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"Sacconi: in edilizia patente a punti"
fonte Il Sole 24 Ore / Sicurezza
05/03/2011 - Bene così: ora guai ad abbassare la guardia. La notizia della diminuzione nel 2010 degli incidenti mortali e quella degli infortuni sul lavoro (-6,9% rispetto al 2009 nel primo caso; meno 1,9% nel secondo) - i dati sono stati pubblicati ieri dall'Inail - è stata accolta in maniera positiva da governo e parti sociali. Per quanto riguarda le morti bianche, per la prima volta dal dopoguerra si è scesi sotto la soglia dei mille decessi. «È doveroso riconoscere una tendenza positiva quando si manifesta, anche se sarebbe sufficiente un solo infortunio grave per ribadire l'impegno alla tolleranza zero in materia di salute e sicurezza nel lavoro - ha affermato inuna nota il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi -. I dati raccolti dall'Inail sono inequivoci per quanto influenzati dal rallentamento della produzione». Sacconi ha poi ricordato che «prosegue nel frattempo l'attuazione del Testo unico in materia di salute e sicurezza. Sono di prossima emanazione gli atti relativi alle attività in appalto nei cosiddetti "ambienti confinati" e alla "patente à punti" per l'esercizio dell'attività edile. È necessario infatti richiedere specifiche forme di qualificazione per prevenire gli infortuni. Più in genera-le-ha poi concluso il ministro-prosegue la leale collaborazione con le regioni ai fini della vigilanza e della formazione». Commenti positivi sono poi giunti dalle parti sociali. La Cgil ha definito «una buona notizia» la riduzione degli infortuni sul lavoro registrata nel 2010, ma ha anche chiesto di «non abbassare la guardia». «Bisogna intensificare l'azione comune condotta dai sindacati e dalle imprese per aumentare la lotta contro gli infortuni e per incrementare le risorse affinché la sicurezza sul lavoro sia considerata un investimento e non un costo», ha spiegato il segretario confederale Vincenzo Scudiere. Secondo Fulvio Giacomassi, segretario confederale della Cisl, il calo delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro è anche il risultato delle politiche di prevenzione: «negli anni- ha spiegato - l'azione di informazione e formazione svolta capillarmente sul territorio sta dando i suoi frutti. E l'organizzazione del lavoro a essere il "nuovo" terreno di semina per i futuri impegni di prevenzione e protezione».
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