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"Piattaforme offshore, la sicurezza secondo l’Europa"
fonte Commissione europea - http://ec.europa.eu/ / Ambiente
21/10/2010 - Dopo la catastrofe ecologica verificatasi all'inizio di quest'anno nel Golfo del Messico, la Commissione europea ha deciso di esaminare le norme ambientali e di sicurezza europee in campo petrolifero. Dall'analisi è emerso che le norme di sicurezza sono generalmente rigorose, anche se esistono alcune lacune, dovute principalmente alle differenze normative tra i singoli paesi. Spesso gli standard variano anche da impresa a impresa. L'introduzione di regole comuni in tutta l'UE contribuirebbe pertanto ad evitare fuoriuscite di petrolio in mare, proteggendo la popolazione e l'ambiente. In caso di incidente, si garantirebbe che le imprese responsabili gestiscano gli interventi necessari e paghino le operazioni di bonifica. Le nuove norme prevedono standard rigorosissimi, ad esempio: -le imprese petrolifere che chiedono un permesso di perforazione dovranno disporre di un piano di emergenza in caso di fuoriuscita di idrocarburi e dovranno dimostrare di possedere i mezzi per pagare le operazioni di bonifica e risarcire i danni ambientali il controllo delle ispezioni di sicurezza da parte delle autorità nazionali verrà valutato da esperti indipendenti - si applicheranno standard di sicurezza elevatissimi per le attrezzature delle piattaforme petrolifere e degli impianti mobili di perforazione offshore, in particolare per quanto riguarda gli otturatori di sicurezza -chi inquina dovrà provvedere alle operazioni di pulizia e risarcire i danni ambientali fino a 322 km dalla costa (l'attuale raggio è di 19 km). L'UE avvierà inoltre dei negoziati con i paesi limitrofi per introdurre standard analoghi per le compagnie di perforazione ed estrazione del petrolio. Le popolazioni delle zone costiere potranno contare su una maggiore tutela dell'ambiente e dell'economia locale. La presenza di norme e standard europei comuni andrebbe anche a vantaggio dell'industria petrolifera, poiché le compagnie non dovranno più attenersi a standard diversi a seconda del luogo di perforazione. La relativa proposta legislativa è attesa per gli inizi del 2011. Per saperne di più è possibile consultare il portale infromativo della Commissione europea.
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