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"Il riciclo elettrodomestici rischia lo stop da gennaio"
fonte Il sole 24 ore, Paola Guidi / Ambiente
17/12/2009 - Il ben oliato meccanismo dei cosorzi Raee per il riciclo degli apparecchi elettrici ed elettronici di fine vita (+50% i prodotti trattati nel 2009 sul 2008) dal prossimo gennaio rischia di incepparsi con enormi intasamenti delle isole ecologiche a causa dell'entrata in vigore del decreto legislativo 151/2005 destinato a cambiare tutto: logistica, costi, normative. L'Anie e i consorzi delle aziende, primo fra tutti il più potente, Ecodom, sono sul piede di guerra. "Attualmente ciascuna azienda - dichiara Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom - ritira dalle piattaforme quantità di prodotti pari alla quota di mercato, a prescindere dalla marca. Con l'entrata in vigore del D.Lgs. 151 detto del new waste sistematicamente rinviato dal 2006, i produttori dovranno andari a scegliere, "pescandoli" letteralmente uno per uno tra i rifiuti, i loro prodotti "nuovi" e cioè quelli immessi sul mercato dopo il 1° gennaio e dismessi. E poi portarli a riciclare. Da sottolineare che dovranno a cercare solo quelli con proprio marchio. Questo nuovo regime detto della responsanbilità individuale è illogico perchè andrebbe ad affiancarsi al regime attuale, quello che ha risolto in modo decisamente positivo il problema dello smaltimento corretto. Perciò - continua Arienti-abbiamo chiesto al governo di far slittare ancora il 151 oppure di emendare l'articolo 11, all'origine del caos e di farlo in tempi rapidi altrimenti il nuovo regime scatterà obbligatoriamente dal 1° gennaio". L'attuale sistema è così ben funzionante da aver risolto persino lo spinoso problema degli apparecchi di aziende non più esistenti o fallite perchè questi rientrano nel totale del quale le aziende estraggono i prodotti in rapporto alle quote. "Siamo tutti molto preoccupati - prosegue Arienti-perchè i due sistemi andranno addirittura ad affiancarsi con raddoppi di costi, traffico e inquinamento". In realtà il problema è nato perchè nel 2006 gli ambientalisti imposero al legislatore il principio della "singola" responsabiltà secondo la quale solo i produttori possono farsi carico del corretto smaltimento dei propri prodotti. C'è di più, saremmo solo noi in Europa ad avere questo doppio binario. E non si capisce perchè si debba bloccare un sistema ottimo che ha smaltito tritandoli nel 2009 120mila tonnellate di apparecchi contro le 180mila del 2008 che dovrebbero diventare 250mila nel 2010. A questo problema se ne aggiunge un altro che il decreto cosidetto uno contro uno, in base al quale dal 1° febbraio ogni rivenditore per ogni nuovo apparecchio venduto deve ritirare gratis quello vecchio, è fermo, è già stato approvato ma per entrare in vigore deve essere pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" prima di Natale. Il ministro dell'Ambiente avrebbe assicurato che la pubblicazione avverrà al più presto se il meccanismo del Raee dovesse incepparsi i danni potrebbero essere enormi. Bastano infatti 3 frigoriferi abbandonati per provocare all'ambiente con i loro Cfc gli stessi danni che derivano da 50mila chilometri percorsi da un'auto Con la logistica "virtuosa" attuale si stanno man mano svotando le discariche abusive e molti comuni stanno addirittura piazzando su queste e sulle piattaforme ecologiche impianti di videosorveglianza che registrano e individuano auto e persone che scaricano apparecchi. Solo al Sud, sopratutto in Sicilia e in Puglia, gran parte dei rifiuti elettronici è ancora abbandonata a cielo aperto. Secondo Ecodom solo una procedura Raee semplice e rapida come l'attuale potrebbe progressivamente convincere i comuni comuni a dotarsi di piazzole ecologiche, i consumatori e i rivenditori a portarvi i prodotti dismessi. Quanto alle prospettive per il futuro, se dovessero essere rimossi questi ostacoli legislativi il comparto potrebbe ampiamente le 250mila tonnellate di apparecchi tritati o comunque riciclati e- sempre secondo le indicazioni di Ecodom - potrebbe accrescersi il valore aggiunto dell'intero operazione Raee per i settori elettronica ed elettrotecnica derivante dalla vendita dei materiali pregiati e semipregiati e delle materie prime derivanti dai recupero dei prodotti sine vita.
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