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"USA: la minaccia petrolifera nasconde carenze sulla sicurezza?"
fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Sicurezza sul lavoro
23/07/2010 - La fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma petrolifera della British Petroleum non ha rappresentato solo una grave minaccia all’ecosistema marino del Golfo del Messico, ma si è tradotto in un pericolo per la salute dei lavoratori presenti. È quanto riporta dal suo sito l’ETUI (European Trade Union Institute), l'istituto sindacale europeo, che ricorda come l’esplosione della piattaforma, il 20 aprile scorso sia stata fatale anche a 11 lavoratori: secondo le prime stime le operazioni condotte per arrestare la perdita d’olio avrebbero causato 186 incidenti e 80 casi di malattia tra i lavoratori dei subappaltatori, durante le prime sei settimane. La loro formazione era stata trascurata, secondo David Michaels, che è a capo della US Federal Occupational Safety and Health Administration (OSHA): già in maggio un documento riportava le lacune dei sistemi organizzativi di sicurezza. L’Etui, fra le indiscrezioni, riporta altresì che già nel 2002 un settimanale, “The village voice” aveva reso noto un documento interno nel quale la multinazionale giustificava l’adozione di misure di prevenzione basse, in base ad un calcolo costi-benefici per il quale, la probabilità di incidenti risultava basso. Inoltre, sempre secondo l'Etui, la piattaforma non sarebbe stata dotata di un sistema di spegnimento remoto, obbligatorio in altri paesi quali Brasile e Norvegia, sistema inizialmente accolto dalla legislazione americana e poi messo da parte a causa dell’eccessiva onerosità.
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