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"La prevenzione in ambito socio-sanitario, educativo e assistenziale"
fonte Puntosicuro / Sicurezza sul lavoro
11/11/2011 - PuntoSicuro cerca di dare una panoramica il più possibile esaustiva
dei vari ambiti lavorativi in cui applicare la normativa sulla
tutela della salute e sicurezza e un settore di cui non si parla
frequentemente è quello
socio-sanitario,
educativo e assistenziale.
Per
favorire idonee politiche di prevenzione anche in questi ambiti, presentiamo
gli atti del seminario dal titolo “
La
tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro in ambito
socio-sanitario, educativo e assistenziale”, seminario che si è tenuto l’11
novembre 2010 a Torino e che è stato organizzato da ARCA, DROM e INFORCOOP
e finanziato dal Fondo Interprofessionale FONCOOP.
Nell’intervento
“
La tutela della salute e della sicurezza
in ambito socio sanitario assistenziale nella prospettiva del lavoratore”,
a cura di Alberto Revel, si ricorda che uno dei rischi che interessa il settore
socio-sanitario,
educativo e assistenziale “è quello legato al rischio fisico, rischio non
ancora esploso ma che sicuramente non va sottovalutato”.
In
un altro intervento si è parlato del metodo MAPO per la valutazione
sulla
movimentazione dei carichi,
“queste valutazioni ci fanno conoscere la situazione di rischio per quella
postazione ma poi quello che è importante è il fare formazione, perché se do un
sollevatore, io datore di lavoro, devo anche formare il lavoratore in modo che
sappia utilizzare il sollevatore ma, soprattutto,
devo supervisionare affinché il sollevatore venga usato”.
Purtroppo
con gli attuali tagli alle ASL, non è possibile un uso costante dei
dispositivi, “infatti se non si ha tempo sufficiente per utilizzare un
dispositivo o non si ha la turnazione, si movimenta a mano. Nei servizi abbiamo
sollevatori utilizzati pochissimo, non perché non si voglia utilizzarli ma
perché i tempi di lavoro non permettono di utilizzarli, col tempo la movimentazione
manuale
può comportare delle limitazione agli operatori e questo ovviamente è un
problema perché il datore di lavoro dovrà trovare loro una nuova collocazione”.
Nell’intervento
“
La tutela della salute e della
sicurezza in ambito socio sanitario assistenziale: lo sviluppo e la valutazione
delle competenze”, a cura della Prof.ssa Adriana Luciano, si parla della
professione degli operatori sociali, come
“professioni impossibili”, nel senso “che i lavoratori sociali sono stati nel
corso del tempo sempre più sovraccaricati da aspettative, anche perché il tipo
di conoscenze che si sono sviluppate sul lavoro sociale e anche il senso morale che si è costruito intorno al
lavoro sociale e gli ambiti dove si formano questi lavoratori, nel tempo, hanno
fatto crescere le aspettative e le responsabilità. Tutto ciò sovraccarica tali
professioni di aspettative molte elevate, anche soggettivamente, ma poi queste professioni sono sempre meno
pagate, sempre più socialmente svalutate”.
In
relazione ai temi relativi allo stress lavoro
correlato
– in un mondo lavorativo con prestazioni richieste sempre più complesse e un
mercato sempre più incerto – è necessario sviluppare il concetto di
organizzazione qualificante.
Con
Organizzazione Qualificante si
intende - secondo la proposto elaborata da B. Schwartz - un “modo di
organizzare il lavoro che risponda alle esigenze aziendali di realizzare
prodotti/servizi ad elevato contenuto di innovazione e che consenta ai
lavoratori di crescere professionalmente e trovare gratificazione nel
lavoro”.
In
particolare un “elemento necessario perché un lavoro sia qualificante è il
riconoscimento e la valorizzazione del diritto/dovere di ciascuno di assumere
responsabilità personali e di avanzare proposte per migliorare l’insieme del
processo lavorativo”.
Secondo
la relatrice un ambiente di lavoro “può essere più o meno qualificato dal punto
di vista delle dimensioni standard (livelli di competenza richiesti, livello di
standardizzazione, uso di tecnologie)”. Ma il punto non sta qui “perché, se
ragioniamo usando le dimensioni strutturali così come appaiono, possiamo
identificare quali sono i settori a bassa tecnologia, a bassa qualificazione in
cui vengono inserite persone con bassi livelli. Il tema dell’organizzazione
qualificante sposta i confini, usando altre dimensioni”.
Parliamo
della “
dicotomia posto di lavoro e
competenze, cioè posti di lavoro che richiedono particolari competenze e
persone che hanno determinate competenze e si tratta di
unire le due cose”.
L’idea
dell’organizzazione qualificante è un'altra cosa: “le persone (soprattutto
quelle svantaggiate) possono essere inserite in posti di lavoro a bassa
qualificazione, ma bisogna poi capire cosa succede dopo. Ovvero, il lavoro
sull’organizzazione e sulle persone fa sì che si sviluppa un adattamento
progressivo delle persona al contesto di lavoro e viceversa, in modo tale che,
nel crescere le competenze delle persone cresca la qualità dell’ organizzazione”.
E
infatti un tema molto dibattuto “è quello dell’
organizzazione che apprende, che può essere giocato in maniera un
po’ ideologica ma se lo si traduce in pratiche concrete è proprio questo,
ovvero un organizzazione in cui per le persone, a tutti i livelli dell’ organizzazione, quindi anche ai
livelli più bassi (anche dove vi è una situazione di svantaggio di partenza), è
possibile apprendere e aiutare l’organizzazione a utilizzare queste competenze
e a farle crescere”.
Nella
relazione, che vi invitiamo a leggere, sono riportati alcuni esperimenti per
costruire dei “piccoli pezzi di questo modello dell’ organizzazione che apprende”.
Per
concludere vi proponiamo l’elenco dei
documenti agli atti relativi al
seminario:
-
“
Accoglienza e saluti iniziali”,
Carlo Comandone, Presidente Consorzio ARCA;
-
“
Apertura lavori”, Prof. Silvio
Pugliese, Università di Trento, Facoltà di Ingegneria ;
-
“
Presentazione di Fon.Coop.”, Dott.
Giancarlo Cortazzo, Responsabile assistenza tecnica di Fon.Coop ;
-
“
Lavorare in sicurezza nei servizi socio
sanitari”, Ing. Roberto Luzzi, direzione regionale Piemonte INAIL;
-
“
La tutela della salute e della
sicurezza in ambito socio sanitario assistenziale nella prospettiva del
lavoratore”, Alberto Revel, Funzionario CGIL;
-
“
Disabilità e lavoro”, Prof. Canzio Romano, Università di Torino,
Medicina del lavoro del CTO;
-
“
La tutela della salute e della
sicurezza in ambito socio sanitario assistenziale: strumenti per la valutazione
dello stress - lavoro correlato”, Prof. Piergiorgio Argentero, Università
di Pavia, Dipartimento di Psicologia;
-
“
La tutela della salute e della
sicurezza in ambito socio sanitario assistenziale: lo sviluppo e la valutazione
delle competenze”, Prof.ssa Adriana Luciano, Università di Torino,
Dipartimento di Scienze Sociali;
-
“
Quali azioni di garanzia per il
benessere sul luogo di lavoro e per la tutela delle imprese”, Dott.ssa
Paola Garbella, Direttore Generale Opera Pia Cerino Zegna – RSA Biella;
-
“
La tutela della salute e della
sicurezza sui luoghi di lavoro in ambito socio sanitario, educativo e
assistenziale: presentazione progetti ARCA e DROM”, Sabina Bellione -
CONSORZIO DROM;
-
“
La tutela della salute e della
sicurezza sui luoghi di lavoro in ambito socio sanitario, educativo e
assistenziale: presentazione progetti ARCA e DROM”, Fabio Cavallin -
CONSORZIO ARCA;
-
“
Conclusioni”, Prof. Silvio
Pugliese, Università di Trento, Facoltà di Ingegneria;
-
Allegato n. 1 - progetto: “Lavorare
in sicurezza nei servizi di assistenza domiciliare” e “La prevenzione dei
rischi nei servizi domiciliari sanitari alla persona”;
-
Allegato n. 2 – progetto: La tutela
della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro in ambito socio-sanitario,
educativo e assistenziale.
ARCA,
Consorzio sociale, “ Atti del seminario
- La tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro in ambito
socio-sanitario, educativo e assistenziale” (formato PDF, 385 kB).
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