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"Edilizia: come evitare o ridurre le emissioni inquinanti"
fonte PuntoSicuro / Sicurezza sul lavoro
19/09/2011 - Liste
di controllo e schede
bibliografiche relative all’organizzazione del cantiere
e in particolare ai provvedimenti per
evitare o ridurre le emissioni inquinanti.
Nella scheda 3.03.00 della “ Guida per la sicurezza in edilizia” (CPT-ESE di Messina, CPT di Torino, Inail Sicilia) si indica che in relazione alle specifiche attività svolte “devono essere previste ed adottati tutti i provvedimenti necessari ad evitare o ridurre al minimo l’emissione di inquinanti fisici e chimici ( rumori, polveri, gas o vapori e quant’altro)”.
Nella scheda 3.03.00 della “ Guida per la sicurezza in edilizia” (CPT-ESE di Messina, CPT di Torino, Inail Sicilia) si indica che in relazione alle specifiche attività svolte “devono essere previste ed adottati tutti i provvedimenti necessari ad evitare o ridurre al minimo l’emissione di inquinanti fisici e chimici ( rumori, polveri, gas o vapori e quant’altro)”.
In particolare
qualora le attività svolte “comportino l’impiego di
macchinari ed impianti comunque rumorosi, queste devono essere
autorizzate dal Sindaco che, sentiti i competenti organismi tecnici, stabilisce
le opportune prescrizioni per limitare l’ inquinamento acustico; tali prescrizioni di
regola riguardano la limitazione degli orari di utilizzo delle macchine e
impianti rumorosi o l’adozione di barriere contro la diffusione del rumore”.
Inoltre laddove
le lavorazioni comportino la
formazione
di polveri “devono essere adottati sistemi di abbattimento e di
contenimento il più possibile vicino alla fonte. Nello stabilire le
prescrizioni deve essere tenuto presente in particolare modo quanto segue:
- pericolosità
delle polveri;
- flusso di
massa delle emissioni;
- condizioni
meteorologiche;
- condizioni
dell’ambiente circostante”.
Il manuale
ricorda che di regola “nelle attività edili è sufficiente provvedere ad
inumidire il materiale polverulento (scavi e demolizioni) e,
ove del caso, segregare l’area di lavorazione per contenere l’abbattimento
delle polveri (lavori di sabbiatura). Per il caricamento di prodotti
polverulenti (cemento sfuso) nei silos, l’aria di spostamento deve essere
raccolta e convogliata ad un impianto di depolverizzazione”.
Riguardo invece
alle
acque di lavorazione o di lavaggio
in eccesso, “quando non sono contenute all’interno del cantiere per essere reimpiegate nel ciclo di
produzione, devono essere convenientemente depurate prima di essere immesse
nell’ambiente circostante (canali, corsi d’acqua, bacini).
A seconda dei
casi potrà essere necessario prevedere ‘vasche di decantazione’, ‘nastropresse’
per l’abbattimento dei fanghi, impianti di depurazione e controllo delle acque
trattate”.
Infine i
rifiuti di lavorazione “devono essere
raccolti, ordinati, reimpiegati e/o smaltiti in conformità alle disposizioni
vigenti. Devono essere pertanto considerati e valutati i residui di lavorazione
che possono essere reimpiegati (terra, macerie), i rifiuti speciali (imballaggi, legname,
contenitori), i rifiuti pericolosi (residui di vernici, solventi, collanti)”.
Oltre alle
diverse misure tecniche ed organizzative previste per
ridurre al minimo le emissioni sonore durante le attività
lavorative, il documento indica che è necessario attenersi alle seguenti
misure ed istruzioni:
- “nell'uso di
mezzi a motore a combustione interna, è inutile ‘imballare’ il motore; di
regola la massima potenza erogata dal mezzo si ottiene ad un regime di
rotazione del propulsore più basso di quello massimo previsto;
- quando il
mezzo sosta in ‘folle’ per pause apprezzabili è opportuno spegnere il motore;
- i carter,
ripari o elementi di lamiera della carrozzeria devono essere tenuti chiusi e
saldamente bloccati;
- non manomettere
i dispositivi silenziatori dei motori;
- i rumori
generati dall'attrezzo lavoratore possono essere sensibilmente ridotti
evitandone l'azionamento a vuoto”.
Nella
lista di controllo 3.03.01 sono
riportate alcune misure di prevenzione attuabili
:
- “barriere
contro la propagazione del rumore realizzate in legno;
- barriere contro la propagazione del rumore
realizzate con pannelli in cls;
- barriere contro la propagazione del rumore
realizzate con pannelli di altro tipo;
- limitazioni di orario per i lavori
particolarmente rumorosi;
- impiego di macchine ed attrezzature
particolarmente insonorizzate;
- tecnologie particolari atte a limitare al minimo
le emissioni sonore”.
In merito alla
formazione di
polveri, gas e vapori,
“alle misure tecniche da adottare per ridurre al minimo le emissioni, è
necessario associare
misure procedurali
ed istruzioni, quali:
- “evitare di
gettare materiale dall'alto ed utilizzare canali di scarico a tenuta di polveri con bocca di scarico il più vicino
possibile alla tramoggia o zona di raccolta;
- irrorare il
materiale di risulta polverulento prima di procedere alla sua rimozione;
- irrorare
periodicamente i percorsi dei mezzi meccanici in terra;
- evitare di
bruciare residui di lavorazioni e/o imballaggi che provochino l'immissione
nell'aria di fumi o gas”.
Nella
lista di controllo 3.03.02 sono
riportate alcune misure di prevenzione attuabili per ridurre la formazione di
polveri, gas e vapori:
- “sistemi di
abbattimento delle polveri;
- sistemi di
contenimento delle polveri;
- limitazioni di
orario per i lavori particolarmente inquinanti;
- impiego di
macchine ed attrezzature provviste di depuratori;
- adozione di
tecnologie particolari atte a limitare al minimo le emissioni inquinanti”.
I
rifiuti o gli scarti di lavorazione
devono poi essere tenuti in modo ordinato all'interno del cantiere o in area appositamente attrezzate e
perimetrata, in attesa di essere reimpiegati o smaltiti.
Queste le misure
di sicurezza previste nella
lista di
controllo 3.03.04:
-
“organizzazione dei depositi dei rifiuti speciali;
- segregazione
dei rifiuti pericolosi;
- idonee
modalità di trasporto;
- idonee
modalità di smaltimento;
- adozione di
tecnologie particolari atte a limitare al minimo la formazione di rifiuti;
- adozione di
tecnologie particolari che consentono il reimpiego in cantiere dei materiali di risulta”.
Infine nella
lista di controllo 3.03.03 sono
indicate le misure di prevenzione attuabili merito alle
acque di lavorazione:
- “sistemi di
contenimento delle acque di lavorazione;
- sistemi di
depurazione delle acque di lavorazione;
- reimpiego
delle acque di lavorazione;
- adozione di
tecnologie particolari atte a limitare al minimo le emissioni inquinanti”.
Si ricorda
infine che in generale “non sono di competenza del piano di sicurezza del
cantiere le
procedure di emergenza
che si riferiscono a terzi; peraltro, in relazione alle
caratteristiche dei lavori, nell'ipotesi che si possano verificare situazioni
pericolose che travalichino le misure di sicurezza adottate e che
interferiscano con la popolazione all'esterno dei luoghi di lavoro, le procedure di emergenza consistono essenzialmente
nel definire procedure di immediata segnalazione al sistema di protezione
civile ed alla delimitazione e sorveglianza della zona interessata dall'evento”.
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