"«Lavoravano in nero per 4 euro all'ora» La Cgil:« Azienda sconosciuta all'Inps»"
fonte La Gazzetta del Mezzogiorno / Sicurezza sul lavoro
FERRERO: LAVORO SCHIAVISTICO - «Dopo il crollo della palazzina di Barletta emerge la drammatica realtà del lavoro schiavistico: come si può infatti chiamare il lavoro svolto per meno di 4 euro l'ora con orari che vanno fino a 14 ore al giorno?». Lo ha affermato in Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista. «Nel dramma di Barletta - ha aggiunto - non abbiamo un segno di arretratezza ma la tragica modernità di un capitalismo disumano. A Barletta abbiamo l'applicazione concreta dei progetti di Marchionne per la Fiat, dove i lavoratori e le lavoratrici sono considerati carne da macello. Vorremmo sapere dal ministro Sacconi se dopo l'articolo 8 dell'ultima manovra la realtà di Barletta è da considerarsi - conclude Ferrero - legale o illegale per il governo italiano».
IL CORDOGLIO DI NAPOLITANO - Intanto sulla tragedia di Barletta è intervenuto il presidente della Repubblica. «L'inaccettabile ripetersi di terribili sciagure, laddove si vive e si lavora, impone l'accertamento rigoroso delle cause e delle responsabilità, e soprattutto l'impegno di tutti, poteri pubblici e soggetti privati, a tenere sempre alta la guardia sulle condizioni di sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro con una costante azione di prevenzione e vigilanza». Giorgio Napolitano ha inoltrato un messaggio al sindaco di Barletta, dove ieri è crollata la palazzina.
LE PAROLE DI D'ALEMA - «Sono profondamente commosso per la tragedia che ha colpito Barletta». È quanto si legge in un telegramma di Massimo D'Alema al sindaco Nicola Maffei, al quale chiede di esprimere ai familiari delle vittime e alla cittadinanza tutta il proprio cordoglio e la propria vicinanza.
IL SINDACATO - «Una tragedia che si sarebbe potuta evitare. I morti sul lavoro sono sempre evitabili. Quelle lavoratrici avrebbero certamente fatto a meno di lavorare senza diritti, in condizioni di scarsa sicurezza e addirittura in locali pericolanti, se avessero trovato l’opportunità di un lavoro migliore e tutelato». È il commento di Giovanni Forte, segretario generale della Cgil di Puglia al crollo della palazzina. «Quante donne a Barletta come in Puglia lavorano ancora in quelle condizioni? Nella realtà dove più alto risulta il tasso di disoccupazione femminile, si lavora in nero. Questa è la realtà! Così non si può continuare. Servono - prosegue Forte - atti concreti che diano il senso del possibile cambiamento. Quello che fa il governo nazionale invece va in direzione opposta, all’insegna dell’idea che deregolamentando il lavoro e il sistema di tutele è possibile rilanciare l’occupazione e sostenere il sistema produttivo».
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