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"La figura del formatore per diffondere la cultura della sicurezza"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Sicurezza sul lavoro

02/12/2010 - Se la formazione è oggi considerata un fattore essenziale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, poca attenzione è stata riservata in questi anni alla figura del formatore alla sicurezza. Tuttavia è proprio attraverso questa figura che la formazione dei lavoratori può diventare un efficace strumento per ridurre infortuni e malattie professionali. Sui requisiti dei formatori è recentemente intervenuto il D.Lgs. 106/2009 che - modificando ed integrando il Testo Unico - ha affidato alla “Commissione Consultiva permanente per la sicurezza il compito di elaborare criteri di qualificazione della figura del formatore”. Prendendo spunto da questo scenario, l'AiFOS(Associazione Italiana Formatori della Sicurezza sul Lavoro), ha realizzato nel 2010 un’interessante ricerca che è stata inserita nel “Rapporto AiFOS 2010”presentato ieri a Roma. La ricerca si articola su un questionario di oltre 150 domande, grazie al quale è stato possibile delineare un quadro puntuale di coloro che oggi svolgono l’attività di formatore per la sicurezza sul lavoro. Ad aprire i lavori di presentazione del Rapporto, il Segretario Generale dell’AiFOS, Francesco Naviglio, che ha immediatamente focalizzato l’attenzione della platea - riunita nel prestigioso scenario della Sala delle Colonne a Palazzo Marini - sulla necessità di una formazione di qualità. Naviglio ha poi sinteticamente illustrato i risultati della ricerca AiFOS da cui emerge la figura di un formatore attento, capace e sensibile, che si è “fatto da solo” e che comprende la necessità di una specifica formazione per i formatori (47%). Un formatore che, tuttavia, solo nel 25% dei casi ha frequentato corsi di comunicazione.Tra i numerosi ed interessanti interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata, segnaliamo quello del Senatore Tofani (Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro) che ha invitato a non abbassare la guardia sull’aspetto relativo alla “salute” nei luoghi di lavoro, con particolare riguardo alle malattie non tabellate, ipotizzando anche un possibile coinvolgimento del medico di base. Il Senatore ha inoltre auspicato la realizzazione di un suo sogno: ovvero che le tematiche della sicurezza sul lavoro possano rientrare nella competenza esclusiva dello Stato; questo senza sminuire l’impegno delle Regioni, ma per garantire una visione univoca e un quadro d’insieme della situazione. Il Presidente AiFOS, Rocco Vitale, ha poi concluso i lavori evidenziando la necessità di “riportare l’etica nella formazione alla sicurezza sul lavoro”. Un percorso che, secondo il Presidente, può essere virtuoso soltanto se si inizia a lavorare dal territorio, raccogliendo dati reali e fornendo numeri… come quelli riportati nel Rapporto AiFOS 2010.

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