IN ITALIA - In Italia, intanto, i morti per influenza A sono arrivati a 31. Ieri altre 4 vittime, che soffrivano di patologie croniche molto severe. In base a dati parziali pervenuti all'Istituto superiore di sanità, finora sono state vaccinate circa 80 mila persone, mentre i contagiati sono saliti a 785mila. Fazio ribadisce che non è una malattia grave «salvo rarissimi casi che riguardano anche le influenze stagionali, fenomeno di cui non si parla mai. Per il futuro, mi auguro che aumenti l'adesione alla campagna vaccinale. È molto probabile che nel prossimo vaccino anti influenzale del 2010-2011 sia compreso anche il ceppo A H1N1 che sta circolando adesso». Iniziativa autonoma quella del carcere di Rebibbia, a Roma, le dosi non utilizzate per vaccinare i medici sono state utilizzate per i detenuti. La popolazione carceraria è considerata ad alto rischio, visto la promiscuità e il sovraffollamento delle celle. «In attesa della risposta della Regione Lazio ci siamo organizzati», ha detto il garante dei detenuti Angiolo Marroni.

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