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"La sicurezza negli impianti di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
30/11/2011 - Mentre sui media italiani imperversava la discussione sul
problema dei rifiuti e delle
discariche, il nostro giornale ha sempre cercato di soffermarsi su aspetti che
raramente vengono presi in considerazione: quelli relativi alla tutela della
salute e sicurezza degli operatori che ci lavoravano. Infatti negli impianti di
stoccaggio e smaltimento dei rifiuti
è necessario non abbassare mai la guardia su sicurezza e igiene del lavoro operando
un’adeguata gestione dei rischi e prevedendo ad esempio, anche per impianti di
durata temporanea, la realizzazione di idonei servizi igienici, spogliatoi e
locali riscaldati per il ristoro.
Sul
tema della sicurezza nelle discariche l’ Azienda Ussl 20 Verona ha
redatto alla fine del 2003 una "
Guida
generale alla sicurezza per impianti di discariche di rifiuti speciali"
che, malgrado abbia alcuni riferimenti normativi superati, può offrire ancora
utili prescrizioni e indicazioni per la sicurezza degli operatori.
Si
ricorda, ad esempio, che in merito alla
valutazione
del rischio chimico il datore di lavoro deve procedere, in via preliminare,
alla identificazione di tutti i prodotti presenti e valutare se possono
comportare un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Un
valutazione “di base” consiste ad
esempio in:
-
“studio mirato del ciclo di lavoro ed identificazione degli agenti
chimici pericolosi, anche con l’analisi delle schede di sicurezza dei
prodotti, delle etichette presenti sui contenitori;
-
valutazione degli agenti da considerare, quantità e condizioni d’uso;
- valutazione
delle operazioni con rischio di esposizione: frequenza, durata, tipo di
esposizione (inalatoria, cutanea, digerente);
-
stima quali-quantitativa dell’entità di esposizione”.
Riguardo
allo
stoccaggio dei prodotti si
sottolinea che le sostanze ed i prodotti
pericolosi (es. agenti chimici e/o cancerogeni) e gli agenti
biologici convogliati in discarica
“devono essere contenuti e conservati in contenitori/involucri e con modalità
tali da garantire, nel tempo, la sicurezza degli addetti, evitandone la
fuoriuscita, l’esposizione ed il contatto da parte dei lavoratori”.
Queste
altre
misure di tutela e prevenzione:
-
“le aree destinate allo stoccaggio dei rifiuti,
in relazione alla diversa natura delle sostanze e preparati pericolosi, devono
essere dotate di idonea segnaletica atta a permettere la facile identificazione
delle caratteristiche di pericolo per la salute;
-
i contenitori delle sostanze e dei preparati pericolosi (es. agenti chimici e/o
cancerogeni) e degli agenti biologici convogliati in discarica
devono essere dotati di idonea segnaletica di sicurezza quale: etichettatura
apposta direttamente sui contenitori e di scheda di sicurezza, che permetta di
riconoscerne facilmente la natura al fine di consentire l’adozione delle
necessarie misure di prevenzione anche in caso di emergenza;
-
i recipienti devono essere stoccati all’interno di idonee aree conformate
(interne o esterne) in modo da contenere sversamenti accidentali e rendere
agevole il recupero (ad es. bacini di contenimento)”.
In
relazione al
rischio rumore il
datore di lavoro deve attuare misure tecniche, organizzative ed individuali per
abbattere o contenere la diffusione del rumore
negli ambienti di lavoro e/o limitare al massimo l’esposizione dei lavoratori a
tale rischio.
Queste
alcune
misure tecniche:
-
insonorizzazione degli ambienti con lavorazioni rumorose;
-
isolamento delle macchine
rumorose dalle strutture (pareti - solai) con sistemi ammortizzanti;
-
separazione delle lavorazioni che producono rumore con strutture fisse (locali)
o con barriere mobili (schermature), costituite da materiali fono isolanti o
fono assorbenti;
-
isolamento degli operatori in ambienti (cabine - locali) insonorizzati;
-
insonorizzazione delle sorgenti
sonore (incapsulamento - schermatura) con materiali fono isolanti o fono
assorbenti;
-
accurata manutenzione periodica di macchine ed impianti”.
E
queste le possibili
misure organizzative
(riduzione del tempo di esposizione al rumore):
-
“introduzione di pause di riposo acustico;
-
rotazione di squadre operative (alternare mansioni con esposizione elevata ad
altre con bassa esposizione);
-
applicazione di procedure o metodi di lavoro appropriati per contenere la
diffusione del rumore”.
La
guida ricorda che nell’ambito dell’organizzazione della discarica, “le
vie di circolazione devono essere
situate e calcolate in modo tale che i mezzi
di trasporto ed i pedoni possano utilizzarle in piena sicurezza (ad esempio
prevedendo percorsi separati tra veicoli e pedoni e segnaletica/tracciati che
delimitino vie di circolazione e vie di emergenza).
Sempre
in relazione alla viabilità si sottolinea che le
rampe di accesso “devono avere una carreggiata solida, atta a
resistere al transito dei mezzi
di trasporto, una pendenza adeguata e un franco di almeno 70cm oltre la
sagoma di ingombro del veicolo”.
Inoltre
deve essere valutato il pericolo di collisione/investimento derivante dal
movimento contemporaneo di veicoli motorizzati e pedoni, “mediante l’adozione
di
misure precauzionali
antinfortunistiche quali:
-
organizzazione della viabilità in analogia a quanto previsto dal "Nuovo
Codice della Strada" anche per quanto riguarda il transito, l'ingresso e
l'uscita degli automezzi da scaricare/caricare;
-
regolamentazione della velocità dei mezzi
di trasporto;
-
delimitazione perimetrale degli spazi destinati rispettivamente al transito dei mezzi
motorizzati e dei pedoni (evidenti strisce sul terreno/pavimentazione,
barriere delimitanti etc.); - predisposizione di opportuna segnaletica (sia
orizzontale che verticale) lungo le vie di accesso e i punti pericolosi;
-
verifica che i passaggi destinati al transito delle persone e dei veicoli sia
di larghezza sufficiente a consentire il passaggio contemporaneo delle une e
degli altri;
-
nelle manovre di retromarcia il guidatore deve essere affiancato da altra
persona a terra che provveda alle necessarie segnalazioni;
-
le manovre per il sollevamento ed il trasporto
dei carichi devono evitare il passaggio dei carichi sopra i luoghi dove
sono presenti lavoratori, il campo di azione deve essere delimitato con
barriere”.
Qualche
elemento anche riguardo alla
protezione
da agenti biologici.
Infatti
i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti,
servizi di disinfestazione e disinfezione, impianti
di depurazione, impianti fognari “sono settori con potenziale esposizione
ad agenti
biologici. Per questo rischio sono molto importanti i dispositivi di
protezione personale, le misure di igiene dell’ambiente, le procedure di
comportamento (precauzioni standard), l’uso di indumenti protettivi (guanti,
indumenti da lavoro, protezioni facciali, calzature, ecc.) e l’igiene personale
degli addetti”. In particolare i lavoratori “devono essere informati e formati
sui rischi
e sulle misure di prevenzione e vanno indirizzati, con una forte opera
promozionale alla profilassi vaccinale”.
Rimandando
i lettori alla lettura esaustiva dei rischi e delle misure di prevenzione
contenute nella guida, concludiamo indicando che “nelle discariche interrate
deve essere realizzata un'idonea e robusta barriera distanziatrice sul ciglio
superiore dello scavo e lungo le rampe di accesso al fondo
scavo (fino ad altezza di metri 0,50 dal fondo scavo) al fine di eliminare
il pericolo di infortunio dei lavoratori per
caduta dall’alto”.
Inoltre
“le scale e i viottoli ricavati nel terreno devono essere provvisti di
parapetto nei tratti prospicienti il vuoto” e deve essere “vietato il deposito
di materiali sul ciglio di scavi”.
NB: Il documento
presentato è precedente all’entrata in vigore del Decreto legislativo 81/2008
per cui la normativa indicata non è più vigente. Tuttavia offre ancora utili
suggerimenti per la prevenzione dei rischi nelle discariche.
Azienda
Ussl 20 Verona, " Guida
generale alla sicurezza per impianti di discariche di rifiuti speciali"
(formato PDF, 299 kB).
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