30/03/2011 - Il 28 marzo il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano si è recato nel cantiere della metro B1 a Roma, presso la stazione Annibaliano, in via Spalato dove si è tenuto un convegno della Fillea Cgil, che ha chiuso la campagna “Far morire per il pane è un crimine”. Durante l’incontro il Presidente ha confermato che l’impegno prioritario del Governo deve essere quello di promuovere una cultura della legalità e della sicurezza, nel rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro. Un monito raccolto dalla Fillea che ha riportato, in particolare, i dati sulle morti sul lavoro, sottolineando come il "diminuito numero di infortuni", nel Lazio da 5.258 nel 2008 a 4.778 nel 2009, secondo i dati Inail, è direttamente proporzionale alla diminuzione di ore lavorate dei lavoratori occupati e cassintegrati. Il segretario generale della Fillea di Roma e Lazio, Cellini ha ricordato le problematiche del mondo dell’edilizia in Italia ed in particolare nel Lazio ed a Roma ed ha fornito dati preoccupanti sullo stato delle ispezioni nella Capitale: solo 20 ispettori a Roma e pochi controlli. Secondo la Fillea, il Comune di Roma, la Provincia e la Regione Lazio potrebbero non essere più in grado di realizzare direttamente la progettazione preliminare, né di controllare e verificare in modo puntuale la qualità della progettazione affidata a soggetti esterni. Per evitare che gli operatori dell’edilizia optino per l’illegalità, mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori è quindi necessario un atto di responsabilità, anche da parte delle Istituzioni, che riporti la sicurezza nell’alveo della legalità: e proprio la legalità ha spinto il mondo sindacale a chiedere nuove regole per il sistema di qualificazione delle imprese e per il sistema degli appalti, dei controlli, delle politiche generali e degli investimenti.

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