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"In fabbrica diminuiscono gli incidenti"
fonte Il Sole 24 Ore, Davide Colombo / Sicurezza sul lavoro
04/03/2011 - Per la prima volta dal dopoguerra il numero dei morti sul lavoro in Italia è sceso sotto le mille unità. Nel 2010 i decessi si sono infatti fermati a 98o, contro iLo53 del20o9 (-6,9%), anno che era stato a sua volta caratterizzato da un calo record degli infortuni (quasi 1110% rispetto al 2008), in parte dovuto alla perdita di posti di lavoro generato dal-la recessione. Secondo i tecnici dell'istituto l'«effetto-cris », tuttavia, non pesa per più di un terzo sulla variazione degli infortuni. Dunque, per gli altri due terzi è determinata dal progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nessuna cifra è accettabile, naturalmente, quando si parla di incidenti mortali. Ma la loro progressiva riduzione conferma una tendenza che fa ben sperare.I decessi erano sopra la soglia dei 4.600 casi nel 1963 e da allora sa no sempre più diminuiti, sia pure con dinamiche differenziate. Più in particolare, se il nùmero di incidenti mortaliè sceso, inmodo costante, nei luoghi di lavoro ordinari, dove si verifica meno della metà dei casi, qualche incremento s'è registrato negli ultimi anni sulle strade. Qui avviene il 54% degli incidenti mortali che interessano operai di cantieri stradali o autotrasportatori oppure lavoratori cosiddetti «in itinere», vale a dire in viaggio per raggiungere il luogo di lavoro; per questi ultimi l'indennizzo mail è pieno dal 2000 (Dlgs 38, articolo 12). Il dato sugli infortuni, che «Il Sole 24 Ore» è in grado di anticipare, è contenuto nelle stime preliminari Inail e vale come previsione statistica elaborata sui dati amministrativi rilevati dagli archivi dell'istituto. Per passare dalla stima preliminare al dato con-solidatoufficiale bisognerà aspettare qualche mese ma il tipo di elaborazione statistica effettuata garantisce di solito un ulteriore miglioramento a consuntivo. Gli infortuni mortali si sono verificati soprattutto al Nord (460; -5,7% rispetto al 2009) e al Sud (325; -5,5%) mentre al Centro la riduzione è stata dell'11,8%. Tra i settori di attività solo nei servizi il calo è inferiore agli altri comparti (-4,1%,18 vittime in meno rispetto al 2009), mentre variazioni negative di rilievo si riscontrano nell'industria (-8,6%, da 487 casi a 445) e nelle costruzioni in particolare (-10,5% dove i decessi scendono nell'ultimo anno da 229 a 205). Significativo, sempre in termini percentuali, il calo delle morti sul lavoro in agricoltura (-10,2%, da 128 a u5). Se si guarda al complesso degli infortuni la flessione registrata nel 2010 è stata dell'1,9% rispetto all'anno prima (da 790 mila casi a 775.250 casi: meno 1,9 per cento). Inail raffronta questo dato aggregato coni livelli occupazionali stimati dall'Istat per il 2010 (in calo dello 0,6%, rispetto al 2009; contro il -1,6% del 2009 sul 2008) in attesa del dato ufficiale sugli occupati che verrà diffuso in aprile. Il calo degli infortuni sul lavoro nel loro insieme è lievemente più pronunciato nell'industria (-6,1%) - dove prosegue la consistente perdita di posti di lavoro (-2,9% di occupati rispetto al 2009) - che nell'agricoltura (4,9%), peraltro in lieve crescita occupazionale ( o,7 per cento). Positivo il dato del settore delle costruzioni; con gli infortuni che diminuiscono de17,3% senza che il comparto sia stato particolarmente penalizzato nell'occupazione (-0,1%) rispetto all'anno precedente. Un aumento contenuto ( 1,3%) si registra invece nei servizi, a fronte di un andamento occupazionale in leggera crescita ( 0,4 per cento). A livello territoriale il calo infortunistico è generalizzato: il Mezzogiorno (-3,2%) fa meglio del Centro (-1,8%) e del Nord (-1,5%). Ma in questo caso bisognatenere inparticolare considerazione l'incidenza della crisi occupazionale (-1,6% contro -0,4% del Nord e un lieve miglioramento del dato al Centro).
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