News
"Ispra: a Malagrotta si rischia il disastro ambientale"
fonte Agi / Ambiente
29/09/2011 - Un
dossier messo a punto dall'Ispra, Istituto superiore per la protezione e
la ricerca ambientale, ha rilevato il rischio di disastro ambientale a
seguito dell'alto inquinamento di tutta la zona di Malagrotta, dove ha
sede da trent'anni la discarica per i rifiuti di Roma.
Lo studio è stato commissionato dal Ministero dell'Ambiente e questa mattina esponenti dei Verdi hanno consegnato lo studio integrale, circa 700 pagine, alla presidenza della Regione Lazio. L'indagine Ispra ha riguardato il terreno, l'aria e il sottosuolo dell'intera area denominata Rio-Galeria, dove si trova la discarica di Malagrotta.
"I contributi piu' significativi alla contaminazione della falda - si legge nella lettera inviata nel luglio scorso dal Ministero dell'Ambiente a tutti gli enti interessati e che fa riferimento al dossier dell'Ispra - sono rappresentati da un ampio spettro di contaminanti. Tra questi, maggiormente diffusi metalli e metalloidi, quali arsenico, ferro, manganesio e nichel, altre sostanze inorganiche quali il boro ed idrocarburi aromatici, principalmente benzene, composti clorurati cancerogeni, clorobenzeni, fenoli e idrocarburi".
"I dati ottenuti dall'indagine svolta dall'Ispra - scrive il Ministero - oltre a confermare i risultati dei monitoraggi di Arpa Lazio che rilevano una diffusa contaminazione da metalli e composti organici delle acque sotterranee, sia interne che esterne al polder, sembrano delineare, con un discreto livello di confidenza, possibili effetti di miscelamento tra le acque sotterranee oggetto di indagine e il percolato di discarica come fonte inquinante". Il Ministero, alla luce di questo studio, ha ritenuto opportuno "sollecitare i soggetti privati affinché procedano all'indispensabile attivazione e/o potenziamento di idonee misure di messa in sicurezza della falda e delle altre matrici contaminate. I soggetti pubblici competenti dovranno invece procedere alle necessarie ulteriori indagini ambientali di dettaglio da estendersi a tutta l'area di Malagrotta e alle attività ivi operanti con particolare riferimento all'utilizzo dei pozzi idropotabile ed irriguo".
Lo studio è stato commissionato dal Ministero dell'Ambiente e questa mattina esponenti dei Verdi hanno consegnato lo studio integrale, circa 700 pagine, alla presidenza della Regione Lazio. L'indagine Ispra ha riguardato il terreno, l'aria e il sottosuolo dell'intera area denominata Rio-Galeria, dove si trova la discarica di Malagrotta.
"I contributi piu' significativi alla contaminazione della falda - si legge nella lettera inviata nel luglio scorso dal Ministero dell'Ambiente a tutti gli enti interessati e che fa riferimento al dossier dell'Ispra - sono rappresentati da un ampio spettro di contaminanti. Tra questi, maggiormente diffusi metalli e metalloidi, quali arsenico, ferro, manganesio e nichel, altre sostanze inorganiche quali il boro ed idrocarburi aromatici, principalmente benzene, composti clorurati cancerogeni, clorobenzeni, fenoli e idrocarburi".
"I dati ottenuti dall'indagine svolta dall'Ispra - scrive il Ministero - oltre a confermare i risultati dei monitoraggi di Arpa Lazio che rilevano una diffusa contaminazione da metalli e composti organici delle acque sotterranee, sia interne che esterne al polder, sembrano delineare, con un discreto livello di confidenza, possibili effetti di miscelamento tra le acque sotterranee oggetto di indagine e il percolato di discarica come fonte inquinante". Il Ministero, alla luce di questo studio, ha ritenuto opportuno "sollecitare i soggetti privati affinché procedano all'indispensabile attivazione e/o potenziamento di idonee misure di messa in sicurezza della falda e delle altre matrici contaminate. I soggetti pubblici competenti dovranno invece procedere alle necessarie ulteriori indagini ambientali di dettaglio da estendersi a tutta l'area di Malagrotta e alle attività ivi operanti con particolare riferimento all'utilizzo dei pozzi idropotabile ed irriguo".
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 894 volte.
Pubblicità