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"Sistri, partenza nel 2012 a rischio"
fonte Italia Oggi / Normativa
27/10/2011 - Dopo aver inutilmente atteso due anni, cinque rinvii e tre Decreti
ancora non vede la luce il sistema di tracciabilità previsto dalla Legge
Finanziaria del 2008.
Stiamo parlando del Sistri, voluto dal Ministero dell'ambiente e dal ministro Stefania Prestigiacomo. Sistri, nonostante le mirabolanti promesse, ha ormai gettato la maschera per mostrarsi quello che in realtà sta diventando: un inutile appesantimento burocratico, a carico delle imprese, che poco o nulla migliora in materia di dematerializzazione e sburocratizzazione». Lo dice Bonfiglio Mariotti, presidente Assosoftware. In effetti il Sistri, interessante e giusto come concetto, è un esempio «da manuale» di come non si debba gestire un progetto informatico, anche di portata inferiore a questo che, ricordiamo, coinvolge 350 mila aziende in tutti i settori economici.
Da più di un anno le software house aderenti ai sistemi Assosoftware, che raggruppano quasi tutta l'esperienza italiana ultraventennale nella progettazione e realizzazione di sistemi informativi integrati per la gestione dei rifiuti – certamente molto più sofisticati del Sistri – stanno offrendo al ministero collaborazione gratuita che si è concretizzata in know how, progetti, casi d'uso reali, messa a disposizione di supporto e di aziende clienti per i test sull'interoperabilità, soluzioni sia tecniche che normative.
Nonostante i riconoscimenti della validità delle nostre proposte, sono davvero pochi i riscontri tangibili nella semplificazione e nel miglioramento complessivo del sistema, se non l'accoglimento di qualche correzione e/o modifica di parti evidentemente non funzionali. Basti pensare che nel Sistri – a tutt'oggi – non è ancora normata l'interoperabilità, e che la firma digitale, ampiamente regolamentata da DigitPa, è stata realizzata in modo tecnologicamente arretrato e concettualmente sbagliato.
Le oltre 8 mila aziende clienti che si affidano da sempre a noi per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti, ci trasmettono quotidianamente gravissime preoccupazioni. Con i nostri clienti ci confrontiamo continuamente, e con le loro reali esigenze abbiamo realizzato un progetto di semplificazione del Sistri sostenibile per tutti gli attori della filiera. Il ministero, tuttavia, non recepisce i progetti di semplificazione.
Anzi peggio, apparentemente ascolta tutti e inserisce ormai da un anno nel Sistri nello stesso tempo modificazioni e complicazioni, raccolte qua e là, con l'unico risultato di ottenere un sistema che invece di semplificarsi diventa di giorno in giorno sempre più farraginoso e ingestibile. Il 9 febbraio 2012 si avvicina velocemente, i test programmati che dovrebbero portare alle fasi di revisione sono inutili perché è già chiarissimo dove il sistema ha problemi e come andrebbe semplificato.
La stessa Concessionaria chiede continui rinvii, incapace di assecondare il ministero nel far partire il Sistri. Non si perda altro tempo e si utilizzi quello a disposizione per la completa revisione del sistema senza intestardirsi su un gracile progetto sbagliato la cui messa in funzione rischia seriamente di mandare in tilt l'intera filiera dei rifiuti. Se esiste veramente la volontà di realizzare un sistema efficace di tracciabilità rifiuti nazionale e di dematerializzazione che vada verso la modernizzazione del Paese, le software house di Assosoftware possono offrire un contributo decisivo.
Stiamo parlando del Sistri, voluto dal Ministero dell'ambiente e dal ministro Stefania Prestigiacomo. Sistri, nonostante le mirabolanti promesse, ha ormai gettato la maschera per mostrarsi quello che in realtà sta diventando: un inutile appesantimento burocratico, a carico delle imprese, che poco o nulla migliora in materia di dematerializzazione e sburocratizzazione». Lo dice Bonfiglio Mariotti, presidente Assosoftware. In effetti il Sistri, interessante e giusto come concetto, è un esempio «da manuale» di come non si debba gestire un progetto informatico, anche di portata inferiore a questo che, ricordiamo, coinvolge 350 mila aziende in tutti i settori economici.
Da più di un anno le software house aderenti ai sistemi Assosoftware, che raggruppano quasi tutta l'esperienza italiana ultraventennale nella progettazione e realizzazione di sistemi informativi integrati per la gestione dei rifiuti – certamente molto più sofisticati del Sistri – stanno offrendo al ministero collaborazione gratuita che si è concretizzata in know how, progetti, casi d'uso reali, messa a disposizione di supporto e di aziende clienti per i test sull'interoperabilità, soluzioni sia tecniche che normative.
Nonostante i riconoscimenti della validità delle nostre proposte, sono davvero pochi i riscontri tangibili nella semplificazione e nel miglioramento complessivo del sistema, se non l'accoglimento di qualche correzione e/o modifica di parti evidentemente non funzionali. Basti pensare che nel Sistri – a tutt'oggi – non è ancora normata l'interoperabilità, e che la firma digitale, ampiamente regolamentata da DigitPa, è stata realizzata in modo tecnologicamente arretrato e concettualmente sbagliato.
Le oltre 8 mila aziende clienti che si affidano da sempre a noi per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti, ci trasmettono quotidianamente gravissime preoccupazioni. Con i nostri clienti ci confrontiamo continuamente, e con le loro reali esigenze abbiamo realizzato un progetto di semplificazione del Sistri sostenibile per tutti gli attori della filiera. Il ministero, tuttavia, non recepisce i progetti di semplificazione.
Anzi peggio, apparentemente ascolta tutti e inserisce ormai da un anno nel Sistri nello stesso tempo modificazioni e complicazioni, raccolte qua e là, con l'unico risultato di ottenere un sistema che invece di semplificarsi diventa di giorno in giorno sempre più farraginoso e ingestibile. Il 9 febbraio 2012 si avvicina velocemente, i test programmati che dovrebbero portare alle fasi di revisione sono inutili perché è già chiarissimo dove il sistema ha problemi e come andrebbe semplificato.
La stessa Concessionaria chiede continui rinvii, incapace di assecondare il ministero nel far partire il Sistri. Non si perda altro tempo e si utilizzi quello a disposizione per la completa revisione del sistema senza intestardirsi su un gracile progetto sbagliato la cui messa in funzione rischia seriamente di mandare in tilt l'intera filiera dei rifiuti. Se esiste veramente la volontà di realizzare un sistema efficace di tracciabilità rifiuti nazionale e di dematerializzazione che vada verso la modernizzazione del Paese, le software house di Assosoftware possono offrire un contributo decisivo.
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