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"Rifiuti, i diversi colori penalizzano la raccolta differenziata"

fonte Helpconsumatori / Ambiente

11/03/2010 - La "schizofrenia di colori" dei contenitori per i rifiuti penalizza la raccolta differenziata. È quanto evidenzia l'UNI - Ente nazionale italiano di unificazione - che nell'ambito della riunione plenaria annuale del Comitato Tecnico Europeo CEN/TC 183 "Waste management" (competente proprio nella definizione di norme tecniche europee relative alla gestione e raccolta dei rifiuti) a Palermo, "ha avanzato - si legge in una nota - una nuova proposta relativa alla definizione di un modello di elementi visivi che permettano di identificare i rifiuti da parte dei consumatori e degli operatori. E' del tutto evidente, infatti, che con l'introduzione della raccolta differenziata, si sono diffusi schemi, abitudini e contenitori diversi da comune a comune e si rende quindi necessario un sistema che abbini forme, colori e scritte per permettere immediatamente di sapere se il contenitore specifico (ed il relativo servizio di raccolta) è riservato alla carta, o alla plastica, o ad un insieme di più materiali". Qualche esempio rende bene l'idea della confusione che regna a livello nazionale. Nel contenitore giallo a Milano si gettano plastica e lattine, a Torino e Firenze la carta. Nel blu vanno plastica, lattine e vetro a Roma, mentre a Napoli e a Firenze ci finisce l'indifferenziato. Ancora più complicata la situazione dei rifiuti indifferenziati: a Milano vanno nel nero, a Sassari, Torino e Roma nel verde, a Napoli nel blu, mentre a Bologna vanno nel grigio. Il marrone dovrebbe essere il colore dove finiscono i rifiuti organici ma a Roma, Milano e Bari questo tipo di raccolta neanche esiste mentre a Palermo ci vanno a finire, carta, lattine e vetro. Poi, per confondere ancora un po', ci sono le diverse tipologie di raccolta: a Roma e Firenze, infatti, plastica e lattine vanno insieme al vetro, che invece a Milano, Napoli e Bari va gettato soltanto nello specifico raccoglitore verde. Il bianco è il colore un po' più condiviso: in genere ci finisce la carta, tranne che a Torino e Firenze, dove il contenitore è giallo, e a Bologna e Bari, dove invece è blu. Per questo, sottolinea l'UNI, "individuare alcuni standard significherebbe rivoluzionare positivamente abitudini italiane ed europee di tutti i giorni".

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