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"Traffico illecito di rifiuti pericolosi, svolta nel caso Eureco"
fonte Inail - www.inail.it / Sicurezza
30/11/2011 - Il 4 novembre 2010 sarebbe stata la miscelazione illecita di rifiuti
pericolosi a originare l'incendio dove morirono quattro operai e tre
rimasero gravemente ustionati. L'indagato è titolare di altre aziende
del settore: un'attività - secondo il gip del tribunale di Milano - che
comporterebbe il pericolo di reiterazione del reato.
Per questo motivo - su richiesta del pm della Dda di Milano, Piero Basilone, e del pm di Monza, Manuela Massenz - il gip del tribunale di Milano, Giuseppe Vanore, ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto del titolare dell'Eureco, di Paderno Dugnano.
L'imprenditore è accusato di omicidio colposo plurimo pluriaggravato dalla violazione delle normative sulla sicurezza. All'indagato sono state contestate anche le lesioni colpose per gli operai ustionati e il reato di traffico illecito di rifiuti. Reato quest'ultimo che - motiva il gip nell'ordinanza - è direttamente collegato all'omicidio, poiché è stata proprio la modalità illegale con cui avrebbe fatto trattare i rifiuti pericolosi dai suoi operai a provocare l'esplosione. Secondo notizie trapelate dagli ambienti giudiziari, l'Eureco sarebbe formalmente intestata alla figlia dell'uomo, a sua volta proprietario di altre aziende in Lombardia. Proprio questo elemento, secondo Vanore, giustificherebbe il rischio di reiterazione del traffico illecito di rifiuti e, dunque, il potenziale pericolo a danno di altre persone.
Le indagini sull'incidente - svolte dai militari del comando Carabinieri tutela ambiente e della compagnia di Desio - sono state coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Milano e dalla procura di Monza e hanno consentito di appurare che l'incendio si sviluppò a seguito delle miscelazioni non autorizzate a cui l'arrestato sottoponeva i rifiuti pericolosi (setacci molecolari), che venivano manipolati dagli operai in violazione della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Per questo motivo - su richiesta del pm della Dda di Milano, Piero Basilone, e del pm di Monza, Manuela Massenz - il gip del tribunale di Milano, Giuseppe Vanore, ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto del titolare dell'Eureco, di Paderno Dugnano.
L'imprenditore è accusato di omicidio colposo plurimo pluriaggravato dalla violazione delle normative sulla sicurezza. All'indagato sono state contestate anche le lesioni colpose per gli operai ustionati e il reato di traffico illecito di rifiuti. Reato quest'ultimo che - motiva il gip nell'ordinanza - è direttamente collegato all'omicidio, poiché è stata proprio la modalità illegale con cui avrebbe fatto trattare i rifiuti pericolosi dai suoi operai a provocare l'esplosione. Secondo notizie trapelate dagli ambienti giudiziari, l'Eureco sarebbe formalmente intestata alla figlia dell'uomo, a sua volta proprietario di altre aziende in Lombardia. Proprio questo elemento, secondo Vanore, giustificherebbe il rischio di reiterazione del traffico illecito di rifiuti e, dunque, il potenziale pericolo a danno di altre persone.
Le indagini sull'incidente - svolte dai militari del comando Carabinieri tutela ambiente e della compagnia di Desio - sono state coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Milano e dalla procura di Monza e hanno consentito di appurare che l'incendio si sviluppò a seguito delle miscelazioni non autorizzate a cui l'arrestato sottoponeva i rifiuti pericolosi (setacci molecolari), che venivano manipolati dagli operai in violazione della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
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