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"Innovazione: pompe di calore sfruttano l'energia geotermica"

fonte cordis / Edilizia

24/06/2010 - Un gruppo di aziende e ricercatori in Serbia e Slovenia ha sviluppato, con il sostegno della Rete Eureka, una tecnologia di pompe di calore che usa il calore proveniente dal suolo come carburante alternativo conveniente e non dannoso per il clima. Le forze della natura che esistono sottoterra non sono un segreto, considerato quanto abbiamo visto nelle recenti eruzioni vulcaniche. Lo sfruttamento di questa fonte di energia geotermica fino a poco tempo fa non era sviluppata adeguatamente. Adesso, grazie al Nafta Geoterm e all'Università di Maribor (entrambe in Slovenia) e all'azienda serba Klima e alla sua società madre Mayekawa (in Belgio), è stato sviluppato un metodo alternativo per riscaldare l'acqua del terreno in modo che questa fonte di calore per lo più dimenticata possa essere usata per riscaldare gli edifici con effetti notevoli. Un profondo pozzo geotermico rifornisce la città di Lendava, in Slovenia, di acqua per riscaldare vari tipi di edifici. La temperatura dell'acqua di 70°C si abbassa a 50°C una volta usata - non è quindi abbastanza calda per essere usata di nuovo per il riscaldamento, ma è troppo calda per essere rimessa nel pozzo.Era evidente che un uso migliore di quest'acqua era la cosa più sensata da fare dal punto di vista ecologico. Il professor Darko Goricanec dell'Università di Maribor ha proposto una soluzione che prevede una pompa di calore ad alta temperatura capace di riscaldare l'acqua di una fonte geotermica da 40°C a 80°C, abbastanza per essere riutilizzata per il riscaldamento degli spazi. Le pompe di calore disponibili sul mercato non erano abbastanza potenti, visto che nessuna di esse era in grado di riscaldare l'acqua fino a 90°C, la temperatura necessaria per il tipo di sistema di riscaldamento comunemente usato nelle abitazioni europee, vale a dire per i radiatori ad alta temperatura costruiti per funzionare con caldaie alimentate da carburante fossile. Il professor Zoran Stevanovic, capo del Dipartimento di idrogeologia dell'Università di Belgrado in Serbia, ha lavorato in stretta collaborazione con il professor Goricanec e con il suo collega di Maribor, il professor Jurij Krope, per sviluppare un software in grado di modellare la struttura delle pompe di calore. Sono state fatte simulazioni per valutare come diversi tipi di refrigerante influenzano i costi di funzionamento e l'efficienza della pompa. Una misura rivoluzionaria suggerita da Klima è stata quella di usare ammoniaca come refrigerante per la pompa di calore. È un'ottima scelta poiché, al contrario dell'isobutano, l'ammoniaca non è esplosiva e, diversamente dal Freon, non costituisce una minaccia per lo strato di ozono. Visto che l'ammoniaca fornisce una capacità di raffreddamento massima per chilo, il costo dell'unità è diminuito e la pompa può usare un compressore di minor volume. Il prototipo, oltre a essere in grado di riscaldare l'acqua fino a 85°C, può fare anche il contrario: raffreddare l'acqua che deve essere reinserita nel terreno. Poiché il calore proveniente dalla pompa di calore è meno costoso del gas naturale, la gente ha la possibilità di scegliere un tipo di riscaldamento meno costoso. "Non solo lo sviluppo e la produzione della pompa centrifuga chimica (tipo HTH) è un grande risultato, ma ci sono benefici indiretti che riguardano il settore della protezione dell'ambiente e l'edilizia", dice il professor Zoran Stevanovic.

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