28/09/2010 - Le nanotecnologie, recentemente al centro di un rinnovato interesse scientifico a causa delle numerose applicazioni industriali per la progettazione di innovativi materiali e nuove forme di energie, comportano anche diverse criticità, in particolare per quel che riguarda l’esposizione alle nanoparticelle per i lavoratori. Si stima che entro il 2015 nel mondo 10 milioni di lavoratori saranno esposti a nuove particelle, i cui rischi sono ancora sconosciuti, spiega Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Ispesl, che interverrà al workshop su “Nanotecnologie sicure” di mercoledì 29 settembre (ore 14-16) all’Università Urbaniana di Roma in occasione della Conferenza IOHA ed aggiunge: “Tutte queste applicazioni stanno rivoluzionando i cicli tecnologici, ma causeranno anche nuove esposizioni dei lavoratori impegnati nei cicli produttivi. Ancora si sa poco sui rischi, visto che i nanomateriali sono particelle estremamente piccole e attraversano numerose barriere, ecco perché su questo tema faremo il punto con vari esperti a livello mondiale”.

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