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"Edilizia sicura: installazione ed esercizio di impianti e macchine"
fonte PuntoSicuro / Sicurezza sul lavoro
29/09/2011 - Per rafforzare gli obiettivi di prevenzione degli incidenti nel comparto
edile della “ Guida per la sicurezza in edilizia”, PuntoSicuro continua la sua opera
di presentazione delle liste di controllo e schede bibliografiche contenute nel
documento.
Ricordiamo che
la pubblicazione - risultato di una feconda collaborazione fra l’ INAIL Sicilia, il Coordinamento Regionale dei CPT della
Sicilia, il CPT-ESE di Messina e il CPT di Torino – può supportare le aziende edili nella valutazione dei rischi e nella conseguente adozione delle
misure di prevenzione.
In questo
articolo presenteremo brevemente un gruppo di liste di controllo relative alla
sicurezza nell’installazione ed esercizio
degli impianti e delle macchine.
Impianti di alimentazione e reti
principali di distribuzione di energia elettrica
Riguardo a
questo tema, di cui ci siamo già occupati in un precedente articolo, raccogliamo dalla lista di
controllo (
3.06.01) alcune
indicazioni relative alle
misure di
sicurezza:
- “punto di
consegna della fornitura elettrica in cabina o quadro generale di manovra
facilmente accessibile;
- progetto o
relazione descrittiva dell’impianto;
- dichiarazione
di conformità dell’impianto a cura dell’installatore;
- progettazione
specifica nel caso di cabina di trasformazione o gruppo elettrogeno in
parallelo alla rete di distribuzione;
- installazione
di dispositivi e impianti di protezione ausiliari indipendenti da quelli della
medesima rete nel caso in cui si utilizzi una rete di terzi;
- quadri elettrici conformi alle norme CEI e
qualificati per l’uso in cantiere;
- cavi elettrici
con caratteristiche idonee all’ambiente cui sono destinati;
- linee
elettriche aeree installate su idoneo cavo metallico di sostegno;
- linee in
superficie o interrate protette mediante apposite canaline o tubature;
- connessioni
dei conduttori realizzate mediante idonee cassette (scatole);
- eventuali
prolunghe per gli apparecchi utilizzatori provviste di con rullo avvolgicavo;
- prese a spina
esclusivamente di tipo industriale idonee per l’uso esterno;
- linea di
partenza dai quadri sezionabili su tutti i conduttori;
- protezione
mediante interruttori differenziali”.
Riguardo alle
procedure di emergenza (scheda
3.06.01.E), “in presenza di guasti che
comportano la sospensione della fornitura di energia, quando tale sospensione può
costituire causa di pericolo è necessario provvedere a che sia disponibile in
cantiere una fonte di energia di riserva che possa tempestivamente intervenire
o essere messa in funzione. In presenza di incendi che interessano gli impianti
elettrici è vietato usare acqua per lo spegnimento e devono invece essere
disponibili vicino ad ogni cabina, quadro, stazioni di trasformazione adatti
estintori installati all’esterno individuabili con appositi cartelli”.
Impianti di messa a terra e di
protezione contro le scariche atmosferiche
Queste le
misure di sicurezza da verificare con
la lista di controllo (
3.06.02):
- “impianto di
messa a terra unico per l’intera area occupata dal cantiere;
- conduttori di
terra interrati o protetti contro la rottura accidentale;
- masse
metalliche estranee (non facenti parte dell’impianto elettrico) comunque
collegate all’impianto di messa a terra anche se non risulta prevista la
protezione contro le scariche atmosferiche;
- collegamenti
delle grandi masse metalliche effettuati utilizzando appositi dispersori
collegati all’impianto generale di terra nel caso sia prevista la protezione
contro le scariche atmosferiche;
- relazione
descrittiva degli impianti, schemi dei medesimi, indicazione delle verifiche di
idoneità effettuate”.
Si ricorda che
(scheda
3.06.02.I) “l’impianto di
messa a terra e quello di protezione contro le scariche
atmosferiche devono essere
verificati prima della loro messa in servizio e periodicamente ad intervalli
non superiori ai 2 anni per garantire lo stato di efficienza”.
Impianti elettrici in particolari
situazioni
Questo il
dettaglio delle misure di sicurezza
(lista
3.06.03) da attuare in
presenza di situazioni particolari (come il pericolo di esplosione e il lavoro in presenza di acqua):
- “macchine,
apparecchiature, condutture elettriche, mezzi di segnalazione, lampade, del
tipo antideflagrante, dichiarate dal costruttore;
- lampade
elettriche portatili alimentate esclusivamente a pila o accumulatore;
- controllo
periodico delle condizioni di integrità delle protezioni riguardo gli urti o
altre cause di rottura o deterioramento;
- condutture
metalliche, binari, guide e quant’altro suscettibile di produrre scintille,
collegate elettricamente a terra;
- macchine,
apparecchiature e condutture elettriche di tipo stagno, dichiarati dal
fabbricante;
- controllo periodico delle condizioni di integrità delle
protezioni riguardo gli urti o altre cause di rottura o deterioramento;
- lampade elettriche e utensili portatili funzionanti a
bassissima tensione di sicurezza o con altri sistemi riconosciuti idonei o di
pari efficacia”.
Riguardo alle
procedure di emergenza (scheda
3.06.03.E) “venendo a mancare i requisiti di antideflagranza o di impermeabilità degli impianti o
parte di questi, è necessario provvedere alla immediata sospensione delle
attività e la ripresa dei lavori deve essere subordinata alla completa rimessa
in efficienza degli impianti”.
Impianti di alimentazione e rete
principale di distribuzione dell’acqua
Queste le
misure di sicurezza riportate nella
lista di controllo (
3.06.04):
- “distribuzione
dell’acqua per usi lavorativi realizzata con tubature ben raccordate fra loro,
interrate o assicurate a parti stabili;
- tubature
idriche convenientemente separate dai conduttori e dagli altri componenti degli impianti elettrici;
- idonei rubinetti e prese idriche previsti in
corrispondenza dei punti di utilizzo;
- idonei sistemi
di raccolta dell’acqua in esubero o accidentalmente fuoriuscita in
corrispondenza dei punti di utilizzo”.
Vediamo le
istruzioni per gli addetti (scheda
3.06.04.I).
“Se si utilizzano
acque non potabili per usi lavorativi, in corrispondenza dei punti di presa e
di utilizzo è necessario segnalare la non potabilità dell’acqua con segnaletica
appropriata. In tutti i casi le acque utilizzate devono essere esaminate con
regolarità per individuare i contaminanti e, ove nel caso, trattate in modo
adeguato. Quando l’ acqua di lavorazione viene scaricata su
acque pubbliche essa può richiedere un trattamento preventivo per evitare
inquinamenti secondo le normative vigenti”.
Impianti di produzione e di
distribuzione di aria compressa
Le
misure di sicurezza indicate nella
lista di controllo (
3.06.05):
- “compressori fissi
collocati in modo da non provocare inquinamento acustico al contorno;
- compressori
mobili del tipo insonorizzato all’origine e certificati dal fabbricante;
- tubazioni
fisse metalliche e con accoppiamento rapido o flangiato;
- tubazioni di
piccolo diametro e a bassa pressione in polietilene rinforzato in gomma, dotati
di robusti raccordi;
- tratte di tubo
e culatte collegate alla partenza e tra loro con catene o funi di sicurezza;
- valvole di
intercettazione ad intervalli regolari installate su tutte le tubazioni
principali;
- saracinesche
atte a chiudere l’alimentazione in caso di incidenti e valvole di scarico
installate all’inizio e alla fine di ogni linea”.
Queste le
istruzioni per gli addetti (scheda
3.06.05.I).
“I compressori,
serbatoi, tubazioni e attrezzi funzionanti ad aria compressa devono essere
mantenuti in stato di efficienza per tutta la durata dei lavori, mediante
frequenti ispezioni in dipendenza della severità di uso. La manutenzione ordinaria deve includere il drenaggio di
qualsiasi liquido che possa essersi accumulato nel serbatoio. Devono essere
utilizzate solo tubazioni in buone condizioni. Le linee di aria compressa non
devono essere sconnesse finché l’alimentazione non sia stata chiusa e la linea
scaricata. I connettori ed i rubinetti devono essere regolarmente sottoposti a manutenzione: le fughe d’aria aumentando il livello di rumore sono anche causa di condizioni
ambientali disagevoli”.
Apparecchi di sollevamento in
particolari situazioni
La lista di
controllo (
3.06.06) riporta
dettaglio delle misure di sicurezza
relativo agli apparecchi di sollevamento in situazioni come il rischio di
avvicinamento e contatto con linee elettriche non protette, il rischio di
collisione o il rischio di interferenza tra più gru:
- “gru
installate in modo da evitare che, nella loro traslazione e rotazione dei
bracci, possano trovare ostacolo in qualunque tipo di opere e strutture
esistenti;
- gru installate in modo da evitare che, le parti mobili
compresi i carichi sospesi, possano avvicinarsi pericolosamente o venire in
contatto con linee elettriche aeree;
- distanza tra
gli apparecchi di sollevamento superiore alla somma della lunghezza
dei rispettivi bracci;
- particolari
precauzioni e nomina di un responsabile del coordinamento delle manovre quando
due o più gru operanti nel medesimo cantiere possono
reciprocamente intralciarsi;
- bracci
sfalsati tra loro in modo tale da evitare, in tutti i casi, ogni possibilità di
collisione fra elementi strutturali;
- distanza
minima tale da evitare che la fune o il carico della gru più alta possa
interferire con la controfreccia della gru più bassa;
- comunicazione
tra manovratori (diretta o tramite apposito servizio di segnalazione);
- fasi di movimentazione dei carichi programmate in modo tale da
eliminare la contemporaneità delle manovre nelle zone di interferenza;
- informazioni
ed istruzioni scritte fornite ai manovratori, sulle zone di interferenza, sulla
priorità delle manovre e sulle modalità di comunicazione;
- appositi accordi
interaziendali atti a far osservare col massimo rigore le misure di sicurezza
previste”.
Rimandandovi
alla lettura delle schede contenute nella guida, ricordiamo che (scheda
3.06.06.I) “prima di programmare
l’installazione di apparecchi di sollevamento deve essere effettuata una
ricognizione dei luoghi di lavoro al fine di evidenziare la presenza di
ostacoli fissi o mobili e di linee elettriche aeree. La prima ipotesi da
verificare è la possibilità di operare con l’ apparecchio di sollevamento completamente all’interno dell’area
del cantiere. Qualora non risulti possibile si deve verificare che l’eventuale
debordazione del braccio di rotazione all’esterno dell’area di cantiere non
arrechi danni o disturbi all’utilizzazione delle aree confinanti, provvedendo,
ove del caso, a prendere gli opportuni accordi, fermo restando che i carichi
dovranno sempre e comunque essere movimentati all’interno dell’area di
cantiere”.
CPT-ESE di
Messina, CPT di Torino, Inail Sicilia “ Guida per la sicurezza in edilizia” (formato ZIP, 39,6 MB).
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