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"Lo spandimento accidentale di prodotti chimici e farmaci antiblastici"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza
17/11/2011 - Gli articoli di PuntoSicuro si sono soffermati più volte sui rischi di
esposizione ai
farmaci chemioterapici
antiblastici (i farmaci che bloccano la riproduzione cellulare).
Ricordando
che ad oggi, in riferimento al Decreto
legislativo 81/2008, il rischio dei chemioterapici
antiblastici si deve considerare nell’ambito del Titolo IX Capo I
(Protezione da agenti chimici), segnaliamo che l’ Azienda Unità Sanitaria Locale di Rieti,
in collaborazione con la Regione
Lazio, ha prodotto verso la fine del 2008 uno specifico documento per la
prevenzione dei rischi dovuti allo
spargimento
accidentale di prodotti chimici, con riferimento specifico anche ai farmaci
antiblastici.
In
“
Procedura
di sicurezza: intervento e bonifica a seguito di spandimenti accidentali di
prodotti o preparati chimici e farmaci antiblastici”, a cura di Olivia
Trinetta e Donatella Coltella, si sottolinea che le procedure presentate hanno
lo scopo di “gestire i rischi legati allo spandimento accidentale di prodotti
o preparati chimici, anche a seguito di caduta accidentale di provette,
matracci, beute o altro, e fornire uno strumento da utilizzare al fine di
salvaguardare l’incolumità dei lavoratori, dei visitatori nonché
dell’ambiente”. Infatti ogni spandimento accidentale richiede un
intervento immediato atto a “soccorrere
il personale eventualmente coinvolto e a bonificare l’area interessata”.
Quali
sono i rischi legati allo spandimento accidentale?
Per
lo più i
rischi legati allo spandimento
di sostanze liquide o solide (pericolose e non) sono rappresentati da:
-
“contaminazione dei lavoratori o di altro personale presente;
-
contaminazione dell’ambiente dove si è verificato l’evento, dei locali attigui,
del suolo e corsi d’acqua attraverso gli scarichi aziendali;
- incendio
o esplosione qualora si tratti di una sostanza infiammabile”.
Inoltre
se si tratta di sostanze liquide “può essere presente il rischio
di scivolamento” e se si tratta di sostanza “contenute in recipienti di
vetro, a seguito di rottura del contenitore, può essere presente il rischio di
ferite”.
Oltre
a sottolineare la necessità di
valutazione
dei rischi relativi allo spandimento accidentale, si ricorda di fare
riferimento alle schede di sicurezza ed alle relative prescrizioni in caso di
fuoriuscita del prodotto e di “porre particolare attenzione ad eventuali
controindicazioni nell’uso di prodotti assorbenti (es. divieto di utilizzo di
segatura o stracci per i prodotti corrosivi). In caso di dubbio utilizzare
sempre assorbenti in polvere”.
Veniamo
alle indicazioni e procedure riguardo allo
spandimento
di prodotti liquidi o di prodotti in polvere o granuli.
Intanto
è necessario predisporre il “
Kit di
emergenza”, un contenitore facilmente trasportabile contenente ad esempio:
-
“paletta e spatola monouso per la raccolta dei materiali ed eventualmente dei
vetri;
-
panni assorbenti o garze;
-
prodotti assorbenti e/o inertizzanti;
-
contenitore per la raccolta dei rifiuti”.
In
particolare si sottolinea che i
prodotti
assorbenti in polvere “servono a solidificare e a rendere inerti tutti i prodotti
chimici (acidi, basi, ossidanti, solventi, oli). Riducono il rischio di
errore nella scelta del giusto materiale assorbente”.
Dopo
aver indicato i
dispositivi di
protezione individuale necessari (guanti protettivi da rischi
chimici, camice impermeabile, soprascarpe,
occhiali a mascherina o visiera protettiva, semimaschera in gomma da usare in
caso di spandimento di sostanze
liquide, mascherina
antipolvere FFP3 da usare in caso di sostanze solide in polvere o granuli) viene
proposta la
procedura generale da
mettere in atto in caso di spandimento di prodotti liquidi con
l’indicazione di consultare sempre la scheda di sicurezza del prodotto
coinvolto:
-
“evacuare la zona facendo allontanare le persone;
-
chiudere le porte e arieggiare aprendo le finestre (se presenti);
-
indossare gli appositi dispositivi
di protezione individuale presenti nel kit;
-
versare la sostanza assorbente partendo dalla periferia dello spandimento per
arrivare all’interno;
-
attendere il solidificarsi della polvere;
-
asportare il prodotto assorbito con paletta e spatola;
-
in caso di frammenti di vetro, raccoglierli con la apposita paletta monouso;
-
eventualmente lavare con acqua o altro liquido se indicato dalla scheda di
sicurezza;
-
asciugare e verificare che le superfici non presentino della scivolosità
residua;
-
stoccare adeguatamente e smaltire i prodotti utilizzati secondo le procedure
aziendali (rifiuti)”.
Questa
la
procedura generale in caso di
spandimento di prodotti in polvere o granuli (sempre dopo aver consultato la
scheda di sicurezza del prodotto coinvolto):
-
“evacuare la zona facendo allontanare le persone;
-
chiudere porte e finestre evitando di creare correnti d’aria;
-
evitare operazioni che possano sviluppare o sollevare polveri;
-
indossare gli appositi dispositivi
di protezione individuale presenti nel kit;
-
circoscrivere lo spandimento al fine di evitare contaminazioni ambientali;
-
se previsto dalla scheda di sicurezza inumidire le poveri;
-
raccogliere le polveri con panni inumiditi,
-
asportare il prodotto assorbito con paletta e spatola;
-
in caso di frammenti di vetro, raccoglierli con la apposita paletta monouso;
-
eventualmente lavare con acqua o altro liquido se indicato dalla scheda di
sicurezza;
-
asciugare e verificare che le superfici non presentino della scivolosità
residua;
-
stoccare adeguatamente e smaltire i prodotti utilizzati secondo le procedure
aziendali ( rifiuti)”.
Veniamo
allo
spandimento dei prodotti
antiblastici.
In
questo caso il “
Kit di emergenza” deve
prevedere:
-
“paletta e spatola monouso per la raccolta dei materiali ed eventualmente dei
vetri;
-
panni assorbenti o garze;
-
ipoclorito di sodio al 10%;
-
contenitore per la raccolta di tutto il materiale contaminato”.
Questi
sono poi i
dispositivi di protezione
individuale indicati:
-
“2 paia di guanti:
uno protettivo da prodotti antiblastici e l’altro in gomma pesante;
-
camice per antiblastici;
-
cuffia;
-
soprascarpe;
-
occhiali a mascherina o visiera protettiva;
- mascherina
FFP3SL”;
Veniamo
alla
procedura generale da attuare in
caso di spandimento di prodotti antiblastici (previa consultazione della
scheda di sicurezza del prodotto coinvolto):
-
“evacuare la zona facendo allontanare le persone;
-
segnalare il punto di spandimento;
-
chiudere le porte e arieggiare aprendo le finestre (se presenti) se trattasi di
prodotto liquido;
-
chiudere porte e finestre evitando di creare correnti d’aria e evitare
operazioni che possano sviluppare o sollevare polveri, se trattasi di prodotto
in polvere;
-
indossare gli appositi dispositivi
di protezione individuale presenti nel kit;
-
circoscrivere lo spandimento al fine di evitare contaminazioni ambientali (con
la sostanza assorbente);
-
assorbire completamente i liquidi con panni assorbenti;
-
raccogliere le polveri con panni inumiditi,
-
in caso di frammenti di vetro, raccoglierli con la apposita paletta monouso”.
Infine
il documento propone specifiche indicazioni per la
bonifica dell’area contaminata:
-
“lavare con acqua ed una soluzione di ipoclorito di sodio al 10% e poi
risciacquare (tale manovra deve essere ripetuta almeno 3 volte);
-
l’operazione di bonifica deve essere effettuata procedendo dai margini della
zona meno contaminata verso la zona a maggiore contaminazione al fine di
contenere il più possibile lo spandimento;
-
asciugare e verificare che le superfici non presentino della scivolosità
residua;
-
tutto il materiale usato deve essere riposto ed eliminato mediante gli appositi
contenitori per citotossici;
-
aerare l’ambiente;
-
notificare l’incidente al servizio prevenzione e protezione e al medico
competente;
-
stoccare adeguatamente e smaltire i prodotti utilizzati secondo le procedure
aziendali ( rifiuti)”.
Azienda
Unità Sanitaria Locale di Rieti e Regione Lazio, “ Procedura
di sicurezza: intervento e bonifica a seguito di spandimenti accidentali di
prodotti o preparati chimici e farmaci antiblastici”, a cura di Olivia
Trinetta e Donatella Coltella (formato PDF, 107 kB).
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