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"Il click day è stato un flop"
fonte Italia Oggi / Sicurezza sul lavoro
21/01/2011 - Certo, in una pubblica amministrazione nella quale le responsabilità soggettive ed il concetto di stato di diritto continuano ad essere intese solo come semplici questioni di "lana caprina", il fallimento integrale del "click day" tanto pubblicizzato dall'INAIL fin dal mese di dicembre scorso, - rappresenta una piccola goccia nel mare delle inefficienze dell'Inali e della pubblica amministrazione in generale. Nonostante molti di noi si aspettavano il flop, abbiamo voluto, ancora una volta, avere fiducia nell'opportunità proposta dall'istituto e soprattutto l'abbiamo proposta alle nostre aziende clienti come una importante opportunità utile anche a stimolare un avvio della ripresa economica, concetto per il quale facciamo veramente fatica a trovare motivazioni utili da proporre agli imprenditori che assistiamo. Purtroppo abbiamo dovuto subire i biasimi dei clienti che, essendo meno fiduciosi di noi, all'apprendimento della notizia del malfunzionamento del sistema informatico dell'Inail, ci hanno detto "tanto noi lo sapevamo...da questo Stato non possiamo aspettarci più nulla...". Probabilmente, ancora fiduciosi, abbiamo atteso che l'INAIL proponesse una ripetizione della gara, invece pur avendo ammesso che il portale "è caduto' per soli 7 minuti (dati sito Inail), l'istituto ha cantato vittoria ed ha sbandierato il successo dell'iniziativa. Inoltre, l'istituto, contento della magra figura conseguita, ha tenuto a precisare quali fossero i numeri relativi all'accesso ed all'accoglimento delle istanze presentate dai Consulenti del Lavoro, cercano stupidamente di contrastare la reale e veritiera denuncia proposta dal Consiglio Nazionale dell'Ordine e commentata negativamente dalla nostra associazione. Praticamente l'istituto ha pensato "....risolvo il problema con i consulenti del lavoro e tutto sarà risolto....". Così facendo l'INAIL ha continuato a mortificare le ragioni del progetto, che risiedevano nel migliorare le condizioni di lavoro al fine di ridurre od eliminare i rischi per la sicurezza dei lavoratori,ed ha continuato a mortificare le imprese che hanno pensato in modo positivo ma che oggi ritengono che la pubblicità sugli investimenti per la sicurezza sia un ulteriore presa in giro per gli imprenditori che vogliono fare le cose sul serio. Infatti è inevitabile pensare che, se la dotazione finanziaria del bando è stata costruita con i soldi dei premi assicurativi pagati dalle imprese, non si comprende perché tali denari debbano essere balordamente spesi per pubblicizzare maggiore partecipazione ad un progetto di finanziamento la cui dotazione finanziaria non è assolutamente sufficiente a soddisfare le possibili (e legittime) richieste di almeno il 50% dei potenziali fruitori:! Inoltre, visto l'inadeguatezza strutturale del sistema informatico dell'INAIL, viene facile pensare che l'istituto non si aspettasse tale partecipazione evidenziando chiaramente come all'INAIL vale un solo concetto: "l'immagine è tutto e la sostanza non conta nulla" che collima con il concetto "chi se ne importa di come spendiamo i soldi delle imprese" e che confluisce nel pensiero comune che afferma: "perché invece di buttare danari in pubblicità per una procedura che non supporta gli accessi possibili, non si è pensato ad utilizzare il danaro per aumentare la dotazione finanziaria del bando. Pertanto come associazione ritengo fondamentale reagire in maniera adeguata e pertanto proponiamo ai colleghi di affrontare le prossime scadenze con l'INAIL utilizzando esclusivamente procedure cartacee, poiché ad oggi sono le uniche che ci danno certezza e ci mettono al riparo da precise responsabilità professionali. Pertanto, considerato il fatto che ci aspetteremo il solito intasamento del sito, per la trasmissione del modello OT24 e della dichiarazione salari invitiamo i colleghi ad utilizzare la richiesta cartacea oppure la PEC. Riteniamo che sia necessario dare un segnale forte ed evidente che, anche se comporta sacrifici operativi, tenti di far comprendere che deve essere I'INAIL al servizio di imprese e consulenti e non il contrario.
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