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"Appalti pubblici europei, operativo il sistema E-certis"

fonte redazione insic / Edilizia

19/10/2010 - Dal 18 ottobre è on line il nuovo sistema informativo europeo e-Certis, contenente informazioni sui documenti richiesti in ogni Stato membro per la partecipazione agli appalti pubblici transfrontalieri così come previsto dalla normativa comunitaria e dal Codice dei contratti pubblici. "La fattiva cooperazione con il Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie anche per il nuovo sistema e-Certis, conferma l'impegno dell'Autorità in ambito comunitario e internazionale." Lo ha dichiarato il Presidente dell'AVCP Giuseppe Brienza, sottolineando che "Per il settore dei contratti pubblici non si può prescindere dal quadro normativo comunitario". "Questo strumento di semplice consultazione contribuirà certamente allo sviluppo del mercato degli appalti pubblici europei", ha aggiunto Brienza. "Attraverso l'e-Certis le imprese e, soprattutto le PMI, potranno accedere più agevolmente ai mercati dei Paesi dell'Unione e, contestualmente, - ha spiegato Brienza - sarà più facile per le amministrazioni aggiudicatrici verificare i documenti per l'attestazione dei requisiti di ordine generale." Il nuovo sistema informativo, disponibile in 21 lingue ufficiali dell'Unione Europea, è a disposizione sia degli operatori economici, ai fini della presentazione delle domande di partecipazione agli appalti pubblici, sia delle amministrazioni aggiudicatrici per la verifica dei documenti presentati dagli operatori stranieri, in ordine alla sussistenza dei requisiti di ordine generale (ai sensi dell'art. 45 della direttiva 2004/18, recepito nell'ordinamento italiano con l'art. 38 del D.Lgs. 163/2006 e successive modificazioni e integrazioni). Il nuovo sistema, proposto dalla Commissione europea, è stato sviluppato congiuntamente agli Stati Membri che, attraverso gruppi di lavoro nazionali, hanno fornito tutte le necessarie indicazioni in esso contenute. L'aggiornamento e la gestione di ogni banca dati nazionale è rimessa alla discrezionalità degli Stati membri quali responsabili dei contenuti. Per l'Italia, il Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie in cooperazione con l'Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici è responsabile per la validazione delle informazioni inserite nel sistema.

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