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"Le ispezioni sul lavoro - Le mosse giuste quando in azienda entrano i controlli"

fonte Il Sole 24 Ore / Sicurezza sul lavoro

02/12/2011 - L, ispezione in azienda rappresenta da sempre lo spauracchio delle imprese: se, da un lato, l'accesso degli organi di vigilanza può portare a pesanti conseguenze qualora siano contestate condotte illecite, dall'altro va sottolineato come all'attività ispettiva - a partire dall'ultima riforma in materia avvenuta nel zoo4 con il decreto legislativo 124 fmo alla recente revisione del Collegato lavoro - siano state impresse costanti modifiche per renderla più efficiente. A distanza di un anno dall'emanazione della legge 183/2010 (in vigore dal 24 novembre 2010) questa Guida è occasione, oltre che per analizzare le varie tappe dell'ispezione anche per tracciare unbilancio circa i reali effetti di queste disposizioni II merito del collegato è stato senza dubbio quello di aver normato principi già contenuti in diversi orientamenti: in primis la "direttiva Sacconi" del 18 settembre zoo8 e poi tutti quei provvedimenti tesi a delineare la deontologia del controllo ispettivo. La nuova veste del Dlgs 124 punta alla trasparenza, certezza e semplificazione dell'azione ispettiva, anche per quanto concerne la procedi-mentalizzazione in senso stretto e gli aspetti attinenti la modulistica.
I verbali
Con queste premesse si evidenzia come l'azienda possa contare su una maggior chiarezza degli atti, i quali devono essere improntati a riferimenti puntuali delle fonti di prova e delle motivazioni che sottendono le contestazioni delle condotte illecite rilevate. In particolare, il verbale di primo accesso e il verbale unico costituiscono una garanzia e una maggiore tutela nell'ottica difensiva del datore di lavoro: se questi principi - in base ai quali anche le dichiarazioni rilasciate agli accertatori vadano sorrette da precisi riscontri probatori - dovrebbero rendere più agevole la difesa dell'azienda, talvolta si assiste ancora a una sorta di scollamento tra quanto enunciato dalla norma e la concreta applicazione sul campo. Differenze di comportamento che si ampliano se si tiene conto delle diverse competenze dei vari organi di vigilanza. Ecco allora che occorre saper gestire con attenzione i vari passaggi dei controlli: conoscere le possibilità a disposizione per attenuare gli effetti dell'ispezione, rispettare i termini per il pagamento degli illeciti, valutare con cura le diverseopzioni per proporre i ricorsi amministrativi ovvero quelli giudiziali. Infatti, al di là dell'armonizzazione sopra descritta, le tempistiche e le modalità per proporli sono ancora diverse a seconda degli enti che hanno emesso l'atto. Ma anche conoscere le regole per il contenzioso è importante alla luce delle recenti novità. Il decreto legislativo 150/2011, che ha dato piena attuazione alla *** semplificazione dei riti civili, modifica i termini di comparizione: i termini per la seduta di comparizione si accorciano notevolmente, passando da 90 a 3o giorni. L'estensione dei poteri di diffida e verbalizzazione unica a tutti gli organi di vigilanza - ministero del Lavoro, Inps, Inail e altri enti previdenziali e assistenziali -, eliminandola disparità che si creava a seconda dell'ente che procedeva all'accertamento e che consisteva nel discrimine di essere ammessi o meno a diffida non è del tutto completa: i vari istituti si devono ancora uniformare e questo, in alcune situazioni, causa una compressione del diritto di difesa. In materia di ricorsi è il caso, ad esempio, degli atti emanati non da enti previdenziali e assistenziali i quali non possono rientrare ipso jure nel novero di quelli impugnabili al Comitato regionale per i rapporti di lavoro: il recupero della tutela di difesa può avvenire solo se, non ottemperando al pagamento delle sanzioni ivi contenute, il trasgressore attenda l'emissione dell'ordinanza-ingiunzione, che rappresenta invece un atto impugnabile.
I poli integrati
Con lo scopo di attutire queste distorsioni è intervenuto il decreto del 28 marzo zou, che ha dato vita ai Poli integrati del welfare, per imprimere un'accelerazione al coordinamento delle attività ispettive, già previste dal DIgs i24. Infine il decreto sviluppo del luglio scorso (Dl 70/2ou convertito in legge 106/2010 prevede il controllo "unificato" degli organi di vigilanza in ambito fiscale e contributivo e il divieto di duplicazione delle ispezioni, che dovranno avere una cadenza al massimo semestrale: un disposto normativo complesso viste la difficoltà di coordinare tra loro le differenti competenze. Peraltro la concreta attuazione di queste disposizioni attende l'emanazione di un apposito Dm regolamentare Economia-Lavoro.

I passaggi chiave

I NUMERI
1° giorno:l'ispettore compila ilverbale gloria di primo accesso. 20% è la quota di sommerso che blocca l'attività. L'accesso in azienda: è il punto di partenza di tutta l'azione ispettiva. Le norme del collegato lavoro hanno cercato di uniformare l'attività di controllo attraverso l'estensione di determinati poteri a tutti gli organi di vigilanza, ad esempio in materia di verba liva zion e unica, di adozione del prowedimento di diffida owero di irrogazione della maxi-sanzione. Durante l'accesso l'azienda può farsi assistere da un consulente del lavoro.

DALLA NOTIFICA DEL VERBALE
30 giorni il termine per sanare la diffida. Altri 15 giorni per effettuare il pagamento. I rimedi: Una volta ricevuto il verba le unico di accertamento il trasgressore o l'eventuale obbligato in solido hanno a disposizione diverse strade, a seconda della linea difensiva che intendano tenere: ottemperare alle prescrizioni ascritte sanando le condotte illecite, pagare gli importi sanzionatori indicati, nei termini di legge, oppure contestare gli illeciti. In q uest'utti m caso occorre orientarsi tra le diverse fattispecie di ricorsi extra-giudiziali, proponibili anche nei confronti degli organi istituzionali degli enti previdenziali e assicurativi.

LA MAXI SANZIONE
1.500-12mila Più 150 euro per ogni giornata di lavoro irregolare. Dopo il collegato lavoro, la sanzione da "ravvedimento" è ridotta: da millea 8mila euro in caso di regolarizzazionetardiva più 30 euro. 
IN ALTERNATIVA AL GIUDIZIO
90 giorni iI ricorso sospende &fui i termini, ela decisione deve essere adottata dal Comitato entro 90 giorni dal ricevimento dell'istanza: vige la regola del silenzio-rifiuto.
I CONTROLLI IN UN ANNO
300mila È il numero di ispezioni realizzate nel 2010 da oltre cinquemila tecnici: 3.500 ispettori in forza dal ministero del Lavoro, 400 dell'Inpse 300 dell'Inail.
L'ordinanza- ingiunzione e il contenzioso In caso di mancato pagamento degli illeciti o a conclusione dell'iter dei diversi ricorsi amministrativi (salvo il caso di totaleaccoglimento), la DO ingiunge il pagamento al trasgressore eall'obbligato in solido, attraverso l'emissione dell'ordinanza-ingiunzione. Nell'ipotesi invece di pretese diverse dagli illeciti (contributi o premi) la soccombenza nei ricorsi amministrativi porta-come atti finali -all'emissione di avvisi di addebiti odi cartelle esattoriali. Contro questi ultimi e contro l'ordinanza-ingiunzione è possibile il ricorso in giudizio
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SICUREZZA SUL LAVORO

La verbalizzazione. Si sostanzia con il verbale di primo accesso e si completa con la notificazione del verbale unico di accertamento. Si passa quindi dalla 'fotografia" della situazione rilevata dall'ispettore durante l'accesso in azienda alla possibile adozione di prowedimenti di sospensione dell'attività ovvero di conciliazione monocratica per bloccare l'accertamento. Il risultato finale è il verbale unico contenente tutte le risultanze del controllo.

Il ricorso al comitato regionale La fase del contenzioso amministrativo vede come principale strumento quello del ricorso al Comitato regionale per i rapporti di lavoro istituito presso la direzione regionale del Lavoro. Non sempre ci si può rivolgere al Comitato:la causa petendi deve infatti consistere nella sussistenza o nella qualificazione dei rapporti di lavoro oggetto di contestazione da parte degli ispettori. Peraltro conviene va Iuta me l'opportunità poiché le decisioni del Comitato non sono più oppugna bili dinna nzi al giudice del lavoro.

Se l'ispezione è avviata a seguito di malattia o infortunio il rapporto deve contenere specifiche indicazioni. Regole diverse in caso invece di un normale controllo I controlli in materia di sicurezza L'ispezione pub riguardare anche il rispetto d elle norme in materia di prevenzione degli infortuni e di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. La verifica avviata dopo infortuni o malattie professionali inizia su impulso dell'autorità giudiziaria o comunque dell'autorità di vigilanza interessata dall'infortunio.

Nell'ambito della verifica l'ispettore può adottare una "disposizione", ordine con cui impone il rispetto di condizioni specifiche che è immediatamente esecutivo, ma contro cui pub essere proposto ricorso nei termini ordinari.


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