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"Videoterminalisti, come provare il danno da stress"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Sicurezza sul lavoro

10/12/2010 - Secondo il Tar del Lazio non può essere accolta la domanda di risarcimento per danno alla salute derivante da stress nell’espletamento della propria mansione lavorativa davanti al computer per più di 4 ore qualora sia carente la dimostrazione del pregiudizio subito, ed in assenza anche di un qualsiasi principio di prova. La pronuncia, che richiama la giurisprudenza civilistica in tema di danno biologico, risponde alle richieste di alcuni dipendenti pubblici in merito all'accertamento del diritto ai danni da stress subiti per l'esposizione ai videoterminali. Oltre a lamentare un’esposizione diretta e continua, comunque superiore alle quattro ore al giorno, ad onde elettromagnetiche in grado di produrre danni irreversibili sulla vista e sul sistema nervoso, provocando alterazioni anche psicosomatiche, i dipendenti lamentavano anche un danno alla salute derivante da stress. Allegavano a riguardo circolari, studi ed opuscoli relativi alle problematiche e alle conseguenze dell'esposizione ai video terminali. Ma i giudici hanno ritenuto il materiale presentato non sufficiente a provare il danno che ciascun ricorrente possa avere tratto dalla esposizione a videoterminali e PC, una prova che richiede anzitutto la dimostrazione del nesso di causa fra evento e danno e dell'elemento soggettivo volto a ledere, presente in chi tale avrebbe prodotto il danno".

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