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"Operaio muore a Corato schiacciato dai tubi d'acciaio"

fonte La Gazzetta del Mezzogiorno di Gianpaolo Balsamo / Sicurezza sul lavoro

01/07/2011 -
CORATO - Il rosso del sangue tinge il terreno della «Sidercamma» che, ieri pomeriggio, è stato lo scenario dell’ennesima tragedia sul lavoro.
Aldo Piccininni, 32enne di Corato, è morto in seguito all’ennesimo, maledetto, infortunio sul lavoro avvenuto un’azienda meccanica in via Vecchia Molfetta dove lavorava, come operaio, da una decina di anni. Aldo è rimasto schiacciato sotto un ammasso di grossi tubi d’acciaio che, con un muletto, stava posizionando in un settore di una scaffalatura.
La grossa «balla» (con una trentina di tubi per un peso di circa dieci quintali) dopo essere rimasta in sospeso probabilmente perchè si era incastrata in qualche parte, è venuta giù da oltre due metri, schiacciando lo sfortunato operaio che nulla ha potuto per schivare il pesante carico.
Aldo Piccininni non ce l’ha fatta ed inutili sono stati i soccorsi prestati prima dai suoi colleghi e poi dagli operatori del 118: il giovane è morto sul colpo probabilmente a seguito dello schiacciamento del torace.
Pare, secondo le prime testimonianze raccolte, che l’operaio fosse alla guida del muletto e che dovesse posizionare i tubi su una scaffalatura, all’esterno dell’azienda. Poi, l’imprevisto. La balla si sarebbe incastrata ad un’altezza di oltre due metri.
Aldo, dopo essere sceso dal muletto, ha cercato in bilico di disincagliare l’intoppo ma è scivolato.
È caduto giù, e dalla stessa altezza, gli è piombato addosso anche il pesante carico di tubi d’acciaio. L’uomo, come detto, sarebbe morto probabilmente a causa del soffocamento e dello schiacciamento del torace ma la certezza sulla causa di morte dovrebbe arrivare solo dopo che sarà eseguita nelle prossime ore l’autopsia che è stata disposta dal sostituto procuratore Fabio Buquicchio del Tribunale di Trani, titolare del fascicolo relativo all’ennesima morte bianca. Sulle responsabilità e per accertare l’esatta dinamica dell’infortunio mortale, oltre ai poliziotti del commissariato (coordinati dal vice questore aggiunto Saverio Mezzina), stanno indagando anche i tecnici del Servizio di prevenzione e Sicurezza sui luoghi di lavoro (Spesal) dell’Asl che hanno provveduto a sequestrare sia il muletto che l’intera area dell’azienda meccanica interessata.
 

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