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"Esposizione a rumore e vibrazioni degli addetti dei mezzi di soccorso"
fonte PuntoSicuro / Sicurezza sul lavoro
29/09/2011 - Per favorire la prevenzione del
rischio
rumore nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento a patologie
diffuse come le ipoacusie, segnaliamo uno “
Studio pilota dell’esposizione a rumore e
vibrazioni degli addetti dei mezzi di soccorso del 118 e dei trasportati”,
curato da Pietro Nataletti, Aldo Pieroni, Diego Annesi, Raoul Di Giovanni,
Federica Morgia, Daniele Ruggeri e prodotto dal Dipartimento di Igiene del Lavoro,
Laboratorio Agenti Fisici dell’Inail ( ex Ispesl).
Lo
studio ricorda che “l’esposizione a rumore e vibrazioni degli
autisti e del
personale medico e ausiliario dei mezzi di soccorso del 118
(ambulanze, auto mediche, elicotteri, …) è stato assai poco studiata in Italia,
ma non vi è dubbio che deve essere oggetto di valutazione del rischio”
specifico ai sensi dei capi I, II e III del Decreto legislativo
81/2008.
Inoltre
deve essere valutata non solo l’esposizione del personale, ma anche l’
esposizione dei soggetti trasportati
“per gli eventuali rischi per la sicurezza connessi con il trasporto,
soprattutto per i soggetti traumatizzati e intubati”.
Per
facilitare questa valutazione è stata avviata una “collaborazione tra il
Dipartimento Igiene del Lavoro dell’ISPESL, la Società Italiana Sistema 118 e
l’ ARES 118 Lazio (Azienda Regionale Emergenza
Sanitaria)”. Collaborazione che ha portato a questo studio, “che ha preso avvio
presso la Provincia di Viterbo che ospita, oltre che i mezzi su strada
(ambulanze, auto mediche, pick-up e moto), anche gli elicotteri
dell’elisoccorso”.
Sono
stati “rilevati i livelli di rumore e di vibrazioni al corpo intero
degli addetti della sede di Viterbo dell’ARES 118 Lazio, sia in cabina di guida
che in cellula sanitaria delle locali ambulanze in servizio di pronto soccorso
ed emergenza; in cellula sanitaria sono stati rilevati anche i livelli di rumore e di vibrazione
dei trasportati in barella”.
Le
misurazioni sono state effettuate contemporaneamente “durante tragitti su
strade asfaltate urbane e extraurbane di Viterbo e provincia, in condizioni di
guida che simulavano sia un trasporto di emergenza che il normale trasferimento
del mezzo”.
Nelle
ambulanze “sono stati misurati i livelli di
pressione sonora
e i livelli di accelerazione trasmessi al corpo intero a cui sono esposti gli
addetti a bordo: autista seduto nella cabina di guida, infermiere e medico
seduti nella cellula sanitaria. In quest’ultima, sono stati rilevati anche i
livelli di vibrazioni cui è esposto il trasportato sdraiato in posizione supina
sulla barella”.
Nelle
auto è stata valutata “l’ esposizione a
rumore
e vibrazioni solo dell’autista e dell’eventuale personale
medico/infermieristico seduto sul sedile a lato del guidatore”.
Nello
studio – che vi invitiamo a visionare – sono presenti diverse
tabelle e immagini esplicative, ad
esempio con riferimento ai mezzi oggetti dello studio o al posizionamento dei
microfoni e degli accelerometri triassiali all’interno delle ambulanze.
Andiamo
direttamente ai
risultati.
Riguardo
alla
esposizione a vibrazioni meccaniche
“l’accelerazione
a utilizzata per il
calcolo dei livelli di
esposizione
previsti dal D.Lgs. 81/2008 e stata ricavata come il valore massimo di
accelerazione r.m.s. ponderata in frequenza misurato sui tre assi x, y e z
(asse z = asse testa-piedi; asse x = asse perpendicolare al torace; asse y =
asse spalla-spalla), corretti con i rispettivi fattori moltiplicativi kx = ky =
1.4, kz = 1 come previsto dalla ISO 2631- 1:1997”.
Una
tabella presente nello studio riporta per ogni categoria professionale sia
“l’esposizione giornaliera A(8) che settimanale A(40) alle vibrazioni meccaniche
trasmesse al corpo intero, espressi in termini di valore di massima, minima e
media esposizione, calcolati in base ai livelli di vibrazioni e ai tempi di
esposizione dei lavoratori nell’ambito della settimana con maggiore numero di
interventi”.
In
particolare i
livelli di esposizione
di legge per gli autisti e per i medici “sono sempre
inferiori al valore di azione di 0,5 m/s2 fissato dal Capo III del
Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008, mentre per gli infermieri i valori medi e
massimi degli indicatori A(8) e A(40) risultano superiori al valore di azione
tenuto conto dell’incertezza di misura, che come noto nel caso delle vibrazioni è pari tipicamente
ad almeno un 20%. Il motivo va ricercato probabilmente nel fatto che gli
infermieri nelle ambulanze siedono su una panchetta laterale rigidamente
connessa alla cellula sanitaria”.
Inoltre
per i soggetti trasportati – “in assenza di una normativa specifica” - si osserva come i dati di esposizione
“indicano invece livelli elevati; nel caso del percorso urbano con sirena
addirittura si superano 1,5 m/s2, il valore limite per periodi brevi
previsto per i lavoratori dal D.Lgs. 81/2008. Ciò è dovuto da una parte al
fondo stradale del centro storico (tipicamente in pavé) percorso a velocità
sostenuta, dall’altra all’assenza di dispositivi smorzanti e/o isolanti sulla
barella poggiata rigidamente sul pianale delle ambulanze”.
Riguardo
all’
esposizione a rumore “i livelli
equivalenti LAeq,T massimi misurati oscillano tra 87 dB(A) per il
personale destinato nella cellula sanitaria delle ambulanze, fino a valori
superiori a 90 dB(A) per i conducenti di alcune auto-mediche. Tali livelli sono
dovuti principalmente all’ emissione sonora delle sirene, che
in base alla normativa specifica devono produrre livelli sonori di 118 dB(A) a
1 m. Ciò nonostante, i livelli medi di
esposizione
si mantengono generalmente al di sotto del valore inferiore di azione di legge
pari a 80 dB(A). Questo fatto è dovuto alla tipologia di lavoro, che prevede
brevi tempi di esposizione a livelli elevati a sirena accesa nell’ambito di un
turno lavorativo che pure è di 12 ore”.
Concludendo
le misurazioni effettuate dell’esposizione a rumore e vibrazioni -
presso il servizio ARES 118 della Provincia di Viterbo, a bordo mezzi addetti
al servizio di emergenza e pronto soccorso - dimostrano che “
gli autisti e il personale di bordo sono
esposti a livelli significativi, soprattutto per quanto riguarda le vibrazioni”.
Di
conseguenza per questi rischi è necessario che, in relazione alle particolari
esigenze del servizio espletato, venga effettuata la valutazione del
rischio
ai sensi dei Capi I, II e III del Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008.
Inoltre
anche i livelli di vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo dei trasportati
“richiedono una attenta valutazione dell’impatto su questi ultimi - soprattutto
nel caso di soggetti sensibili quali neonati, traumatizzati e intubati – e
l’adozione di misure tecniche di
prevenzione,
quali ad esempio la sostituzione delle attuali barelle con modelli
ammortizzati”.
Dipartimento
di Igiene del Lavoro, Laboratorio Agenti Fisici dell’Inail (ex Ispesl), “ Studio pilota dell’esposizione
a rumore e vibrazioni degli addetti dei mezzi di soccorso del 118 e dei
trasportati”,
a cura di Pietro Nataletti, Aldo Pieroni, Diego Annesi, Raoul Di Giovanni,
Federica Morgia, Daniele Ruggeri (formato PDF, 122 kB).
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