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"Meno enti versano all'Inps"
fonte Il Sole 24 Ore / Responsabilità sociale
13/07/2010 - Ristretta la platea degli enti che, pur conservando gli obblighiprevidenzialiall' Inpdap ai fini pensionistici, devono versare all'Inps contributi per maternità e malattia. Lo chiarisce il ministero del Lavoro nell'interpello 23/2010, facendo chiarezza sulla portata dell'articolo 20, comma. 2, del Dl 112/2008 convertito in legge 133/2008. La norma prevede che a decorrere da gennaio 2009 le imprese dello stato, degli enti pubblici e degli enti locali privatizzate e a capitale misto siano tenute a versare la contribuzione per maternità e malattia all'Inps. Lo stesso istituto di previdenza, con la circolare 134/2008, specificava che in tale obbligo rientravano sia le imprese partecipate in tutto o in parte dallo stato e da enti pubblichi, oltre che da enti locali, interessate da processi di privatizzazione, sia quelle oggetto di trasformazione di enti di diritto pubblico che mantengono l'iscrizione all'Inpdap. Il ministero identifica proprio nel venir meno della natura giuridica pubblica la ratio della norma; l'obiettivo è garantire a tutti i dipendenti assunti sia prima che dopo la privatizzazione lo stesso regime in materia di malattia e maternità. Dal principio interpretativo discende l'esclusione dagli obblighi contributivi all'Inps per malattia e maternità degli enti che mantengono natura giuridica pubblica in quanto non interessati da processi di privatizzazione e quindi ancora inquadrabili nella previsione dell'articolo 73, comma i, lettera c), del Tuir. Nella stessa direzione rientrano i consorzi tra enti locali istituiti ai sensi degli articoli 31 e 114 del Dlgs 267/2000 che abbiano conservato personalità giuridica di diritto pubblico. Se da un parte il ministero del Lavoro toglie ogni ombra sull'esonero dall'obbligo contibutivo degli enti che, mantenendo natura pubblica, non svolgono attività commerciale in modo esclusivo o prevalente, dall'altra non sembra altrettanto cristallino per gli stessi enti che, invece, si dedichino esclusivamente o prevalentemente a questa attività. ll caso è quello delle aziende speciali consortili, costituite proprio ai sensi degli articoli 31 e 114 del Tuel. Sulla base di un orientamento consolidato della giurisprudenza, esse hanno natura giuridica propria e sono enti pubblici economici (si veda anche la circolare Inps 114/1999). Si sta parlando di una vasta platea di aziende speciali alle quali gli stessi enti locali hanno delegato la gestione di numerosi servizi (case di riposo, centri per l'impiego eccetera). Discorso analogo si deve fare per le aziende speciali ex articolo 31 del Tuel non costituite in forma consortile. A questo punto, da una parte l'articolo 20, comma 2, del Dl 112/2008 delinea tale obbligo in un ambito soggettivo ben preciso, dall'altra a questi enti l'Inps chiedeva ormai dal 1999 la contribuzione. Oggi il ministero sembra riaprire la partita, lasciando peraltro in sospeso il risultato finale.
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