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"Marcatura Ce: disciplinati solo 61 prodotti su 477"
fonte Il Sole 24 ore / Sicurezza sul lavoro
10/05/2010 - Solo farne un elenco e` impresa ardua: quasi duemila testi, tra decreti di recepimento delle norme armonizzate Ue e regolamenti di supporto. Sono le moltissime leggi che oggi regolano la marcatura Ce dei prodotti da costruzioni. E questo elenco considera soltanto le norme europee, alle quali vanno aggiunti i decreti interministeriali di recepimento delle norme armonizzate. Stando al quadro fatto da Icmq e Uni, ad oggi questi hanno regolato soltanto 61 prodotti su poco meno di 500. Senza contare gli interventi operati da altre leggi, come le Norme tecniche per le costruzioni. Per comprendere i motivi di questa frammentazione, bisogna partire dal 1989 quando la direttiva n. 106 dell`Ue crea il sistema della marcatura Ce, aprendo a una serie di normative di dettaglio. Il suo presupposto è che la Commissione dia volta per volta mandato a un organo tecnico, il Cen, di creare le cosiddette "norme armonizzate": sono quelle che, per ciascun materiale, individuano quali caratteristiche prestazionali il produttore deve evidenziare. E che, in Italia, vengono periodicamente riepilogate da un decreto: l`ultimo è quello dell`8 aprile del 2010. Partendo da questo quadro e` nato un sistema estremamente complesso. Come spiega Lorenzo Orsenigo, direttore di Icmq: «Oggi esistono 477 norme armonizzate, ciascuna corrispondente a un materiale. Esistono poi altre 1.500 norme, "di supporto", che integrano il contenuto delle norme armonizzate». Un complesso normativo nel quale e` difficile orientarsi, anche perche` non costituisce l`unico riferimento. Ogni norma armonizzata, infatti, per diventare cogente deve essere integrata. «Attraverso un decreto - continua Orsenigo - ciascun Paese deve dire quali caratteristiche vanno indicate nel suo territorio sui marchi Ce, entro il perimetro della norma armonizzata». Se questa individua dieci caratteristiche, l`Italia potra` dire, ad esempio, che nel suo territorio ne vanno indicate solo cinque. Oggi l`Italia e` molto indietro: a fronte di 477 norme armonizzate, sono stati regolamentati appena 61 prodotti. «In assenza di regolamentazione - continua Orsenigo - i produttori italiani possono semplicemente apporre sulla marcatura la dicitura Npd, nessuna prestazione determinata». Una questione che ha anche effetti sul mercato: «Questo ci porta a diventare collettori di materiali-spazzatura, perche` esiste il problema del produttore italiano che non dichiara un materiale scadente, ma anche quello del produttore straniero che arriva in Italia e non dice cosa vende». Difficolta` sconosciute in quegli Stati, come Francia e Germania, che hanno puntualmente indicato le caratteristiche di ciascun materiale. Anche se, dicono dall`Ance, «questi Paesi sono stati costretti a muoversi subito perche` la direttiva stabiliva incompatibilità tra le norme europee e le eventuali normative nazionali di prodotto». Chi non le aveva, come l`Italia, ha avuto più tempo.
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