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"Campi elettromagnetici: nuove regole in arrivo dall’UE"
fonte redazione insic / Normativa
11/07/2011 -
La Commissione europea ha recentemente diffuso una proposta per aggiornare e migliorare le norme UE a tutela dei lavoratori dai campi elettromagnetici nelle loro attività quotidiane: si tratta in particolare di medici, infermieri e pazienti, ma anche chi opera con radar, i saldatori e gli operai che lavorano presso le linee elettriche.
La proposta riguarda l’aggiornamento della direttiva in materia, la
2004/40/CE ed in particolare le definizioni riguardanti gli effetti negativi sulla salute, introducendo un aggiornato sistema di limiti di esposizione (frequenze che sono riconosciute come aventi effetti nocivi sul sistema cardiovascolare o sul sistema nervoso centrale), così come un certo numero di disposizioni destinate a facilitare il lavoro dei datori di lavoro in occasione della valutazione dei rischi previsti dalla legge.
La proposta intende garantire adeguate misure preventive per ridurre l'esposizione dei lavoratori e migliorare la formazione in relazione al risultato della valutazione dei rischi e sulle misure adottate dal datore di lavoro.
La proposta dovrebbe prevedere specifiche disposizioni per i lavoratori che indossano un dispositivo medico impiantabile - come un pacemaker - e le donne incinte, che sono considerate particolarmente a rischio e hanno bisogno di protezione speciale.
Quanto ai lavoratori che operano su linee ad alta tensione la proposta richiede al datore di lavoro di valutare i rischi di esposizione ai campi elettromagnetici e adottare misure per ridurli, considerando l’aumento della distanza dai campi stessi, la riduzione della loro intensità e del tempo di esposizione. Per il settore medicale la proposta richiederebbe l’uso di buone pratiche nell’uso della risonanza magnetica limitando l'esposizione dei lavoratori.
Per le forze armate, in vista specifiche norme per chi lavora a contatto coi Radar, norme armonizzate a livello NATO e applicabili da parte degli Stati membri interessati.
La proposta è stata inviata al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell'UE per l'adozione.
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